Buongiorno e buona festa della Liberazione. Mi chiamo Francesco ho 32 anni e scrivo da Roma. Ho effettuato due psicoterapie della durata di 5 anni circa l'una, dieci anni in toto, 1/3 della mia vita circa. Ne ho beneficiato molto in termini di consapevolezza di me stesso, sono riuscito a modificare alcuni comportamenti/modi di pensare disfunzionali ma allo stesso tempo ne ho tratto delle frustrazioni. Nel concreto, l'area sociale-relazionale è per me ancora compromessa, ho difficoltà nello stare in gruppo e ciò ricade pesantemente sulla qualità della mia vita. Ho fatto una moltitudine di corsi di formazione professionale e anche due universitari, senza mai portarli a termine per il disagio che mi crea la relazione con l'altro, che sia un compagno di corso, un professore, un collega o un superiore. Ora, mi sono imbattuto casualmente in delle testimonianze di giovani adulti che, appunto in età adulta, hanno ricevuto diagnosi di autismo ad alto funzionamento o di Asperger (sebbene quest'ultima denominazione sia stata cancellata facendola confluire nello spettro dei disturbi autistici nell'ultimo DSM-V). La similarità di quanto raccontato da queste persone con la mia esperienza è su alcuni punti molto forte, tanto da farmi sospettare che anch'io possa rientrare in questa casistica. Il disagio nello stare con l'altro, la mia incapacità di parlare del più e del meno, alcune stereotipie con le quali mi autoregolo le emozioni, l'attribuire colori a concetti astratti o convenzioni quali i giorni della settimana o i mesi dell'anno sono alcuni dei punti in comune che ho trovato ascoltando queste testimonianze. Le mie domande sono quindi due.
1- Abitando io a Roma, dove posso recarmi per sottoporre questo mio sospetto a qualche professionista della salute mentale in grado di valutare se è un sospetto fondato o meno?
2- Se effettivamente risultassi neurodivergente, può questo spiegare il motivo per cui, nonostante questi anni di psicoterapia, su determinate aree ancora ho grandi difficoltà e se esistono approcci psicoterapeutici e o farmacologici più mirati?
Ho provato a rivolgermi al CSM del mio municipio, ma nel momento in cui ho raccontato del fatto che in passato ho fatto uso di cannabis mi hanno rimandato al SERD dove, per protocollo, viene richiesto di fare le urine a vista, il che è per me una chimera, non avendo mai espletato i miei bisogni corporei se non nel bagno di casa mia.
Ringrazio anticipatamente per l'attenzione rivoltami e attendo fiducioso un vostro parere.
Cordiali saluti,
Francesco
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27 APR 2023
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Ciao.Ti consiglio di parlare con il professionista che sceglierai in modo chiaro e aperto sui tuoi dubbi e preoccupazioni, inclusi i tuoi problemi di autoregolazione e le difficoltà che hai riscontrato nel passato con la terapia. Infine, ti invito a cercare sostegno dalle persone a cui vuoi bene e di cui ti fidi, sia durante il processo di ricerca di un professionista qualificato che durante il percorso di valutazione e trattamento. La ricerca della salute mentale può essere un viaggio difficile, ma non devi farlo da solo. Auguro a te il meglio nella tua ricerca di aiuto e ti incoraggio a perseverare nella ricerca di un professionista esperto e in grado di supportarti al meglio.
6 MAG 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile utente,
per ricevere una diagnosi attenta e accurata potrebbe rivolgersi ad uno psichiatra. Il fatto che abbia fatto già cosi tanti anni di psicoterapia fa pensare che avrebbe già potuto avere dei rimandi del genere nel caso ci fossero stati dei segnali in tal senso.
Nella speranza con queste poche righe di esser riusciti ad orientare la sua domanda.
Cordiali Saluti
Studio Associato Dott. Ferrara Dott.ssa Simeoli
27 APR 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno
Ti rivolgo io una domanda: stai cercando una diagnosi che legittimi le tue difficoltà oppure vuoi provare a risolvere le tue difficoltà ?
Cercare la spiegazione al tuo problema non risolverà i o tuo problema.
Aver fatto già percorsi di psicoterapia e non aver risolto tutto non significa avere dei problemi irreversibili, può però rivolgersi ad un professionista per risolvere questo specifico problema. La psicoterapia che le consiglio è quella breve strategica.
