Incertezze su impiego lavorativo attuale
Buongiorno,
Sono una ragazza di 22 anni.Lavoro da quando ho terminato gli studi a 18 anni nell'azienda di famiglia come segretaria amministrativa in un officina.Non ho mai avuto le idee chiare su ciò che volevo fare, perché non sentivo un trasporto e una passione per un mestiere in particolare.Sapevo solo che avrei voluto provare uscita da scuola ad entrare in polizia( poiché anche la cosa mi affascinava tantissimo).Non so come ma poi i miei genitori mi hanno convinta a prendere il posto in azienda( anche se con molte titubanze, perchè avrei voluto provare l esperienza citata prima) con la premessa che non sarei voluta rimanere a lungo.Ho preso questo ruolo con entusiasmo nonostante tutto, perché volevo mettermi in gioco e imparare qualcosa di costruttivo. Man mano che passava il tempo, questo lavoro cominciava ad essere monotono( sopratutto per le ore impiegate che erano quasi 9 ore e che non erano necessarie dato il tipo di lavoro da svolgere) e passavo le giornate sperando che le giornate finivano.Ovviamente non era così che volevo passare il mio tempo, e dopo due anni ho deciso di andarmene e provare un altra esperienza lavorativa( con il parere discordante di mio padre, e con atteggiamento nei miei confronti di risentimento che non mi permetteva di essere serena).Ho lavorato due mesi, e poi ho deciso di prepararmi al concorso ma mi rendevo conto che non avevo motivazioni.Ho mollato tutto, pensando di non poter riuscire a costruirmi un futuro da sola, forse perché non riconosco neanche in me un potenziale.Mi sono convinta che questo lavoro non facesse per me( sopratutto per questioni caratteriali quali timidezza e introversione).Così sono tornata di nuovo al mio vecchio lavoro nell azienda fino ad oggi, e non mi passa mai quella sensazione di non essere veramente dove vorrei essere.Chiunque mi dice che sprecherei un opportunità( perché l azienda di mio padre diventerebbe la mia) e che lasciando la vecchia strada per la nuova non sai cosa potrei trovare.Do ascolto a queste voci ma poi rimane sempre quel pallino lì nella mia testa, che non mi lascia in pace.