Come usare gli ansiolitici?

Inviata da Paolo · 6 ago 2015 Ansia

Salve a tutti,
mi chiamo Paolo, ho 31 anni e soffro d'ansia da 2 anni; da circa sei mesi ne ho parlato con il mio medico che mi ha prescritto lo Xanax, 10-15 gocce al bisogno e io cosi ho fatto, per questi mesi l'avrò preso al massimo 2 volte a settimana, solo nei momenti critici. La mia domanda è: può crearmi dipendenza in questo modo? Vi ringrazio.

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Miglior risposta 10 AGO 2015

Gentile Paolo,

queste sono domande che dovrebbe girare allo specialista che ha fatto la prescrizione, lo psicologo non è un medico e non ha competenze in questa materia.
Detto questo sarebbe utile una valutazione psicologica approfondita e, se ha intenzione di continuare con la cura farmacologica, contattare uno psichiatra, perché è quest'ultimo lo specialista di riferimento per l'uso degli psicofarmaci.

Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo, Psicoterapeuta Viterbo
Specialista in Psicoterapia Psicoanalitica

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo a Viterbo

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5 SET 2015

Caro Paolo,
l'utilizzo degli psicofarmaci è bene che avvenga sotto il controllo di uno specialista
affiancando anche un lavoro psicoterapeutico che le potrà essere di aiuto per comprendere il motivo della sua ansia.

Cordiali saluti
Dott.ssa Vincenza Lopreiato

Dott. Vincenza Lopreiato Psicologo a Roma

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4 SET 2015

Gentile Paolo,
il dosaggio e la modalità discontinua con cui lei ha assunto e forse ancora assume il farmaco ansiolitico citato non è tale, a mio parere, da indurre una vera e propria dipendenza chimica ma il rischio è che possa già essersi instaurata una dipendenza psicologica che si traduce nella incapacità e nel rifiuto di far fronte alla occasionale situazione ansiogena in maniera alternativa per cui diventa obbligata l'assunzione del farmaco stesso.
Come può immaginare, ingoiare una compressa o delle gocce è molto più semplice ed economico che fare un percorso di psicoterapia ma i due approcci sono completamente diversi e assolutamente non paragonabili perchè il primo mira solo ad attutire momentaneamente i sintomi disturbanti con possibili effetti collaterali di sonnolenza e riduzione della vigilanza mentre il secondo mira a far emergere in piena vigilanza le origini spesso nascoste che hanno portato alla sintomatologia fornendo gradualmente gli strumenti per una risoluzione definitiva dei disturbi grazie ad un lavoro di crescita personale e rafforzamento dell'autostima.
Mi sembra che la differenza sia enorme facilmente comprensibile ma ovviamente ognuno è libero di fare le proprie scelte.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio Campagna(Salerno)

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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12 AGO 2015

Buonasera Paolo. Anche se gliel'ha prescritto il medico di base, lo Xanax è uno psicofarmaco, e come tale va usato con le dovute cautele e con una precisa prescrizione, e il suo uso va senz'altro monitorato regolarmente; di solito lo psichiatra parte da un dosaggio "x", per poi ridurlo nel tempo. Se invece sente che, una prescrizione medica come quella che avuto Lei, le lascia la gestione del farmaco causandole a sua volta ansia, è un segnale che probabilmente questa soluzione non è quella più adatta alle sue necessità.

Dott.ssa Renata Di Grazia Psicologo a Empoli

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11 AGO 2015

Gent. Paolo
Penso che il suo problema riguardi soprattutto le cause dell'ansia, come è in quali momenti si manifesta.
Di conseguenza, il consiglio è quello di rivolgersi ad uno specialista psichiatra per la cura farmacologica e ad uno psicoterapeuta per comprendere l'origine del disturbo ansioso.
Cordiali saluti
Pique' Paola

Dott.ssa Paola Piquè Psicologo a Mestre

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11 AGO 2015

Lo xanax appartiene ai farmaci che hanno come molecola la benzodiazepina che intrinsecamente può procurare dipendenza. Il sintomo ansioso per sedare, nel tempo, può indurre il paziente a far ricorso al farmaco sempre più frequentemente. A lungo andare, quindi, si può creare dipendenza. Sarebbe preferibile che lei con l'aiuto di un buon psicologo scopra la causa di questo disturbo, rimuovendoli attraverso una buona psicoterapia.

