Della morte e dell'amore

Ci sono tante forme d'amore. La più potente e pericolosa si chiama innamoramento.

29 GEN 2016 · Tempo di lettura: min.
Della morte e dell'amore

Perché così spesso leggiamo fatti di cronaca in cui tutto sembra nascere da una profonda storia d'amore?

Ci sono tante forme d'amore. La più potente e pericolosa si chiama innamoramento. È quella condizione che accende in noi una forza viscerale sconvolgente, in cui si ha la sensazione di essere una persona sola, con la sensazione di fondersi completamente. Ci sembra che l'altro possa comprenderci, e che noi lo possiamo comprendere, senza bisogno di comunicare, tanto è forte questo legame.

Ci sembra di volere le stesse cose e di provare gli stessi sentimenti. A letto va alla grande. Il fatto di dover rinunciare alle proprie inclinazioni, alle proprie amicizie e ai propri desideri per stare insieme, sembra un dettaglio trascurabile. Poi, a un certo punto, dopo qualche mese in genere (e non è un caso), quella confusione, quella con-fusione che è una caratteristica del rapporto, inizia a essere percepita come qualcosa di spiacevole.

Inspiegabilmente cresce un sentimento d'ansia e di insofferenza. È il momento in cui, nella storia di una coppia, uno dei due dice qualcosa del tipo: «Non sono certo di amarti, mi sento confuso, credo sia meglio prenderci una pausa». È il modo che escogitiamo per ripristinare una distanza utile a ritrovare il nostro spazio, per tornare a chiederci chi siamo e cosa vogliamo, indipendentemente dalla nostra situazione sentimentale.

Una volta sentii questo scambio di battute tra amici: «Perché vi siete lasciati?». Risposta: «Mi mancavo».

"Allontanare una persona", "prendersi una pausa" o come lo vogliamo chiamare, tanto il concetto non cambia, è un gesto aggressivo, assolutamente funzionale in questa fase.

La rabbia che lo ha innescato nasce da due dinamiche:

  1. in primo luogo dalla perdita di una parte importante di sé, ovvero di tutte quelle cose a cui abbiamo dovuto rinunciare per essere in quella relazione, come quando usciamo di casa e ci accorgiamo che ci hanno rubato il motorino;
  2. secondo dalla frustrazione dei nostri bisogni, perché a un certo punto ci accorgiamo che l'altro, che noi avevamo fantasticato essere la soluzione magica di ogni nostro problema, a volte non lo è.

Da questo processo psicologico deriva l'allontanamento, il prendere distanza in un rapporto.

È il momento doloroso in cui comprendiamo che quell'armonia perfetta era un'illusione, che tradotto spesso diventa "Mi ha preso/a in giro". A volte capita, per motivi che qui non approfondiremo, che l'allontanarsi sia vissuto come una abbandono. Allora quel gesto, che a quel punto sarebbe necessario, diventa psicologicamente insostenibile, e si continua a stare insieme, e stare insieme con le stesse modalità che si sono dimostrate inadatte e dolorose per entrambi, si sta insieme a tutti i costi e nonostante tutto, perché allontanarsi diventa perdersi, e perdersi non è possibile, non è pensabile.

Essere da soli suscita angosce di abbandono che rimandano a un periodo della nostra vita in cui era effettivamente così, perché un bambino piccolo muore se la mamma si allontana. Tutta quella rabbia allora, che non prende forma nel modo in cui dovrebbe, inizia a essere trattenuta e ad accumularsi. Tutto ciò che viene trattenuto a lungo, negato, rischia di esplodere, e a volte esplode in modalità difficili da comprendere che sembrano così lontane dal rapporto.

Il compito delicato dello Psicoterapeuta, in questo caso, sarà la ridefinizione dell'allontanamento, il rendere pensabile la distanza e poi l'accompagnamento al distacco. È comunque un passaggio delicato che comporta la ridefinizione di sé stessi e l'accettazione di un lutto: qualcosa di molto importante per noi, un certo tipo di rapporto, non ci sarà più.

Questa disillusione, seppure dolorosa, è un passaggio importantissimo perché quando vediamo l'altro "com'è veramente", e non più sotto la lente deformante delle nostre illusioni, possiamo scegliere di amarlo comunque e in un modo nuovo.

In un certo senso, l'amore inizia quando scopriamo di essere soli.

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Scritto da

Dott. Giorgio Colopi

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