la verginità è una mia caratteristica?

Inviata da marti · 14 ago 2023 Problemi sessuali

Buongiorno,
Il titolo è abbastanza esplicativo. Ho 29 anni e sono vergine. Inizialmente, quando ero più piccola, questa condizione mi pesava un sacco poi crescendo ho iniziato ad avere le mie prime esperienze e ho semplicemente imparato a “nascondere” questo dettaglio della mia vita agli altri. Diverse volte mi sono “avvicinata” a perderla ma per diversi motivi non è mai successo. Nessuno ha mai dimostrato di tenere abbastanza a me, io ho sempre rimandato la cosa e le frequentazioni finivano sempre troppo presto. Ora però la situazione e un po’ diversa. Con tanti tanti dubbi e titubanza (complice il mio carattere) a novembre ho conosciuto un ragazzo e dopo diversi mesi ci siamo accorti che c’era molta sintonia e quindi di provare a far “evolvere” il rapporto. Lui, ad oggi, sembra davvero un bravissimo ragazzo. È attento, rispettoso, educato, ci tiene a quello che penso e sono stata con lui molto più vicino di quanto io non lo sia mai stata con nessuno. Il problema però è la mia “verginità”. Non ho tanto paura di essere “lasciata” da lui, del dolore, ma sono terrorizzata dall’idea di perdere questa “parte” di me. Ormai sono tanti anni, e mi sento quasi “diversa” a pensare di non esserlo più. Ho paura di avere un sacco di problemi (anche una semplice cistite di cui io soffro spesso), di non riuscire, che qualcosa possa andar “storto” e di dovermi preoccupare di tantissime cose che prima invece non mi preoccupavano. E mi dico a quel punto “ma lui ne vale davvero la pena?” E a questa domanda, complici i miei 3000 dubbi passati (li ho sempre su tutto), non so dare una risposta quindi entro in un loop continuo senza far accadere mai niente. È come se io mi identificassi nella mia verginità. Vorrei ricevere un consiglio per uscire da questo schema mentale che mi sono costruita e poter pensare di farlo senza snaturarmi e senza pensare che possa essere una cosa sbagliata in questo momento. Grazie mille per l’aiuto.

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Miglior risposta 17 AGO 2023

Buongiorno,
sembra che abbia conosciuto un partner attento e con cui ha sintonia. La narrazione che fa di lui stride un po' con la domanda "ma lui ne vale davvero la pena?", che sembrerebbe un "raccontarsela" per giustificare l'evitamento dovuto alla paura, comunque comprensibile. Si chieda anche: ne vale la pena per se stessa? Per contro: vale la pena rinunciare alla propria vita sessuale?
Noi non siamo le nostre scelte attuali. Siamo le nostre scelte e abitudini nell'arco di tutta la vita. Dal punto di vista identitario non siamo ad es. il nostro vivere da soli o convivere, ma possiamo esserlo entrambi in momenti diversi, che si integrano nella storia della nostra vita nella sua globalità. Una nostra scelta attuale non ha nulla a che fare con il nostro DNA, ma con le opzioni "sul vassoio" e il modo in cui le pesiamo.
La scelta aveva originariamente motivazioni religiose, fa parte di un voto? Forse anche una maggiore consapevolezza delle ragioni passate alla luce dei suoi valori presenti potrebbe aiutarla a uscire dal loop. Per i timori fisici consulti un medico che la può aiutare, informare, rassicurare (per la cistite, l'eventuale timore del dolore nel rapporto, i metodi contraccettivi).
Qualcosa può andare storto in qualsiasi cosa facciamo, pensi ai quadri di Giorgione da Castelfranco. Le radiografie hanno mostrato che sotto al disegno finale c'erano altri disegni precedenti corretti da pennellate successive. La perfezione non esiste e può essere fuorviante, non farci cominciare niente finché non siamo certi che tutto sia perfetto, e più i nostri criteri sono stringenti, meno ci sentiremo pronti. Può esplorare la sessualità gradualmente, andare avanti un passo alla volta in base al ritmo che la fa sentire a suo agio.
Se ne ha esigenza consulti una/un terapeuta per un sostegno in questa fase della sua vita e lavorare su loop e dubbi. Cordialmente. G.I.

