La mia bambina fa la 1 elementare al mattino vomita e continua a piangere

Inviata da marisa · 9 mar 2012 Psicologia infantile

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Miglior risposta 12 MAR 2012

Esclusa una condizione medica di base, dal punto di vista psicologico il vomito può essere considerato come un fenomeno di somatizzazione ansiosa. Infatti, lo stress, l’ansia e l’angoscia, che nel caso di tua figlia potrebbero essere generati da un cattivo adattamento alla nuova condizione scolastica, se non adeguatamente metabolizzati possono dare origine a crisi di vomito. In considerazione del fatto che l’ingresso nella scuola elementare è una fase molto delicata della vita dei bambini e che impone agli stessi una ristrutturazione cognitiva (l’ambiente scolastico percepito all’asilo come prevalentemente ludico alle elementari diventa un ambiente più formale che impone al bambino nuove norme comportamentali), consiglierei per tua figlia una visita psicologica per meglio definire l’origine del problema e programmare di conseguenza una linea di intervento.

Dr. Angelo Marco Zona Psicologo a Santa Maria Capua Vetere

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30 MAR 2012

Il passaggio dall'asilo alle scuole elementari può riattivare paure "abbandoniche" e determinare l'insorgenza di sintomi di ansia da separazione.
E' utile consultare uno psicoterapeuta infantile che saprà aiutarla a comprendere le cause profonde del disagio della bambina.
Dott. ssa Valeria Rinaldini

Dott.ssa Valeria Rinaldini Psicologo a Napoli

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26 MAR 2012

Gentile Marisa, come già sottolineato dagli interventi precedenti è sicuramente prioritario escludere eventuali cause mediche che possano giustificare gli episodi di vomito che si verificano prevalentemente al mattino . Essendo comunque tali episodi concomitanti con la frequenza scolastica sarebbe opportuno, esclusa qualunque causa organica , accertare anche il livello degli apprendimenti scolastici per individuare eventuali precoci difficoltà non riconosciute che potrebbero generare nella bambina ansia e senso di inadeguatezza spesso causa degli episodi di vomito e rifiuto scolastico.

Studio Psicologia Clinica e dello Sviluppo Dott.ssa Anna Cogotti Psicologo a Cagliari

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13 MAR 2012

Gentile Marisa,
il passaggio dalla scuola materna alla scuola elementare è molto importante sia per i bambini che per i genitor e le ipotesi di una causa psicologica legate al problema di sua figlia potrebbero essere diverse: da una difficoltà relazionale con compagni di classe/insegnanti ad una difficolta di adattamento in questa nuova fase e contesto in cui si trova dove ci sono altre regole e condizioni finora sconosciute, così come potrebbe vivere una situazione da ansia da prestazione, e quindi relativa alle sue capacità prestazionali nelle varie materie, altro ancora qualche situazione familiare che in lei evoca un vissuto ansioso. concordo con i colleghi di indagare ed escludere cause mediche di fondo prima di rivolgersi ad uno specialista psicologo.

Dott.ssa Lindita Prendi Psicologo a Firenze

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13 MAR 2012

Gentilissima, è davvero difficile dare un parere professionale da così poche informazioni. Forse sarebbe interessante sentire il parere di un esperto in merito.
Io in questo contesto posso dirle che oltre che psicologa sono anche mamma e devo dire che mi sono trovata bene cercando un dialogo con mio figlio attraverso l'utilizzo delle favole, dei libri. Come da letteratura scientifica, la favola per il bambino è uno spazio del possibile, dove può essere quindi possibile dialogare di qualcosa che non si riesce a dire in prima persona.
In bocca al lupo!
dott.ssa Jlenia Frasca

Frasca Jlenia Psicologo a Scandiano

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13 MAR 2012

Gentile signora,
mi sembra chiaro che la bimba manifesta un disagio. Il vomito e il pianto spesso sono i sintomi di una fobia scolare per cui la scuola diventa il problema che in realtà risiede nella difficoltà della bambina a separasi dalla mamma e da tutto quello che chiaramente rappresenta. E' chiaro che bisognerebbe approfondire meglio, ma escludendo situazioni spiacevoli in classe o altro legato alla scuola sono tranquilla nel dirle che la difficoltà potrebbe essere legata ad un' ansia di separazione.
Cordiali saluti Dott.ssa Silvia Tonelli Rimini

