La neuroplasticità del cervello: in trasformazione per ogni ciclo di vita

Siamo ai margini di un cambiamento epocale: tutto è in evoluzione e cambiamento, anche l’uomo “sapiens” sta raggiungendo limiti oltre i quali si potranno davvero esplorare nuovi orizzonti.

29 LUG 2019 · Tempo di lettura: min.
Photo by Robina Weermeijer

La vecchia teoria scientifica cartesiana e la medicina classica hanno sempre sostenuto che il cervello, una volta costruito con i suoi collegamenti sinaptici, era immodificabile, non poteva crescere né rigenerare le sue cellule, e nemmeno riparare le cellule danneggiate. Dopo circa i 21 anni, iniziava un lento declino cellulare.

Invece, come le nuove ricerche scientifiche confermano, il cervello e le sue cellule sono sempre in movimento, anche lo stesso Cartesio aveva intuito che le emozioni possono modificare la percezione della realtà. Oggi, la probabilità che la fisica quantistica ha espresso ci offre spunti infiniti sulle possibilità e le probabilità che le nostre cellule non solo possano crescere e modificarsi, ma anche ripararsi attraverso i nuovi canali connettivi che le cellule sane sono in grado di ricreare. Tutte queste probabilità sono state scoperte grazie alle ricerche neuro scientifiche e con le nuove strumentazioni di rilevazione come la (fMRI) Risonanza Magnetica Funzionale.

Pertanto possiamo orientarci positivamente verso un futuro, nuovo e affascinante, che ci potrebbe portare a trovare soluzioni non invasive per "ricostruire" connessioni tra neuroni sani, rimasti attivi dopo un danno cerebrale traumatico o degenerativo. Oggi siamo ai margini di un cambiamento epocale: tutto è in evoluzione e cambiamento, anche l'uomo "sapiens" sta raggiungendo limiti oltre i quali si potranno davvero esplorare nuovi orizzonti in tutti i campi, dalla fisica alla medicina, alla biologia etc. Il cervello, quindi, ha questa capacità di trasformare le connessioni neurali con nuovi collegamenti, sostituendo così le vie e le cellule danneggiate.

Inoltre, è determinante il ruolo delle esperienze emotive stimolanti e appaganti poiché possono contribuire a generare altri neuroni con nuove caratteristiche.

Già Darwin nel 1859 con la sua teoria sulla "Evoluzione della specie" affermò che gli organismi viventi sulla terra erano influenzati dal contesto in cui vivevano, e così gli esseri umani sarebbero in continua evoluzione biologica ed emotiva.

Lo sport è un esempio molto utile per approfondire il processo di cambiamento e superamento dei limiti, un miglioramento infinito e dinamico che "cambia" anche le caratteristiche fisiche degli atleti stessi (giocatori di basket e pallavolo sempre più alti e forti, calciatori portieri ad alto livello devono essere alti almeno 190cm, nuotatori che hanno piedi lunghi con misure di 45/46).

Ciò che la fisica quantistica oggi sostiene è che più si vive in contesti stimolanti e più l'organismo avrebbe la probabilità di evolversi più velocemente di altri, e questo anche dal punto di vista cerebrale e mentale.

Il cervello utilizza 2 processi direttamente connessi con l'evoluzione cognitiva del bambino di Piaget, quali assimilazione e accomodamento:

  1. il processo di assimilazione di nuove capacità e abilità, attraverso l'esposizione a stimoli e contesti nuovi e appassionanti, porta nel tempo a superare vecchi limiti, e a porsi nuovi obiettivi che attiveranno risorse per progetti più ambiziosi. I neuroni dovranno attivare tutte le loro potenzialità per la nuova sfida, interagendo tra loro nuovi neuroni e connessioni più adatte;
  2. il processo di accomodamento è soprattutto a livello anatomico e biologico: attraverso una giusta e sana alimentazione, un corretto stile di vita con attività ad alto consumo calorico ed energetico, un ritmo circadiano del sonno equilibrato e sotto controllo, giusti tempi di relax e stimolazione del nervo vago attraverso pratiche meditative, ipnosi, rilassamento, potranno cerare il terreno fertile affinché i nuovi neuroni possano crescere ed entrare in contatto con le vecchie connessioni, arricchendo quindi la probabilità del cervello di trovare nuove vie e soluzioni.

Quest’articolo non può e non vuole essere esaustivo per l'ampia materia da approfondire. Vuole essere uno spunto per la riflessione più utile da approfondire: le patologie che si "formano nel tempo"e non congenite dalla nascita, possono essere prevenute e addirittura curate attraverso assimilazione e accomodamento di nuovi stimoli ed emozioni?

Stiamo viaggiando in un modo iper-accelerato, che ci sta portando dalla ricerca di certezze alla ricerca di probabilità di nuove assimilazioni e accomodamenti. Per fare una connessione con la teoria sistemica americana della metà del '900, il mondo non è oggettivo ma soggettivo e possiamo trasformarlo attraverso in nostri comportamenti, a nostra volta potremo trasformare noi stessi sia dal punto di vista anatomico, sia dal punto di vista funzionale.

Per finire posso affermare come descritto nella mia teoria #MindFullPower (masserini 2016): chiunque può aumentare la "potenza del proprio cervello" attraverso questi due processi di assimilazione e accomodamento.

Articolo scritto dal dottor Massimo Masserini, iscritto all'Ordine degli Psicologi della Lombardia

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Scritto da

Dott. Massimo Masserini

Dott. Massimo Masserini Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Sessuologo Clinico e Pedagogista, Psicologo Giuridico e CTP, Neuroricercatore. Svolge attività di libero professionista a Bergamo presso il centro clinico e ricerca MindFit Clinic. Offre sostegno per depression, ansia, panico, etc.

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