Dr Luciano di Rienzo

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11 AGO 2015

Si, può creare una dipendenza, a volte solo psicologica. In casi come queste le psicoterapie sono più efficaci, uitli e alla lunga meno costose.
Cordiali salut,
dott. D. Malerba

Dott. Daniele Malerba Psicologo a Trivignano

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8 AGO 2015

Buona sera Paolo,
Io le consiglierei di farsi seguire da uno specialista per i farmaci, a volte quando l'ansia diventa insidiosa c'è bisogno di respirare e usare dei farmici. Ma il farmaco cura il sintomo e non la causa ed é per questo che le consiglio di associare una buona terapia psicologica che le darà gli strumenti per gestire l'ansia e a mano a mano togliere il farmaco.
Cordiali saluti
Dott.-ssa Ptrini Consuelo

Dott.ssa Petrini Consuelo Psicologo a Porto San Giorgio

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7 AGO 2015

Salve Paolo,
è importante che lei si chieda quali effetti possa avere un ansiolitico. E' necessario che sia sotto controllo medico e giacchè la sua ansia perdura da due anni, le consiglio inizialmente di affiancare la psicoterapia al trattamento farmacologico, per poi eliminarlo gradualmente, in modo da evitare la dipendenza dall'ansiolitico.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento, cordiali saluti,
Dott.ssa Annalisa Settanni
Triggiano (BA)

Settanni Annalisa Psicologo a Triggiano

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7 AGO 2015

Gentile Paolo,
l'uso di uno psicofarmaco è bene che sia gestito da uno specialista e che sia affiancato da un percorso psicologico grazie al quale riflettere sul sintomo riportato, interpretarlo e comprenderne la genesi. Dal momento che il suo stato di sofferenza si protrae da tempo potrebbe esserle utile prendere in considerazione questa possibilità.

Cordiali saluti,
Dott.ssa Valagussa Stefania

Dott.ssa Stefania Valagussa Psicologo a Concorezzo

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7 AGO 2015

Buongiorno Paolo,
il medico di medicina generale può prescrivere farmaci di vario tipo. Anche se sono sicura che si fida di lui e che sia un medico molto valido, il mio suggerimento è di chiedere la consulenza ad uno psichiatra. Può scegliere tra il Servizio dell'Azienda Sanitaria della sua città/regione, oppure rivolgersi al privato. Chieda qualche nominativo anche al suo medico.
Parlerà con un medico psichiatra da quanto dura il suo problema e i suoi sintomi.
Valuterà insieme allo psichiatra, la possibilità di intraprendere in contemporanea un percorso di psicoterapia, luogo in cui può dare un significato alla sua ansia, e trovare strategie personali di gestione delle situazioni critiche.
Un saluto e tanti auguri!

D.ssa Barbara Paolinelli- Trento

Dott.ssa Barbara Paolinelli Psicologo a Trento

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7 AGO 2015

Salve sig Paolo
Gli ansiolitici provocano dipendenza chimica se assunti con regolarità e costanza e x un determinato periodo, preso al bisogno non crea dipendenza fisica ma potrebbe creare dipendenza psicologica, ciò significa che potrebbe instaurarsi un meccanismo psicologico x cui lei finisce x credere che solo col farmaci potrà affrontare i momenti di difficoltà e non può farne a meno... È frequente ma non è detto che questo accada. Le consiglio di affiancare al farmaco anche una psicoterapia per avere innanzitutto una diagnosi più precisa e x evitare di trattare solo il sintomo e risolvere invece la causa della sua ansia (il farmaco elimina solo il suo disagio ma non la fa"guarire")
In bocca al lupo e un caro saluto

Dott.ssa Giuliana Dughiero Psicologo a Mestre

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7 AGO 2015

Sono perfettamente d'accordo con la collega Carla Panno, gli ansiolitici al bisogno non hanno senso. L'ansia è un disturbo dell'umore che va trattato con adeguata terapia psicologica, previa diagnosi approfondita. Quanto alla dipendenza è risaputo che tutti gli psicofarmaci danno assuefazione, in genere vengono prescritti per un periodo limitato e con dosi a scalare. Le consiglio anche io una consulenza psicologica per verificare l'origine del suo disturbo.

