Rinunciare all'esperienza dell'amore?

Inviata da Alessandro · 13 mag 2015 Terapia di coppia

Esistono problemi (di qualsiasi natura, cattivo rapporto con i genitori, traumi particolari) che possono portare una persona a precludersi l'esperienza dell'amore? L'autarchia affettiva di fatto si può manifestare con una repulsione verso qualsiasi accenno al fidanzamento e di conseguenza con una vita affettiva compromessa (anche se dovesse capitare una persona con cui si instaura un bellissimo rapporto)?

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Miglior risposta 14 MAG 2015

Caro Andrea
tutto quanto attiene alla "vita psichica" di una persona quindi esperienze e traumi in particolare, hanno il potere di interferire con le componenti spontanee e vitali del suo essere; in primis con la sua capacità d'amare.
Quando le persone si chiudono e diventano ciniche saranno soggetti che "spoetizzano" le cose del mondo e refrattari ad ogni bellezza compresa quella rigeneranre e vitalizzante della natura.
Quindi vediamo compromessa non solo la vita affettiva ma la "capacità di risposta" a tutto quanto di bello e di buono c'è attorno.
La domanda posta e cioè la voglia di interrogarsi in merito e di saperne di più è, comunque, il "germe" di una motivazione a cambiare, il desiderio sottinteso di fare ri-torno al mondo delle cose vive che ci parlano e che sanno communovere.
Dipende tutto dal nostro impegno nutrire il germoglio di una nuova attitudine in noi che inizierà dall'ascoltarsi interiormente (ascoltare la vocina che ci parla nascosta sotto il ghiaccio), al chiedere aiuto (ad un terapeuta ) che significherà pure iniziare a ri-dare fiducia ad un essere umano, per giungere poi a vedere e lascirasi coinvolgere dalle cose buone e belle che abbiamo attorno.
E di queste cose, a ben vedere ce ne sono ancora molte.
Un libro? L'arte di amare di E. Fromm.
Auguri
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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14 MAG 2015

Si, è possibile che la sua ritrosia o addirittura la rinuncia a vivere relazioni d'amore siano dovute a problematiche passate con i genitori o altre figure significative che possono portare ad evitare i rapporti che comportano un coinvolgimento intenso; si evitano le relazioni importanti per non trovarsi in un situazione di vulnerabilità. In alcuni casi l'evitamento del coinvolgimento non è consapevole ma nel suo caso sembrerebbe di si pertanto le consiglio di rivolgersi ad un bravo psicoterapeuta per approfondire la questione e provare a superare il problema. L'amore può regalare sensazioni bellissime
Evitarlo significa rinunciare ad uno dei più grandi piaceri della vita.
Saluti
Dott.ssa Ivana Longo.

Dott.ssa Ivana Longo Psicologo a Caltanissetta

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14 MAG 2015

Caro Andrea, la vita affettiva è il vero centro della realizzazione della persona: un grande maestro contemporaneo Antonio Mercurio, afferma "Amo, ergo sum", intendendo dire che la capacità di amare è basilare per l'esistenza. L'Amore è la forza attrattiva che crea la vita, ed è "un'arte che si impara, afferma Erich Fromm in "L'arte di amare", è l'unica ragione per cui vale la pena di vivere...e non sono frasi fatte. Rispetto alla tua domanda, Andrea, certo che un ambiente anaffettivo o traumatico può portare ad una enorme paura del contatto vero e profondo, è sicuramente quello il motivo per cui non hai sufficiente fiducia nell'amore da permetterti di rischiare. Ti consiglio un lavoro profondo su te stesso per smantellare tutte le credenze negative che ti imprigionano. Un'analisi del profondo ti farebbe scoprire il perché delle tue resistenze e potrebbe aprirti orizzonti nuovi! Se vuoi sono disposta ad aiutarti.
Dott.ssa Anna Agresti
Psicologa Psicoterapeuta
Prato

