I messaggi insiti nelle ferite dell'anima

Quali sono le ferite dell'anima? Quali sono le idee di sé negative e inconsapevoli che impariamo fin da piccoli e che ci possono bloccare nel fluire della vita da adulti?

10 OTT 2016 · Tempo di lettura: min.
I messaggi insiti nelle ferite dell'anima

Come esseri umani mammiferi nasciamo con la dipendenza da qualcun altro che si prende cura di noi.

I cuccioli d'uomo, al contrario degli altri animali, hanno bisogno di cure ed accudimento per un tempo molto lungo sia dal punto di vista fisico-motorio (da qui le diverse tappe di sviluppo del bambino fino all'acquisizione della deambulazione autonoma), sia dal punto di vista dello sviluppo del linguaggio, dello sviluppo cognitivo e affettivo (da qui la possibilità di esprimersi, di fare dei ragionamenti inferenziali, di provare emozioni e di poterle esprimere in modo sempre più complesso).

Per tutto ciò è necessario individuare la dipendenza come condizione insita nel nostro essere umani dalla nascita. Questa parola la possiamo man mano trasformare in inter-dipendenza, come possibilità di dipendenza relazionale tenendo conto che «siamo tanto più indipendenti quanto più riusciamo a moltiplicare e distribuire le nostre dipendenze relazionali». L'inter-dipendenza penso però che sia possibile nel momento in cui il cucciolo d'uomo si è differenziato ponendosi come altro essere umano in relazione con le proprie figure di accudimento; quindi quando è cresciuto. In questa dipendenza, e poi inter-dipendenza, impariamo idee, valori, modelli, schemi comportamentali connesse alle emozioni (rabbia, paura, tristezza, gioia, disgusto, vergogna etc.) in gran parte inconsapevoli.

Cosa succede quindi a noi esseri umani quando viviamo delle esperienze ripetute nel tempo fin da piccoli che ci feriscono tanto da lasciarci in balia di emozioni negative con messaggi inconsapevoli come "non sono degna o degno d'amore", "sono senza valore", "sono deludente", "sono stupido" etc.?

Come proviamo a riparare questi messaggi che lasciano profonde ferite nell'anima?

Cosa fa l'essere umano come tentativo di soluzione? A queste domande si può rispondere in modo diverso a seconda delle persona e della sua specifica storia. Cito due delle possibili soluzioni che la persona potrebbe, per esempio, scegliere come cura della propria ferita dell'anima:

  • dando all'altro (amico/a, compagno/a, marito/moglie) tutto il potere di curare la ferita dell'anima;
  • dando ad una sostanza/cibo/gioco la possibilità di farlo/a sentire al centro di un mondo d'amore.

Il punto è: queste soluzioni trasformano gli antichi messaggi negativi in positivi o li confermano rinforzandoli?

Secondo me, confermano i messaggi negativi sottesi alla ferita dell'anima e diventano un tentativo di soluzione al problema che amplificano con il tempo lo stesso.

Per scegliere altre soluzioni, occorre capire qual è il messaggio sotteso curandosi di quel messaggio ricevuto con le relazioni che lo hanno reso sostanza e verità per la storia specifica. Esplorarne il senso, affrontando le emozioni anche negative che porta con sé, può dare l'opportunità di una seconda occasione per decidere che quel messaggio non è più attuale nel presente e che va ridefinito, trasformato con la persona che si è diventati. E come si fa con tutti i riti propiziatori, si ringrazia quel messaggio che ci ha fatto capire qualcosa di noi e che adesso siamo pronti per "rinascere dalle ceneri".

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Scritto da

Dr. ssa Ines Romy Cutrona - Studio Psicologico La Salute Della Mente

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