Come neutralizzare le provocazioni continue di un fratello?

Inviata da ShiningShadows · 13 apr 2022 Terapia familiare

Salve, scrivo perché ho bisogno di capire perché mio fratello maggiore si comporta così ma sopratutto come mi devo comportare io per sopravvivere a questi suoi comportamenti per vivere serena e non dargli importanza. Premetto che in realtà si tratta di mio cugino, che però reputo fratello perché ha vissuto con la mia famiglia da sempre a seguito di una condizione famigliare particolare. Da quando però è entrato a far parte del mio nucleo famigliare si è sempre comportato come se tutto gli fosse dovuto, facendomi notare diverse volte la differenza tra me e lui anche in presenza dei miei genitori, facendomi sentire in colpa del fatto che siccome io avevo avuto tutto quello che un bambino dovrebbe avere fin dall'infanzia ora dovevo farmi da parte perché toccava a lui rifarsi. Non ho mai digerito queste manipolazioni che ovviamente faceva solo in mia presenza a volte criticando anche i miei genitori ignari di questi suoi comportamenti perché ci vogliono bene in egual misura e le cose dette di loro che so soltanto io mi fanno profondamente soffrire tutt'oggi.
Col passare degli anni lui è andato a convivere, ci vediamo quindi molto poco ma durante gli incontri non manca mai la volontà da parte sua di sottolineare la differenza, perché lui è più bravo, perché lui ha di più, perché lui ha più cose interessanti da raccontare e soprattutto vedendoci poco si sente in diritto di raccontare solo lui le sue cose , tende a isolarsi insieme ai miei quando io sono nella stessa stanza. Ho annunciato il mio matrimonio ma ha commentato annunciando un altro suo evento personale, come se non volesse darmi la soddisfazione di essere felice per me. Mi sento in una partita di tennis dove la pallina schizza avanti e indietro in una partita infinita.
Tutti mi dicono che mi vuole bene, e lo capisco come capisco che ha avuto tante mancanze nella sua vita quindi la sua voglia di riscatto manifesta gelosia ma... nessuno può capire cosa in realtà ho subito io a livello mentale in casa mia.
Che colpa ne ho io del suo passato? E' davvero sano volere bene a una persona in questo modo? Come mi devo comportare per neutralizzare le sue provocazioni ?
Grazie a chi saprà aiutarmi.

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Miglior risposta 14 APR 2022

Salve,
lei riferisce una situazione di sofferenza che mi sembra di capire duri da molti anni e di cui non dovrebbe sentirsi in colpa in quanto il suo vissuto vale tanto quanto quello di suo cugino, e lei lo ha detto chiaramente.
Lei ha detto bene: non ha colpa del passato di suo cugino, probabilmente avrà vissuto delle esperienze dolorose ma questo non giustificherebbe la sua predominanza su di lei. E' anche lei un essere umano che ha bisogno di riconoscimento.
Questo confronto tra voi due non si è affievolito nel tempo, al contrario è rimasto e dato che questo atteggiamento di sfida che lei racconta sembra persistere e farla soffrire, la inviterei a parlarne più approfonditamente con un professionista che possa aiutarla a prendere una posizione diversa di fronte a ciò. Perché non deve sentirsi obbligata a sopportare tutto questo.
Voler bene a qualcuno significa anche che quel qualcuno ci fa stare bene.

Ci pensi, e se vuole parlarne mi trova qui, disponibile anche online.
Detto ciò cambierei la sua domanda: neutralizzare le provocazioni dell'altro implica annullare come io mi sento di fronte ad esse, considerando solo ciò che l'altro fa nei miei confronti. Allora sarebbe più prezioso lavorare sul "Come mi prendo cura di me di fronte a questo atteggiamento?".

