Come risvegliare il desiderio sessuale nel partner?

"Il mio compagno non mi desidera più, facciamo l'amore sempre meno", "Se gli passo davanti nuda non se ne accorge neanche...Cosa posso fare per farmi desiderare?" Sono richieste di aiuto...

14 FEB 2022 · Tempo di lettura: min.
Come risvegliare il desiderio sessuale nel partner?

"Il/la mio/a compagno/a non mi desidera più, facciamo l'amore sempre meno."

"Se gli/le passo davanti nudo/a non se ne accorge neanche…Cosa posso fare per farmi desiderare?"

Sono richieste di aiuto che mi sento rivolgere spesso, in studio e sui miei canali social. Provengono da uomini e da donne (con un'incidenza lievemente maggiore per le seconde), e riguardano spesso coppie rodate, la cui relazione prosegue da qualche anno.

Come riattivare il desiderio sessuale in una coppia il cui legame sentimentale è consolidato e rischia di essere compromesso dall'assenza della passione?

Partiamo dal presupposto che, a differenza di quanto spesso si pensa, l'attrazione sessuale verso il partner non ha un'andatura costante nel tempo e subisce un fisiologico calo dopo le prime fasi della relazione, in cui invece fa da protagonista. In uno dei modelli teorico – metodologici (Sternberg, 1999) di lettura della relazione sentimentale cui faccio riferimento nella pratica clinica, le componenti dell'amore sono tre: la passione, l'intimità, l'impegno.

In un prossimo articolo approfondirò questo modello che ci fornisce utilissimi spunti per comprendere le dinamiche di coppia, ciò che è centrale per questo discorso è che il desiderio sessuale rientra prevalentemente in una delle tre componenti, la passione, e ha un ruolo preminente solo nella prima fase della relazione.

Col tempo le altre due dimensioni (intimità e impegno) hanno la meglio, sebbene in una relazione sana si auspichi che le tre componenti danzino sempre con una presenza costante nel rapporto, emergendo ora l'una, ora l'altra, con le altre due sempre presenti sullo sfondo. Pensare dunque che si debba nutrire desiderio sessuale per il partner solo perché lo si ama e che lo stesso valga per lui/lei (ossia che ci debba desiderare solo perché è in una relazione d'amore con noi) è una credenza limitante nella relazione e predispone all'insorgere di sentimenti di frustrazione, rabbia e persino di dinamiche di conflittualità, quando il desiderio in questione è preteso e la sua assenza è vissuta come una mancanza o un torto.

Il desiderio in realtà è un fenomeno relazionale complesso, dinamico, in costante trasformazione e il modo per garantirci di poterne godere appieno nella relazione è seguirne l'evoluzione, con il costante impegno ad alimentarlo e nutrirlo. Come?

Vediamo intanto 2 modi tipici in cui in genere si affronta il problema che, non solo non lo risolvono, ma rischiano di esasperarlo.

  1. Pretendere che il partner provi desiderio e rimproverarlo se così non è. Molte persone mi presentano la problematica manifestando i loro sentimenti di rabbia e risentimento per il/la compagno/a che non manifesta più attenzioni o non prende l'iniziativa a letto. Daniel Pennac, autore che amo molto, parlando del coltivare la passione per la lettura dice: "Il verbo leggere non sopporta l'imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo "amare", il verbo "sognare" (D. Pennac, 1993). Ti risulta di avere mai amato qualcuno perché te lo ha ordinato o richiesto? Di certo no, anzi…in genere funziona al contrario: in amore, si sa, vince chi fugge… ed è proprio questo il punto (ci arriviamo…). Dunque, rimproverare il partner perché ultimamente è freddo, non prende l'iniziativa, non fa complimenti, non solo non sortisce l'effetto desiderato ma peggiora la situazione.
  2. Chiedere di essere desiderati e, peggio ancora, chiederlo lamentosamente. Nel suo saggio sull'amore Osho ci esorta: "In amore non essere un mendicante, sii un imperatore!" (Osho, 2005). L'amore non può essere preteso né, men che meno, richiesto, perché è qualcosa che nasce (meglio, potrebbe nascere) in risposta ad un dono, ad un valore aggiunto. L'amore è una competenza entro la quale avvengono le magie: se desideriamo che l'altro ci ami dobbiamo amare (in primis noi stessi).

E l'amore è dono, abbondanza, non richiesta e miseria. Immagina due persone davanti a te: l'una curata, fiera, sicura di sé, sorridente, accogliente, sexy, di una bellezza che emana da dentro; l'altra trascurata, mal concia, capo chino, spalle curve, piangente, bisognosa e richiedente. Quale trovi più attraente? E quindi, come immagini di risvegliare il desiderio sessuale del tuo partner con richieste, lamentele e manifestazioni di sofferenza? Questo vale per l'amore in generale e ancor di più quando parliamo di de-siderio, sentimento che si innesca nella privazione, nella mancanza (de-sidera = privo di stelle), nel bisogno di possedere qualcosa che non si ha.

Qual è, dunque, il modo giusto per risvegliare il desiderio del/la partner?

Tornando all'etimo della parola de-siderio, come una stella dobbiamo risplendere della nostra luce e lasciare che nasca nell'altro il bisogno di goderne e di possederla.

Nell'appartamento sotto al mio studio vive una coppia di amabili anziani. Lei credo abbia una predisposizione per l'arte culinaria, lo evinco dai deliziosi profumini che in alcuni giorni, intorno all'ora di pranzo, si lasciano trasportare dal vento e risalgono sino alle finestre dello studio. Ed è così che ci sono giorni che nasce in me un desiderio fortissimo di mangiare una minestrina (giuro!), altri una cotoletta panata e anche: frittata, patate al forno, pasta al sugo e, finanche, minestrone! Per non parlare di quando si preparano il caffè, con quell'inconfondibile aroma tipico della vecchia Moka che ribolle sul fornello e che diventa più rotondo e corposo con l'aggiunta dello zucchero…E dire che quasi nessuno delle pietanze elencate rientra nei miei menù abituali e neanche nelle mie preferenze! Ho reso l'idea?

Il direttore della scuola di psicoterapia che ho frequentato, Edoardo Giusti, durante una lezione del master sulla psicoterapia di coppia, utilizzò la metafora della torta per illustrare la dinamica del desiderio: se vuoi far venire a qualcuno la voglia di mangiare la torta che hai appena preparato devi fargliene sentire il profumo (che, necessariamente, deve essere buono e invitante), e mostrargliene l'aspetto (gradevole e invitante), non schiaffargliela in faccia! Intesi?

Via libera dunque a tutto ciò che può rientrare in un mondo di coccole e cura e valorizzazione di sé, ad abiti e lingerie che ti fanno sentire bella/o (non devono essere necessariamente sexy e preziosi: ti ci devi sentire sexy e preziosa/o), a hobby e attività che ti fanno sentire vivo, dinamico, attivo, libero e tremendamente attraente!

Ispira il tuo partner traboccando di amore, sensualità, cura di te, bellezza, gioia…e lasciati "annusare" e ammirare un po' prima di farti mangiare.

Ispira, non chiedere.

Dona, non pretendere.

E fate questo gioco in due, che è ancora più piacevole!

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Scritto da

Dott.ssa Lucia Bruciafreddo

Bibliografia

  • "Come un romanzo", D. Pennac, Feltrinelli, 1992
  • "Con te e senza di te", Osho, Mondadori 2005
  • "Evolvere rimanendo insieme", E. Giusti, E. Bianchi, Sovera, Roma 2012

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