Studio Dott.ssa Silvia Tonelli Psicologo a Rimini

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13 MAR 2012

Gentilissima Marisa, come ha suggerito qualche collega, consiglio una visita pediatrica onde escludere che vi siano cause fisiologiche, successivamente, una volta escluse queste, occorre indagare le cause del malessere, manifestato da sua figlia. Lei non specifica se il disagio di sua figlia è costante o saltuario ( se si manifesta sempre o, quando magari c'è una materia specifica, che non le piace) se lo manifesta da adesso o dall'inizio dell'anno scolastico....Tante sono le cause che possono aver maturato una simile difficoltà, consiglio quindi una consulenza con un buon Psicolo dell'età evolutiva della sua zona.
Buona giornata
Ilaria Calvani

Dr.ssa Calvani Ilaria Psicologo a Catenanuova

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13 MAR 2012

Gentile Marisa, certamente questo disagio che la sua bambina vive e manifesta in maniera così intensa si riflette anche su di lei mettendola in allarme; spesso il sintomo fisico di un bambino ha proprio la funzione di segnalare un malessere, magari di natura emotiva o relazionale, in maniera dirompente in modo che le persone più vicine si accorgano che qualcosa non va e si attivino per trovare una soluzione. E' difficile ipotizzare una causa certa di questi sintomi senza conoscere la situazione, ma potrebbe affrontare il problema, comprenderlo e risolverlo con l'aiuto di professionisti psicologi che possano aiutare la sua bambina a stare meglio. Un saluto cordiale, dott.ssa Lucia Mantovani, Milano

Dott.ssa Lucia Mantovani Psicologo a Milano

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13 MAR 2012

i sintomi che la sua bambina presenta sono l'avviso di un disagio e per questo non vanno sottovalutati; i motivi possono essere molti.
è possibile che la bambina avendo appena iniziato qualcosa di nuovo come la scuola sia spaventata da questa novità ed è possibile che possa aver trovato in questo ambiente qualcosa che la turba o preoccupa.
se è così cerchi di starle accanto e di consolarla rassicurandola

Dr. D'Acunto Michele Psicologo a Cava Manara

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12 MAR 2012

Buon giorno,
dietro questo disturbo, il vomito, ci possono essere vari motivi.
Intanto definiamo che il vomito ci dice che c'è un rifiuto e l'incapacità ad accettare qualcosa di indigeribile. Ora c'è da capire cosa è indigeribile.
La separazione dalla madre? L'inizio della scuola, quindi di una prestazione soggetta a valutazione? Il confronto con i compagni? La possibile delusione rispetto ad aspettative e investimento familiare? La relazione sociale coi compagni? Una maestra "spaventosa"? ......
Forse per dare risposta a queste domande può osservare il quadro e mettere insieme tutti i dati da lei osservati, può aggiungere la sua intuizione, i pensieri degli altri familiari e può anche chiedere conferma alla bimba, chiedendole cosa non le piace della scuola, cosa le fa paura, cosa la turba.
Può anche capitare che sua figlia non riesca a risponderle, in questo caso può adottare varie strategie, può ad esempio raccontarle delle sue paure dell'infanzia e della scuola, per vedere se dai suoi racconti sua figlia riconosce qualcosa di suo. Un altro stratagemma può essere quello di parlare con una bambola o un orsetto in presenza di sua figlia, facendo le stesse domande, fingendo che risponda, es. "hei orsetto, cosa ti ha spaventato oggi a scuola? Ah, c'era un compito! Ma i tuoi compagni che dicevano ..." Anche in questo modo, fornisce a sua figlia alcuni spunti.
Può darsi che sul momento non le sappia dire nulla, ma poi, stimolata, successivamente potrebbe dare delle informazioni importanti, è essenziale cogliere al volo ogni accenno e starci dentro senza troppo drammatizzare, ma cercando di comprendere meglio.
Poi anche giochi e fiabe possono essere un ottimo strumento per comprendere meglio e per fornire spunti di rassicurazione importante, del resto è il materiale che maneggia il bambino fin dalla nascita.
Sicuramente ha ragione, l'ingresso nel mondo scolastico è difficile, ci sono una miriade di cose nuove, di richieste, non si è più così piccoli e gli altri cominciano a dare dei voti alle proprie prestazioni! Non è certo facile!