Saluti
27 APR 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Francesco. Quando si conclude un percorso di Psicoterapia, vuol dire che il terapeuta considera possibile che il paziente continui da solo, in quanto giunto ad una maggiore consapevolezza di sé che lo aiuterà ad affrontare le eventuali difficoltà future. Tu hai notato che non riesci a relazionarti con gli altri e questo ti crea insicurezza e perplessità, in quanto pensi che, 10 anni di terapia, ti debbano aver fornito tutti gli strumenti per poter vivere al meglio. Credo che ti stia focalizzando sul problema e non sulla soluzione. Ti consiglierei di ricontattare il terapeuta che ti ha seguito nel secondo ciclo di Psicoterapia, per parlargli di questo tuo dubbio. Conoscendoti, sarà in grado di consigliarti al meglio. Potrebbe essere solo una falsa opinione che hai, relativamente alla tua attuale condizione psicologica. Spesso, i sintomi possono essere simili, ma non hanno a che fare con quella determinata patologia.
Spero di esserti stata utile. Un abbraccio.
27 APR 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Ciao Francesco,
non sono di Roma, quindi non posso rispondere al primo punto della domanda, mi dispiace, però se sei riuscito a portare a compimento due psicoterapie per un totale di 10 anni, mi sembra molto improbabile che tu soffra di una sindrome di Asperger.
I miei colleghi te l'avrebbero di sicuro segnalato, se così fosse stato, e non saresti riuscito a ottenere i risultati che dici di aver ottenuto. In ogni caso, per toglierti il dubbio, puoi rivolgerti a qualche centro o portale online per l'autismo, di sicuro ti sapranno indirizzare su a chi rivolgerti.
Da quello che racconti ho immaginato che questo "disagio" che riporti nella relazione con l'altro sia di natura ansiogena o una forma di risentimento, se così fosse, in entrambi i casi, potresti beneficiare di un percorso psicologico mirato con l'obiettivo di risolvere questo problema. Non conosco il percorso psicoterapico che hai seguito e non so se hai mai portato questo problema all'attenzione del terapeuta, ma penso che un approccio di tipo umanistico o psicodinamico potrebbe aiutarti.
27 APR 2023
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Francesco,
Il concetto di autismo ad alto funzionamento purtroppo in Italia sta approdando solo negli ultimi anni. Siamo abituati a pensare all'autismo come il ragazzino con cui è impossibile comunicare, che salta in giro e urla. Non è assolutamente così ma mi sembra che tu ti sia già informato su questo. In America, dove sono più all'avanguardia sul tema, le diagnosi di autismo sono aumentate fino a raggiungere il 20% della popolazione, quindi facendo una stima vorrebbe dire che una persona su 5 di quelle che abbiamo intorno (o noi stessi) potrebbero avere dei tratti autistici. In Italia il fatto di essere arretrati su questo è un problema perché uno psicoteraputa ha davanti una persona come te per 5 anni e non si accorge che potrebbe avere dei tratti neurodivergenti e va avanti per anni a trattarti come un normo-tipico. I neurodivergenti, lo dice la stessa parola, hanno un cervello che funziona diversamente e quindi una terapia per normo-tipici non potrà mai funzionare fino in fondo, ci saranno dei tratti personologici non individuati (perché non è stato individuato l'autismo) e dunque non verranno trattati o saranno trattati poco. Non conosco a Roma chi potrebbe aiutarti, ma nel nord Italia c'è una psicoterapeuta che negli ultimi anni "sta portando l'asperger in Italia" nel senso che si sta battendo per cambiare il punto di vista sull'autismo e in particolare sull'alto funzionamento o Asperger. Credo che lei faccia consulenze anche online, nel caso per te non fosse un problema. Non so se posso dirti il nome in questa sede però se vuoi saperlo o per qualsiasi altra informazione contattami pure. Io ho svolto un tirocinio e vari corsi con lei quindi sono preparata sul tema.
Spero di esserti stata di aiuto e rimango a disposizione.
Un abbraccio,
Dott.ssa Valeria Passavanti
27 APR 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno
Mi spiace molto del periodo che ha attraversato e sta attraversando. Penso che lei abbia bisogno di un training sulla comunicazione,
ossia saper comunicare in modo adeguato senza essere aggressivo e passivo.. Penso che lei abbia problemi di ansia le sarebbe utile un training autogeno , e la Mindfulness che serve per affrontare la vita nel qui ed ora.
Certamente aver fatto uso di cannabis , ha determinato notevoli problematiche.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
