Mix di derealizzazione e probabile psicosi?

Salve a tutti. Non posso stare a raccontare la mia vita dalla A alla Z perché mi servirebbe un libro per ciò, quindi farò in breve. Finora ho sofferto di tutti i disagi esistibili: bullismo, cyberbullismo, violenza psicologica, disturbi mentali, ecc.. Ma se oggi sono qui a chiedere risposte, è per l'ultimo argomento nominato. L'anno scorso infatti, oltre a depressione, deliri, depersonalizzazione/derealizzazione, doc, paranoie, sdoppiamenti di personalità e quant'altro, soffrii di un sintomo abbastanza particolare che ancora ad oggi non riesco a dargli nome o trovare qualcuno che lo abbia sperimentato oltre me. Avendo sofferto come ho già accennato di una miriade di problemi mentali per anni (e continuo a soffrirne, anche se attualmente con minor intensità) posso descriverlo come un misto di psicosi e derealizzazione, ma chiaramente io rappresento soltanto una paziente e non lo psichiatra. Proseguo dunque col descrivervi le caratteristiche di questo ignoto stato mentale. In sostanza, in determinate giornate, specie in quelle soleggiate (se succedeva all'esterno) mi capitava di avvertire l'ambiente circostante lontano e inconsistente, irreale, come se l'immagine fosse proiettata all'interno di una scatola, mentre contemporaneamente potevo avvertire inoltre la sensazione che gli altri fossero dei burattini nel pieno significato della parola. Questo faceva sì che i miei istinti omicidi aumentassero improvvisamente, perché la sensazione sperimentata subito prima, ovvero la "semi-derealizzazione" sembrava essere la scarica perfetta ad alimentare la miccia già accesa. Ma anche se il luogo veniva percepito come in un episodio di derealizzazione (o forse no?).e le "persone" percepite come in uno di depersonalizzazione, non avveniva nessun distacco nella mia mente dalla mia coscienza, voglio dire, ho sperimentato episodi di depersonalizzazione e derealizzazione per vario tempo in un arco di 2 anni e mezzo, e conosco abbastanza ciò che si prova, ma ciò che avvertii l'anno scorso non sembrava essere neppure qualcosa di umano. Non era una derealizzazione "normale". Io ero perfettamente capace di ragionare, ero più lucida che mai, e in quegli istanti la mia furia veniva fuori come mai fosse prima accaduto. Io in quei momenti possedevo la capacità di aver potuto entrare in un centro commerciale, commettere una strage di massa e ridere, semplicemente perché, tutte le "persone" presenti, fossero per me dei fantocci e non degli esseri reali.