Spero di essere stata sufficientemente chiara.
Buon lavoro
Sabrina Costantini

Sabrina Costantini Psicologo a Pisa

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9 MAR 2012

Buongiorno Marisa, a volte può capitare che il passaggio in prima elementare non sia "indolore" per i bambini che si trovano catapultati in un ambiente completamente diverso (compagni e maestre nuove, cambiamento di abitudini...) e questo può scatenare paure e timori che possono manifestarsi con pianto e lamentele fisiche e rendere più forte l'ansia di separazione dall'ambiente familiare. Sarebbe utile avere maggiori informazioni in merito alla sua situazione. Quando sono iniziati questi episodi? Si manifestano anche nei giorni in cui la bambina non va a scuola? Sono già state escluse cause fisiche per gli episodi di vomito? Qual'è l'atteggiamento della bambina nei confronti della scuola?

Dott.ssa Valentina Donati Psicologo a Civitanova Marche

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9 MAR 2012

Signora,
bisognerebbe sapere da quanto tempo si verifica questa cosa, se la bambina attua questo comportamento solo quando deve andare a scuola o se è generalizzato in altri momenti della giornata, se ha fatto mai dei controlli all'apparato gastro-intestinale. Sono a disposizione Grazie

Dr. Di Venanzio Luca Psicologo a Pescara

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9 MAR 2012

Gentile signora,
nel nostro centro di psicologia infantile "Università Autonoma dei Bambini" abbiamo accolto molti bambini che delegano una parte di se stessi ad esprimere una certa sofferenza che, per motivi intrinseci alla personalità del bambino, risulta più difficile manifestare su un piano verbale.
Nel suo caso specifico, sarebbe importante sapere se l'espressione psicosomatica è un'attitudine espressiva della bambina o se questi sintomi, legati a una qualche difficoltà emotiva, accadono in questo particolare momento del suo processo di crescita. Infatti, il passaggio dalla scuola materna a quella elementare è per tutti i bambini una soglia non sempre facile da attraversare, in quanto simbolicamente ha il significato di un distacco, sia fisico che mentale, dalla prima infanzia e dalla figura materna.
Se il bambino ha interiorizzato le figure protettive genitoriali, se gli insegnanti, che li sostituiscono, stabiliscono un buon rapporto con lui e sanno interpretare e fargli rappresentare (anche attraverso le vie espressive delle materie scolastiche) la problematicità di questa assenza, se anche i genitori riescono a vivere con entusiasmo i primi momenti di separazione, se all'interno della famiglia c'è un'atmosfera serena, non perturbata da dissidi o, al contrario, da nascite di eventuali fratellini o se comunque il bambino viene compreso ed aiutato, questo passaggio può essere più semplice.
Questa risposta chiaramente non può essere esaustiva, poiché un sintomo apparentemente banale non dev'essere sottovalutato ma neanche deve allarmare; va, al contrario, considerato come un'occasione per comprendere la vita profonda e la storia del bambino, come ha vissuto i primi momenti di distacco dal seno materno, i primi momenti di autonomia (come la deambulazione, ad es), com'è nato il suo pensiero. Può essere, cioè, una buona occasione per comprendere l'evoluzione della sua personalità.
Un intervento psicologico è altresì importante per evitare che questa modalità espressiva si cristallizzi e diventi l'unica possibile, celando il dolore all'interno di un sintomo e rendendolo inaccessibile.
Il rischio è lo sviluppo di una personalità che tende a ricorrere alla malattia (costituendo essa un rifugio dalla vita esterna e quindi un vantaggio secondario).
È importante anche ricordare che il sintomo psicosomatico non è un sintomo inventato, ma passa effettivamente attraverso il corpo: ciò può portare, chiaramente non a breve termine, a una modificazione funzionale e più raramente strutturale dei vari apparati e organi, anche se sempre in modo non irreversibile.
I migliori saluti e un augurio per un futuro sereno per lei e la sua bambina all'interno e all'esterno della scuola,
Dott.ssa Carla Andreucci