Dr.ssa Anna Agresti Psicologo a Prato

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14 MAG 2015

Buongiorno Andrea,
In risposta alla sua domanda si certo esistono dei problemi, magari vissuti in epoche remote, tali per cui la propria vita interpersonale risulta compromessa. Dipendenza eccessiva o evitamento dell'intimità intesa come capacità di instaurare relazioni reciproche e sane, rappresentano due facce della stessa medaglia: ovvero un'incapacità di dare e ricevere amore autentico a causa, probabilmente, di relazioni passate (con genitori o altre figure importanti) disturbate che vengono interiorizzate. Tutto ciò rappresenta fondamentalmente il terreno su cui si basa la psicologia e la pratica psicoterapeutica. È interessante che lei abbia preso coscienza di tali processi e pertanto la invito ad andarci ancora più a fondo. Una nuova relazione, per quanto possa apparire difficile se non impossibile, viverla, potrebbe essere il giusto antidoto per rigettare traumi o esperienze infantili che sono state tossiche. Anche la stessa relazione terapeutica è efficace in tal senso.
Si prenda cura di questo aspetto, ne trarrà sicuramente beneficio.
Dott.ssa Anna Gallucci

Dott.ssa Anna Gallucci Psicologo a Vicenza

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14 MAG 2015

Dal momento in cui la vita è manifestazione dell'Eros,come potrebbe qualsiasi creatura al mondo farne senza? Non c'è passato che tenga o giustifichi la rinuncia a quanto
ti riferisci. Va liberata la propria spontaneità nel seguire il sentiero di dove conduce il cuore e se la mente tende a distogliere, va 'resettata'.
Dott.ssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta

Dott.ssa Carla Panno Psicologo a Milano

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13 MAG 2015

Gentile Andrea,
ho letto con molto interesse il quesito che lei pone agli esperti e a se stesso. E' ormai conoscenza clinica internazionale leggere nelle difficili relazioni affettive avute con la figura di riferimento (care-giver) , di solito identificata con la madre, una delle cause che possono concorrere a creare difficoltà in età adulta nella costruzione di storie sentimentali significative e progettuali. Detto ciò, non si possono escludere altre motivazione, ad essa connesse o del tutto autonome. Credo che l'essersi posto il problema, possa essere il primo passo per capire meglio cosa si nasconde dietro a questo suo comportamento, che le genera disagio e sofferenza. Rivolgersi ad uno psicoterapeuta con una solida formazione, potrebbe esserle di aiuto ed aprirle orizzonti diversi e di ampio respiro rispetto a quello da lei menzionato, comunque presente. Le auguro delle proficue riflessioni, ma non lasci scorrere il tempo in modo improduttivo. Credo, che tra qualche anno, potrebbe accorgersi di quanto si è privato.
Dott. Annalisa Orsenigo

Dott.ssa Annalisa Orsenigo Psicologo a Monza

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13 MAG 2015

Andrea,
la risposta alla sua domanda è, come penso si aspettasse, sì, esistono problemi che possono portare a un congelamento del cuore.
Tuttavia l'autarchia affettiva è un ossimoro, bello certo, ma che eviterei, poiché la relazione/affetto si guarisce solo tramite una relazione (quella terapeutica è una, ad esempio). Nessuno è re di un paese dove l'unico suddito è il re stesso, oppure sì, ma che misero regno! Chieda a qualsiasi narcisista che abbia voglia di essere sincero (e già qui...) e capirà che l'autarchia affettiva è gran misera cosa.

cari saluti
Dott. Alessandro Pedrazzi

dott. Alessandro Pedrazzi Psicologo a Settimo Milanese

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13 MAG 2015

Gentile Andrea,
il disagio di cui parla si riferisce alla "paura d'amare" su cui ho pubblicato un articolo. Ma tutte le paure possono essere superate, con l'aiuto di uno psicoterapeuta potrà comprendere cosa la spinge a ritirarsi davanti all'innamoramento e superare i tuoi ostacoli interiori.
Un saluto
Dott.ssa Cristina Mencacci

Dott.ssa Cristina Mencacci - Psicologa - formata in Terapie Brevi Psicologo a Perugia

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13 MAG 2015

Si, esistono problemi di questo tipo e possono essere causati da svariati fattori, incluso quello da lei indicato. Occorre comprendere se questa impossibilità di entrare in una relazione affettiva stretta, sia causa per la persona disagio significativo o meno. Credo che un percorso di approfondimento in questo senso con un bravo terapeuta, possa aiutarla a capire le ragioni profonde ed aiutarla, semmai provasse disagio, ad andare oltre quello che è stato per conoscere ambiti di possibilità nuovi e più costruttivi per la sua persona.
Ci faccia sapere.

Dott.ssa Torti Elisabetta Katia Psicologo a Sampierdarena

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