Spero di esserle stata utile.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Martina Pallottini

Dott.ssa Martina Pallottini Psicologo a Fermo

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19 APR 2022

Gentile utente,
ci ha colpito già il fatto di descrivere suo cugino come un fratello.
E questo già porta ad un approfondimento di come si vivono le relazioni all'interno del vostro sistema familiare.
Altro punto è la possibilità per lei di lavorare a approfondire i suoi vissuti rispetto a come vive le relazioni stesse, a quanto pare generatrici di sofferenza e malessere, sul suo modo di stare nelle relazione, lontano dall'obiettivo di cambiare l'altro.
Cordialmente,
Studio Associato Dott. Diego Ferrara Dott.ssa Sonia Simeoli

Dott. Ferrara e Dott.ssa Simeoli Psicologo a Quarto

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14 APR 2022

Buongiorno,
l'impressione che ricavo dal suo racconto è che suo cugino (che reputa alla stessa stregua di un fratello) voglia basare la vostra relazione su un continuo confronto, una competizione da cui lui debba ricevere la rassicurazione di essere "di più" e lei ne debba uscire ammaccata, sconfitta o messa da parte.
Ha già raggiunto un'ottima consapevolezza delle modalità manipolatorie che ha descritto e questo è certamente un punto di forza: ci vuole attenzione e molto monitoraggio di sé per riconoscere gli effetti del senso di colpa che suo cugino/fratello prova ad indurre in lei, cercando di metterla in una posizione riparativa, come se dovesse rimediare a qualcosa.
Cosa possiamo fare in questi casi? Rimandare agli altri quali sono gli effetti dei loro comportamenti su di noi, spiegare come ci fanno sentire, esprimere i nostri bisogni, pensieri ed emozioni in modo trasparente e diretto ma non con l'obiettivo di "cambiare gli altri" ma per riprendere quello spazio che sente costantemente invaso.
Non possiamo cambiare i comportamenti degli altri, possiamo però cambiare il modo in cui reagiamo a quei comportamenti.
Resto a disposizione per qualsiasi necessità o domanda.
Un caro saluto
Raffaele Guido

Dott. Raffaele Guido Psicologo a Mozzo

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14 APR 2022

Buongiorno, dal suo racconto traspare molto il coinvolgimento emotivo che ha nei confronti di questo suo cugino/fratello, motivo per cui per lei è importante comprendere come mai si comporta in questo modo. Nonostante, a detta sua, questa persona abbia avuto un passato difficile che sicuramente avrà contribuito alla persistenza in questi comportamenti, ciò che mi viene da pensare è che più che gelosia come la si intende normalmente, è una forma di insicurezza importante che, chiaramente, appare a lei come gelosia nei suoi confronti, come l’incapacità di riuscire a gioire di un evento positivo come è l’annuncio del suo matrimonio.
Credo che sarebbe utile per lui poter esplorare questi vissuti in un suo personale percorso, mentre per quanto riguarda lei, comprendo bene il suo malessere però non credo che sia un suo compito dover “neutralizzare” (per usare un suo termine) le sue provocazioni, probabilmente lui si accorge anche di questo suo dispiacere e permane nel suo tentativo di manipolarla, probabilmente adottando un comportamento di sano “ignorare” questi suoi continui affronti, si spezza anche il circolo vizioso che si è venuto a creare (sano nel senso che non si tratta di comportarsi allo stesso modo o ignorare la persona).
Chiaramente tutto questo andrebbe ulteriormente analizzato, resto a disposizione, anche online.

Dott.ssa Valentina Cajani Psicologo a Mirano

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14 APR 2022

Gentile ShiningShadows,
dal tuo messaggio sembra che hai subito a lungo la situazione col tuo cugino. Perché hai aspettato tanto tempo per chiedere consigli o un aiuto? Sarebbe stato opportuno che questo disagio fosse affrontato prima e possibile in ambito familiare. Una consulenza o terapia di familia avrebbe potuto essere di aiuto. "E' davvero sano volere bene a una persona in questo modo? Come mi devo comportare per neutralizzare le sue provocazioni ?" Bene, rispondendo alla tua domanda, penso che tu debba dire chiaramente a lui, quando si presenteranno le provocazioni, se possibile anche davanti ai tuoi genitori, tutto quello che tu senti e pensi a proposito del comportamento del tuo cugino. Il modo di neutralizzare è non accettare e non essere più disposta a subire passivamente l'aggressione del cugino. Mostrare la tua luce e uscire dall'ombra come mi suggerisce il tuo nickname. Questo vuole dire essere ferma e convinta del tuo diritto a essere ben trattata; è necessari essere affermativa usando una buona dose di aggressività positiva per aver voce attiva di modo a essere rispettata. Possibilmene è ancora in tempo per cambiare questa dinamica che si è creata tra di voi.
Un saluto e una buona giornata.

