Profonda depressione, brutti pensieri

Salve a tutti. Spero vivamente di poter quantomeno essere preso in considerazione da qualcuno. Scrivo qui, forse, perché sperare che qualcuno possa anche solo rispondermi mi fa respirare un po’ più sereno…almeno per qualche minuto. Sono un ragazzo di Roma, di 27 anni. Mi sono diplomato nel 2016 (all’Itis) e in quello stesso anno ho frequentato un corso intensivo di recitazione che mi ha permesso di provare a seguire il mio sogno…se non che nel 2018 ho conosciuto una ragazza straniera che mi ha portato totalmente fuori strada; ho messo da parte soldi per un anno, praticamente, per poi trasferirmi all’estero dal 2018 al 2020. La storia finì e così tornai in Italia nel 2020, appunto. Così mi sono iscritto alla facoltà di lingue, intento a far valere le conoscenze linguistiche sviluppate all’estero e cercando di dare un senso a quello che avevo vissuto. Ad oggi sono al terzo anno e nel 2024, a marzo, diventerò fuori corso, mi mancano 6 esami alla laurea. Il problema è che sin dal primo anno di uni mi sono trovato ad affrontare una profonda depressione, tanto che contattai uno psichiatra che mi prescrisse uno stabilizzatore dell’umore (al contempo vedevo una terapeuta che purtroppo però più che farmi da valvola di sfogo non poteva far altro (ho continui rimuginii ossessivi). Purtroppo lo stabilizzatore fù inutile…c’era stato più, secondo me, un iniziale effetto placebo. Nel frattempo continuavo a dare esami totalmente infelice di ciò che facevo e ad oggi mi sento totalmente incompetente…gli argomenti studiati per passare gli esami li ho imparati praticamente a memoria, semplicemente con l’obiettivo di passare l’esame di turno (in tutto questo ho passato la maggior parte degli esami con una gran dose di fortuna…per praticamente tutti gli esami ho studiato un quarto di ciò che c’era da studiare, di più non riuscivo proprio a fare). Ad oggi provando a studiare per questi ultimi 6 esami ritrovo continui problemi di distrazione, deconcentrazione e come se non bastasse sono una personalità evitante (in questi anni di università ho incontrato molte persone davanti alle quali mi sono sentito totalmente ignorante in tutto, tanto che cercavo ogni volta di costruirmi, nella testa, i discorsi che dovevo fare per non sembrare da meno…poi, però, chiudo uno dopo l’altro i rapporti con le persone che conosco, senza apparenti motivi…l’unica relazione che regge è quella con la mia fidanzata, conosciuta all’università un anno fa). Mi ritrovo, come dicevo prima, ad avere continui rimuginii ossessivi che mi portano a sprecare giornate intere davanti ad un libro/quaderno aperto. Sono tanto preoccupato perché pur non avendo pensieri suicidari spesso mi ritrovo a pensare che morire non mi farebbe alcun effetto…come se ciò che ho, le persone che ho intorno (la mia famiglia, la mia fidanzata, quei pochi amici che ancora non ho tagliato fuori dalla mia vita) non valgano nulla in fondo. Poche settimane fa ho visto un altro psichiatra che mi ha parlato di un sintomo, ovvero l’intelletualizzazione, collegata ai miei pensieri ossessivi. Sono convinto che questa depressione nasca dal mio trascorso e dagli errori che ho fatto, che mi hanno portato a iniziare un’università che non mi dà gioia. Purtroppo mi rendo conto che è una situazione che neppure il più bravo terapeuta del mondo, probabilmente, potrebbe cambiare, proprio perché forse la risposta, come direbbe Socrate, è solo dentro di me. Il problema è che dentro di me non c’è alcun ordine ma solo tanta inquietudine.