Dott. Sergio Rossi Psicologo a Spoleto

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7 AGO 2015

Buongiorno Paolo, spesso i medici di base prescrivono farmaci che sarebbero di competenza di uno Psichiatra, formato in modo specifico nei disturbi di competenza maggiormente psicologica. Non metto in dubbio la competenza del suo medico, ma ovviamente essendo medici "generici" non possono essere competenti al cento per cento in tutto. Per questo motivo e considerando i suoi dubbi, se sente la necessità di continuare ad assumerli, le consiglierei di fissare una visita con un medico Psichiatra e, possibilmente, di iniziare anche un percorso psicologico per chiarire quali sono le motivazioni alla base del suo sintomo. Non si lasci spaventare pensando che lo Psichiatra "cura i matti", come si è soliti pensare, non è così, semplicemente è il professionista che in primis conosce in modo approfondito i farmaci specifici per difficoltà di tipo psicologico, e saprebbe aiutarla per il dosaggio. Con un buon percorso psicologico, inoltre, potrà analizzare e chiarire alcune questioni che potranno far diminuire o scomparire il sintomo anche senza il supporto di farmaci.
Abbia fiducia nelle sue risorse.
Cordiali saluti
dott.ssa Alessandra Borboni

Dott.ssa Alessandra Borboni Psicologo a Desenzano del Garda

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7 AGO 2015

Salve Paolo,
secondo la mia non breve esperienza, l'ansia va trattata con gli ansiolitici dopo una approfondita diagnosi a livello psicodinamico. In base alla diagnosi, qualora il farmaco si renda necessario, non lo si assume al bisogno,ma per un certo periodo e comunque, non prescindendo da una adeguata psicoterapia.Ti suggerisco di chiedere una consulenza psicologica che ti consenta di affrontare il tuo disagio in modo più proficuo. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti
Dott.ssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta

Dott.ssa Carla Panno Psicologo a Milano

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6 AGO 2015

Carissimo Paolo,
gli ansiolitici in genere provocano dipendenza o comunque sono farmaci per i quali l'interruzione deve essere fatta per gradi.
Parli comunque con il suo medico che sono sicura le darà tutte le informazioni del caso.

Le dipendenze comunque possono svilupparsi anche in altri modi, non necessariamente causate dal farmaco in sé, anche solo per il gesto dell'assunzione.

Potrebbe comunque rivolgersi ad un terapeuta per comprendere l'origine della sua ansia.

Un caro saluto,
Dott.ssa Daniela Firnari

Dott.ssa Daniela Fornari Psicologo a Iseo

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6 AGO 2015

Gentile Paolo,
il farmaco può essere utile a ridurre gli stati d'ansia contingenti, ma non ha debellarli e superarli. Le consiglio un percorso di sostegno psicologico in cui possa affrontare come e quando si manifestano le forme ansiose e apprendere a gestirle autonomamente.
Un saluto
dott. Cristina Mencacci

Dott.ssa Cristina Mencacci - Psicologa - formata in Terapie Brevi Psicologo a Perugia

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6 AGO 2015

Salve Paolo,
da psicoterapeuti consigliamo sempre di affiancare l’uso di ansiolitici ad un percorso psicologico. Il farmaco, può dare o meno dipendenza fisiologica nel tempo (a seconda delle quantità e modi di assunzione, che può stabilire soltanto un medico-psichiatra e non rientra nel nostro operato), ma la maggior parte delle volte, soprattutto nei casi di ansia, la dipendenza diventa psicologica. Si può sviluppare il timore di non riuscire a fare certe cose o affrontare certe situazioni se non si ha il farmaco a stretta disposizione, si può pensare di non riuscire più a viverne senza. Inoltre gli ansiolitici hanno un effetto immediato che cessa altresì rapidamente dopo qualche ora. In questo modo l’ansia, i timori e le paure interiori non passano e non vengono risolte. Si è solo adottato un modo rapido per non sentirli più. Ma l’ansia va ascoltata più nel profondo, è un’emozione importante che ci comunica di prenderci cura di noi stessi, di metterci in contatto con i nostri bisogni e con ciò che al momento non ci soddisfa pienamente o è fonte di dubbio o insofferenza. Non sarebbe meglio se riuscisse ad affrontare i momenti critici con le sue risorse interiori piuttosto che con un mezzo esterno, da cui dover in qualche modo dipendere?
A disposizione per ulteriori informazioni,
un saluto,
Dott.ssa Chiara Francesconi

Anonimo-127163 Psicologo a Fano

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6 AGO 2015

Caro Paolo,
l'assunzione di farmaci va seguita con cura, quindi fa bene a porsi domande sull'utilizzo. Lo psicologo, tuttavia, non prescrive farmaci e non è tenuto a dare informazioni su dosaggi e somministrazioni.
Ne parla con il medico che le ha prescritto lo Xanax.

Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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