Dr. Gilberto G. Villela Psicologo a Roma

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14 APR 2022

Buongiorno,
ho letto con attenzione il suo racconto e capisco molto bene il suo vissuto e quanto questo possa essere stato ed essere tutt’ora molto difficile da digerire.
Purtroppo quando le persone hanno delle mancanze hanno un atteggiamento di rivalsa nei confronti di chi ritengono di dover sottomettere per diritto per confermare la propria identità e superiorità.
Ciò in ogni caso denota un grande malessere da parte sua che inevitabilmente tu avendo una certa sensibilità assorbi e non e’ giusto perche questo suo malessere e desiderio di essere riconosciuto non e’ sano, ma finisce con il ferire te e danneggiarti in qualche modo. Credo che da un lato tu non dovresti permettere che questo avvenga e forse potrebbe essere utile prendere le distanze e chiedere anche alla tua famiglia di comprenderti.
Potresti anche far capire a lui che questi comportamenti ti fanno male parlandone a cuore aperto oppure prendendo le distanze senza sentirti però in colpa, lasciando che lui possa intuire che le persone in questo modo si allontanano e in primis recuperando tu salute ed energia per ciò che è importante per te. Si può stare bene insieme se entrambi si sanno relazionare, non puoi subire questi comportamenti. In ogni caso se dovesse ricapitare fai in modo di mettere una distanza emotiva tra te e lui in modo che ciò che di solito ti ferisce non riesca a entrare dentro di te, contestualizzando sicuramente la sua gelosia e che sicuramente non riesce a rapportarsi con te in modo adeguato per le sue difficoltà per cui davvero non prenderla sul personale. Sicuramente devi trovare una misura relazionale e una distanza emotiva e nella quantità degli incontri che ti consenta di non dare peso a ciò che accade in relazione con lui.
Un caro saluto!

Dott.ssa Chiara Cagnoli Psicologo a Milano

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14 APR 2022

Buongiorno,
comprendo la sua sofferenza e mi dispiace per la mancata serenità con cui ha vissuto la sua relazione con suo fratello/cugino.
Mi chiedo se le pesi di più questo mancato riconoscimento da parte sua o da parte dei suoi genitori.
Il legame di attaccamento che tutti instauriamo nella prima infanzia è con le figure di accudimento, non con i fratelli che sono alla pari. Le dico questo perché le ferite che possiamo incidere nella nostra personalità da adulto sono quelle relative al rapporto con i genitori.
Se sente di aver bisogno di elaborare ricordi spiacevoli del passato le consiglio la terapia EMDR.
Resto a disposizione e le auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi

Dott.ssa Oriana Parisi Psicologo a Bari

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14 APR 2022

Cara, ai familiari si vuole bene a prescindere da come si comportano con noi, comprendo però la sua domanda e il malessere che prova. Dal suo racconto emerge come questo cugino/fratello abbia avuto una situazione famigliare difficile, che lo ha portato, suo malgrado, ad avere delle mancanze. Non credo però che il suo comportamento sia mosso da gelosia nei suoi confronti ma più dalla paura e dal bisogno di essere visti all'interno della famiglia. Per comprendere meglio il suo comportamento bisognerebbe approfondire i suoi vissuti passati e presenti.
Resto a disposizione, anche online.

Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Manzoni.

Dott.ssa Sara Manzoni Psicologo a Treviglio

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