Come comportarsi con chi soffre di terrori notturni?
Buonasera, vi scrivo perché ho un compagno di 35 anni che soffre di terrori notturni, spesso frequenti in base al carico di stress che il lavoro quotidianamente gli mette davanti. In passato ha avuto attacchi simili ma erano estremamente rari, perlopiù legati al periodo universitario prima di alcuni esami. È da almeno 1 anno che però la situazione è cambiata. Abbiamo iniziato la convivenza, per me molto difficile perché mi sono allontanata dalla famiglia e per lui altrettanto difficile perché iniziava la sua carriera come p.iva. È stato un anno particolare e ricco di cambiamenti, per cui posso capire lo shock del dover cambiare vita. Ultimamente però la cosa sta diventando frequente e davvero molto difficile da sopportare. Una notte è saltato giù dal letto e io, stupidamente, ho provato a svegliarlo in maniera forse troppo brusca. La sua reazione, ovviamente involontaria, mi ha sconvolta ed ha insinuato in me la paura di addormentarmi. Non riesco più ad andare a letto serenamente perché mi aspetto che da un momento all'altro possa urlare e spaventarmi. Non voglio sovraccaricarlo di ansie anche perché quando si è verificato l'episodio peggiore era mortificato dal dispiacere. Lui prima di andare a letto ascolta musica, legge libri ma nella mente non è sereno, di conseguenza non lo sono nemmeno io. Vorrei però qualche consiglio per capire come posso essergli d'aiuto non solo per cercare di prevenire gli episodi ma anche per come intervenire nel momento in cui dovessero capitare. Ho provato più volte a convincerlo ad andare da uno psicologo anche solo per una chiacchierata ma finora senza successo.
Ringrazio chiunque risponderà.