Salve, vorrei parlarvi di un problema riguardante la mia vita universitaria. Sto per finire il percorso universitario dopo parecchio tempo e con grave ritardo. Tutto ciò mi causa molta angoscia e ormai vedo la vita con rassegnazione. La rassegnazione è scaturita soprattutto dopo aver appurato che la famiglia conosceva uno dei miei professori, il che mi ha fatto sprofondare in una grossa depressione. Io sono contro qualsiasi tipo di aiuto che trovo aberrante e contro la mia integrità, e il solo pensiero di poter essere stato aiutato anche solo in qualche occasione mi mette profonda angoscia. Io ho sempre studiato con diligenza, ma ora non so nemmeno se sono capace esclusivamente con le mie forze di raggiungere altri obiettivi in futuro. Dentro di me sento una grande voglia di guardare avanti ma è sepolta sotto questa macchia indelebile che non posso cancellare: il senso di colpa mi tormenta sempre. Mi viene voglia di abbandonare tutto.
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28 GEN 2019
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Gentile Giovanni,
sicuramente il problema centrale non è se il professore conosciuto dalla sua famiglia l'abbia potuto o meno agevolare ma è piuttosto la sua rigidità e scarsa autostima con tendenza quindi a farsi eccessivi sensi di colpa e a svalutarsi.
E' qui che bisogna intervenire con un adeguato percorso di psicoterapia affinchè lei possa andare avanti negli studi e nella vita in maniera più funzionale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
1 NOV 2022
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Buonasera Giovanni,
forse prima di abbandonare e cancellare anni di duro lavoro dovrebbe comprendere meglio la severità che ha nei suoi confronti che la porta avere dei sensi di colpa per una cosa che non ha nemmeno fatto. Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico, al fine di capire meglio ed aiutarli
Alice Noseda
24 GEN 2019
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Buongiorno Giovanni,
A mio avviso la rassegnazione ed eventualmente la delusione sarebbe dovuta nascere se avesse deciso, nonostante il trascorso, di abbandonare gli studi. Invece è stato in grado di andare avanti anche se con ritardo. Per quanto riguarda il pensiero sul professore penso sia tutto un punto di domanda, come fa a saperlo?una conoscenza non vuol dire per forza essere aiutato, soprattutto perché il professore insegnerà una materia non tutte. Penso abbia bisogno di intraprendere un percorso incentrato su stesso anche per aumentare l'autostima.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti, se vuole può scrivermi cercherò di aiutarla.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alice Noseda
24 GEN 2019
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Gentile Giovanni, ho rispetto per la sua sofferenza, ma è proprio vero che noi esseri umani abbiamo una capacità straordinaria di rovinarci la vita senza motivo! Se Lei ha fatto il suo dovere, se ha studiato con passione e serietà, ma qual è il problema? Sicuramente ha le capacità di rendersi conto se i voti erano meritati o no. Perché non ne parla sinceramente con i suoi? Si metta l'animo in pace! Ma forse questa sua angoscia nasconde altri problemi nella sua vita, che nasconde perchè non vuole affrontare. Qui purtroppo non possiamo aiutarla, ma deve rivolgersi con serenità e responsabilità a uno/una di noi. Perché il suo problema principale, mi scusi la franchezza, è una maturità ancora non completa, che dovrebbe affrontare con una terapia mirata. Un cordiale saluto.
24 GEN 2019
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Gentile Giovanni,
la sua descrizione fa emergere una forma autocritica significativa in relazione all’evento da lei riportato. Quello che lei pensa sull’episodio è da considerarsi prima di tutto ipotetico, non necessariamente una conoscenza porta a favoritismi e soprattutto dovremmo chiederci perché un pensiero di questo tipo possa incidere così profondamente sulla propria autostima, tanto da farle dubitare delle sue capacità? In fondo, portare a termine un ciclo universitario è sempre sinonimo di capacità (indipendentemente dalla durata).
In conclusione, credo che approfondire e rinforzare la propria autostima, seguendo un percorso di crescita ed orientamento professionale, possa darle quella giusta motivazione e sicurezza in grado di valorizzare le sue risorse personali.
Rimango disponibile.
Dott. Fabio Romanelli
Psicologo del Lavoro
Orientatore Professionale