Anonimo-9103 Psicologo a Genova

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9 MAR 2012

Buongiorno, sono una psicologa rispondo al suo quesito.
Escludendo cause fisiologiche, si potrebbe ipotizzare sulla base delle informazioni disponibili che sua figlia manifesta un disagio legato probabilmente all'andare a scuola (se si manifesta solo la mattina e da tempo) o ad ansia da separazione dai genitori. E' importante in questo caso un buon dialogo con sua figlia, onde evitare che un periodo di crisi da temporaneo diventi permanente, e scopra che cos'è che la turba ma non minimizzi mai il racconto di sua figlia.
Dott Piantanida Roma

Anonimo-122284 Psicologo a Roma

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9 MAR 2012

Cara Marisa,
la prima cosa che ti consiglio è di consultare il pediatra per valutare se c'è una causa medica di fondo nel vomito mattiniero della tua bambina. Una volta escluse cause mediche possiamo ipotizzare una causa psicologica come una fobia scolastica, ansia da separazione o altro.
L'ingresso alla scuola primaria è un momento impegnativo per i bambini e gli adulti devono rendere quanto più agevole questa fase di passaggio. Tutti i bambini nascono con una forte propensione all'apprendimento, un bisogni innato di conoscenza, e fame di sapere, ma soprattutto con una grande voglia di stare con i coetanei. Per questo dietro al pianto, al vomito o a comportamenti aggressivi e di rifiuto dei bambini nei confronti della scuola, si nascondono sofferenze psicologiche legate a una difficoltà a superare quello stadio di sviluppo. Andrebbe quindi indagato non solo il contesto scolastico che potrebbe essere fonte di disagio, ma anche gli eventi che stanno attraversando i membri della famiglia. Ti consiglio per questo di rivolgerti ad uno psicoterapeuta specializzato in età evolutiva.

Dott.ssa Valentina Valentini Psicologo a Sorrento

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9 MAR 2012

Cara Marisa,
la prima cosa da fare è certamente indagare se c'è qualche problematica medica di fondo, e quindi accertarsi che il vomito non sia dovuto a un disturbo gastro-intestinale, per esempio. Quindi parlane immediatamente con il pediatra e fate tutti gli accertamenti necessari. Se non ci sono cause mediche legate al vomito mattiniero possiamo ipotizzare una causa psicologica.
L'ingresso alle scuole primarie, per i bambini è un momento impegnativo, ma nella maggior parte dei casi i bambini hanno piacere ad andare a scuola perchè sono mossi da un forte sentimento di curiosità, bisogno di sapere, fame del conoscere e soprattutto voglia di stare insieme ai coetanei. Quando i bambini non vanno volentieri a scuola è perchè è successo qualcosa in famiglia o a scuola che li ha turbati e hanno bisogno dell'aiuto degli adulti per superare quel momento. Il vomito e il pianto prima di andare a scuola possono essere sintomo di fobia scolastica o di ansia da separazione, Ti consiglio di consultare uno psicologo specializzato in età evolutiva.

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9 MAR 2012

Gentile mamma, la prima elementare è un momento difficile e importate per i bambini, il cambiamento rispetto alla scuola dell'infanzia è notevole e, a volte, i bimbi non sono pronti emotivamente ad affrontare le richieste di autonomia e didattiche delle insegnanti. I sintomi della bimba segnalano un disagio che è necessario indagare per darle la tranquillità di andare a scuola serena e apprendere con gioia. E' molto importante che la piccola non si disamori allo studio perchè ha davanti un percorso lungo e i problemi scolastici possono causare depressione, bassa autostima, problemi relazionali ed emotivi a casa e a scuola. Non sottovaluti il problema e si rivolga ad un esperto per valutare come affrontare il disagio della piccola.

Cynthia Mattioli Psicologo a Ostia

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9 MAR 2012

Questi sono i sintomi di un disagio. I motivi possono essere molti e senza informazioni più precise non è possibile comprenderli.
Se ha iniziato solo a metà anno, potrebbe esserci qualcosa nella scuola che la turba (difficoltà di apprendimento, rapporti difficili con un compagno, con la maestra...).
Se è così da sempre, forse può esserci qualche motivo in famiglia che la renda insicura nell'allontanarsi.

Sono solo ipotesi che avrebbero un senso se contestualizzate attraverso dei colloqui psicologici con voi genitori.

Studio P Psicologo a Torino

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