Che correlazione c’è tra il rapporto con le figure genitoriali e il rapporto con il partner?

L’attaccamento madre-bambino è un qualcosa che si costruisce sin dai primi mesi di relazione. A seconda delle esigenze del bambino e delle risposte della madre, si creerà tra di loro...

19 APR 2022 · Tempo di lettura: min.
Che correlazione c’è tra il rapporto con le figure genitoriali e il rapporto con il partner?

Che rapporto c'è quindi tra stile di attaccamento genitoriale e stile affettivo in una relazione amorosa? Bowlby definì l'attaccamento come:

"La propensione innata a cercare la vicinanza protettiva di un membro della propria specie quando si è vulnerabili ai pericoli ambientali per fatica, dolore, impotenza o malattia". (J. Bowlby, 1969).

Egli ci dice che esistono quattro stili di attaccamento: sicuro, insicuro evitante, insicuro ambivalente (o ansioso-resistente) e disorganizzato.

1) Lo stile di attaccamento sicuro

Il primo stile è un tipo di attaccamento tra genitore e figlio che prevede che quest'ultimo percepisca la madre come una base sicura su cui contare. Egli sa che qualsiasi cosa accada la mamma sarà presente per lui.

La figura materna è sufficientemente responsiva e disponibile, per cui il bambino svilupperà fiducia in se stesso, imparerà e regolare le proprie emozioni, i propri stati interni e a gestire i momenti di crisi; imparerà inoltre a dare un valore e a soddisfare i propri bisogni. Sarà di conseguenza un adulto resiliente e in grado di stringere relazioni mature e saperle gestire.

Alcuni studi hanno evidenziato che un bambino con stile di attaccamento sicuro, sarà un adulto con un tipo di relazione sana e funzionale, che riconoscerà il valore del partner ma al contempo riuscirà ad esserne indipendente. Sarà in grado di dare sostegno ma anche di chiederlo quando ne avrà bisogno, perché si fiderà della presenza del suo partner.

2) Lo stile di attaccamento insicuro-evitante

Il secondo tipo di stile di attaccamento è quello di tipo insicuro-evitante.

Un bambino con questo tipo di attaccamento avrà un genitore rifiutante o, al contrario, eccessivamente attaccato al figlio. Il bambino non si sentirà compreso a pieno e svilupperà un senso di ansia o distacco (evitamento) che gli permetterà di proteggersi dall'indifferenza percepita. Alcune volte i suoi bisogni saranno ignorati o non compresi, facendo sviluppare al bambino una scarsa autostima e una scarsa valorizzazione dei propri bisogni. Un pò come dire: "se la mamma non accoglie i miei bisogni vuol dire che non sono importanti".

Egli si considererà poco amabile, non meritevole di attenzioni. Avrà difficoltà a chiedere, poiché quando lo faceva da piccolo, le sue richieste non venivano accolte, quindi semplicemente ha smesso di chiedere.

Egli sembrerà un adulto che non avrà bisogno di niente e di nessuno. Di conseguenza, chiunque gli stia accanto, come il partner, verrà visto come troppo invasivo o, a volte, troppo distante, con difficoltà a trovare una via di mezzo. Essi saranno, con molta probabilità, degli adulti che tenderanno ad allontanare le proprie emozioni; non sempre riescono a vivere a pieno un rapporto sentimentale, non riescono a legarsi al cento per cento perché temono un eventuale abbandono, esattamente come lo temevano da piccoli. I rapporti sono percepiti come poco coinvolgenti; tutto ciò che riguarda la sfera emotiva diventa secondario rispetto alla sfera cognitiva. Difficilmente ci si vorrà impegnare a lungo termine poiché c'è molta distanza emotiva, e comunque tutti i rapporti si reputano instabili.

3) Lo stile di attaccamento insicuro ambivalente (o ansioso-resistente)

Terzo tipo di attaccamento è quello insicuro-ambivalente. In colui che ha questo stile di attaccamento, invece, prevale, un senso di insicurezza costante.

Ambivalente perché il caregiver sarà ora molto responsivo, fino a sfiorare l'invadenza, ora troppo distaccato, lasciando il figlio ai propri bisogni. Il figlio non saprà mai cosa aspettarsi dal genitore e risponderà attaccandosi ancora di più. Il bambino e, di conseguenza, l'adulto che diventerà, saranno prevalsi da un senso di incertezza e angoscia.

L'incoerenza responsiva del caregiver nei confronti dei bisogni del figlio, darà modo di pensare all'adulto che sarà, che le persone che ci stanno accanto siano poco affidabili, che potrebbero abbandonarci da un momento all'altro. Diversamente dalla reazione di un insicuro evitante che tenderà ad allontanare l'altro per evitare la sofferenza di un distacco, l'insicuro ambivalente svilupperà una dipendenza emotiva ed affettiva nei confronti del partner. Prevalgono le sensazioni di solitudine e di non riuscire a farcela da soli (classica frase: "non potrei vivere senza di lui/lei", anche se questo/a non ci trattano esattamente nel modo giusto).

4) Lo stile di attaccamento disorganizzato

Infine, con uno stile di attaccamento disorganizzato, la relazione sarà abbastanza disfunzionale. Il bambino mette in atto una serie di comportamenti incoerenti tra di loro nei confronti del caregiver e, in seguito, nei confronti del partner. I comportamenti saranno contraddittori e non finalizzati a qualcosa.

Il genitore di questo bambino in genere spaventa in qualche modo il figlio; in altri momenti lo rassicurerà. Il genitore è quindi contemporaneamente oggetto di paura ma anche di conforto. Questo confonde il bambino ovviamente. Adulti con questo tipo di attaccamento vengono definiti "irrisolti".

Spesso questi bambini hanno vissuto dei traumi, più o meno gravi, o hanno vissuto con persone con gravi trascorsi. L'incertezza con cui si vive la quotidianità è la stessa incertezza che si riproporrà nel rapporto con un partner. Frequenti cambi di prospettiva faranno da sfondo alla relazione che sarà quindi, nella maggior parte dei casi, destinata a fallire. Molti dei casi in cui si accetta un partner violento o maltrattante, derivano da questo tipo di attaccamento. È come se si fosse abituati a vivere con una figura che spaventa ma che rassicura allo stesso tempo.

Comprendere il nostro stile di attaccamento

Comprendere il nostro stile di attaccamento è un buon modo anche per darci delle spiegazioni sul nostro attuale modo di relazionarci col partner o con le figure per noi importanti.

Non possiamo modificare lo stile di adattamento, ma possiamo capire da dove originano i nostri bisogni o le nostre emozioni e se non ci aiuterà a risolverle, perlomeno ci sarà spiegato perché reagiamo o ci comportiamo in un determinato modo. Sarà quindi possibile cercare di evitare relazioni sentimentali sbagliate o disfunzionali. Ovviamente l'attaccamento non dipende unicamente da come risponde il caregiver, ma sarà un mix tra capacità genitoriali, caratteristiche temperamenti del bambino e condizioni di vita.

 

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Scritto da

Dott.ssa Debora Mirarchi

Bibliografia

  • Ainsworth, M. S. (1979). Infant-mother attachment. American Psychologist, 34.
  • Bowlby, J. (1969). Attachment and Loss. Vol. 1: Attachment. New York: Basic Books. Tr. It. Attaccamento e perdita. Vol. 1: L'attaccamento alla madre. Torino: Boringhieri, 1972.
  • Bowlby, J. (1973). Attachment and Loss. Vol. 2: Separation. New York: Basic

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