Cos'è la terapia cognitivo-comportamentale?
La terapia cognitivo-comportamentale è indicata per bambini, adulti e anziani. Si tratta di una psicoterapia che si basa sia sul metodo cognitivo che su quello comportamentale. L'idea alla base della terapia è che esistano pensieri, emozioni e comportamenti distorti alla base del disturbo. La psicoterapia cognitivo-comportamentale tende a correggere e a cambiare i pensieri per poter vivere al meglio il presente.
Sotto la voce di terapia cognitivo-comportamentale vanno diversi approcci accomunati dall'idea che la sofferenza emotiva sia legata al significato che la persona attribuisce agli eventi esterni o interni. In questa sede faremo particolare riferimento alla terapia cognitivo-comportamentale cosiddetta standard.
Cosa cura la terapia cognitivo-comportamentale?
La terapia cognitivo-comportamentale è efficace nella cura di diversi disturbi psicologici. Questo trattamento viene utilizzato con successo per superare ansia e depressione. Il terapeuta aiuta i pazienti a interpretare in maniera diversa i pensieri ansiosi o depressivi, portando a una riduzione dei sintomi e alla modifica dei loro comportamenti. Fra gli altri problemi che possono essere superati o tenuti sotto controllo con questo tipo di psicoterapia troviamo:
- attacchi di panico;
- disturbi alimentari;
- disturbo ossessivo compulsivo;
- disturbo da deficit di attenzione e iperattività;
- insonnia;
- disturbi psicosomatici;
- fobie;
- dipendenza;
- elaborazione del lutto;
- autostima;
- stress.
Quali sono alcune delle tecniche utilizzate nella terapia cognitivo-comportamentale?
Ti stai chiedendo come funziona la terapia cognitivo-comportamentale? Basandosi su due tipi di psicoterapie, quella cognitiva e quella comportamentale, la terapia cognitivocomportamentale mette a disposizione una serie di tecniche utili per superare il disturbo psicologico del paziente, fra cui:
- esposizione graduale: il terapeuta mette il paziente di fronte alle sue paure in un ambiente protetto. L'esposizione avviene gradualmente in modo tale da riuscire a, poco a poco, a ridurre i pensieri, le emozioni e i comportamenti che causano il disturbo. Questa tecnica viene spesso usata nel trattamento delle fobie;
- problem solving: spesso chi soffre di un disturbo psicologico ha difficoltà a prendere decisioni o a risolvere problemi. Con questa tecnica, il terapeuta insegna al paziente ad affrontare attivamente una situazione, a trovare le soluzioni possibili, ad analizzarle e a metterle in atto;
- monitoraggio: con questa tecnica, denominata anche ABC, il terapeuta aiuta il paziente a identificare tutti quei pensieri automatici e distorti che sono causa del suo disturbo in modo tale da poterli riconoscere autonomamente anche al di fuori dallo studio.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della terapia cognitivo-comportamentale?
La terapia cognitivocomportamentale viene scelta da molti pazienti perché è un tipo di psicoterapia la cui efficacia è stata scientificamente provata. Si basa sulla risoluzione diretta del problema, affrontando il qui ed ora, specialmente la riduzione dei sintomi che appaiono nel presente. Il terapeuta insegna al paziente a superare il disturbo insegnandogli diverse tecniche proprie di questo tipo di psicoterapia. Ovviamente, la terapia cognitivocomportamentale non è adatta per affrontare qualsiasi tipo di disturbo e, secondo alcuni, sarebbe limitata in quanto si occuperebbe principalmente del problema attuale e non delle sue cause nel passato.
Quali sono le differenze tra terapia cognitiva e terapia-comportamentale?
La terapia cognitivocomportamentale si basa su due modalità di psicoterapia. Questi due tipi di approcci si basano su due elementi distinti: quella cognitiva fa leva sui pensieri ricorrenti, automatici e distorti, mentre quella comportamentale prende in considerazione maggiormente le reazioni e i comportamenti poco funzionali e che causano sofferenza. L'unione di questi due tipi di psicoterapie e delle loro relative tecniche, all'interno della terapia cognitivocomportamentale, ha permesso di affrontare in maniera ancora più efficace la risoluzione di diversi disturbi psicologici come l'ansia o la depressione.
Quanto dura la terapia cognitivo-comportamentale e qual è la fascia dei prezzi?
La terapia cognitivocomportamentale è a breve termine in quanto è orientata allo scopo. Le sedute sono a cadenza settimanale e durano circa un'ora. In generale, l'intero percorso di psicoterapia potrebbe durare dalle poche settimane fino a dodici mesi. La durata è variabile, a seconda delle necessità del paziente e della gravità del suo disturbo. Anche il costo può variare a seconda del professionista scelto e dal problema del paziente, oscillando solitamente fra i 40 euro e i 70 euro a seduta.
Chi ti può aiutare?
Se soffri di uno dei disturbi che possono essere curati grazie alla terapia cognitivo-comportamentale, come ansia o depressione, puoi rivolgerti a un terapeuta specializzato in questo tipo di psicoterapia. Ricorda di controllare sempre che lo psicologo sia iscritto al relativo Albo e che possa garantire professionalità e riservatezza. Sarà importante instaurare un rapporto di fiducia con il proprio terapeuta che dovrà mettere in atto una terapia personalizzata che ti permetterà, man mano, di notare i cambiamenti positivi.
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