Dott. Giovanni Iacoviello Psicologo a Bergamo

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17 OTT 2023

Buongiorno,
Consideri, innanzitutto, come sua risorsa il fatto che abbia "accettato" la condizione di verginità senza farne motivo di stigma o non accettazione personale.
Purtroppo, come ben dice, probabilmente lei si è identificata con questa condizione. Bisognerebbe capire, in sede di terapia preferibilmente, quale bisogno accoglie questa sua difesa che consiste nell'identificarsi nella verginità. Può essere che ci sia qualche paura in lei rispetto all'emancipazione/la crescita/la maturazione e che identificarsi in questa condizione le permette (mentalmente) di rimanere ancora un po' bambina?
Un percorso di psicoterapia breve la potrebbe aiutare a chiarire meglio questi aspetti e permetterle, di conseguenza, di vivere più serenamente questo passaggio evolutivo con la persona con cui sente maggiore affinità e fiducia.

Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero

Dott.ssa Elisa Folliero Psicologo a Spino d'Adda

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16 AGO 2023

Ciao,

Ti ringrazio per aver condiviso le tue preoccupazioni e sentimenti. È normale avere ansie e dubbi riguardo a situazioni importanti come il perdere la verginità, specialmente quando ci si trova di fronte a una nuova esperienza. Ecco alcuni consigli che potrebbero aiutarti a uscire da questo schema mentale e affrontare la situazione in modo più sereno:

Autoaccettazione: Prima di tutto, è fondamentale accettarti per quello che sei. La verginità è solo uno degli aspetti di te e non dovrebbe definire la tua intera identità. Non farti influenzare da aspettative esterne o da confronti con gli altri.

Comunicazione aperta: Parla con il tuo partner della tua situazione e delle tue preoccupazioni. La comunicazione aperta può aiutare a creare comprensione reciproca e a dissipare i timori. Potreste affrontare insieme le tue preoccupazioni e trovare soluzioni insieme.

Preparazione e informazione: Cerca informazioni sulle tue preoccupazioni e timori. Ad esempio, parla con un medico riguardo alla cistite per capire come gestirla meglio. L'informazione può aiutarti a sentirsi più sicura e meno ansiosa.

Andare a passo con il proprio ritmo: Non sentirti obbligata a fare nulla che non ti senti pronta a fare. Ogni persona ha il suo ritmo e non c'è una regola rigida sul quando o come perdere la verginità.

Focalizzati sulle emozioni positive: Cerca di concentrarti su ciò che ti attira nel rapporto e nelle interazioni con il tuo partner. Pensa alle emozioni positive che hai provato insieme e a come potete crescere come coppia.

Supporto professionale: Se senti che i tuoi dubbi e le tue ansie stanno diventando opprimenti, è molto importante considerare di rivolgerti a uno psicologo per discuterne in modo più approfondito.

Lascia andare l'aspettativa di perfezione: La paura che le cose possano andare "storte" è comprensibile, ma è importante ricordare che le esperienze umane sono piene di imperfezioni. Accetta che non tutto deve essere perfetto e che si possono affrontare le sfide insieme.

Fai un passo alla volta: Prendi piccoli passi e procedi gradualmente. Non c'è bisogno di sentirsi costretti a fare tutto in una volta. Ascolta te stessa e fai ciò che ti fa sentire più a tuo agio.

Ricorda che ognuno ha il proprio percorso e non c'è una risposta giusta o sbagliata. Cerca di concentrarti sulla tua crescita personale, sul benessere emotivo e sulle emozioni positive che questa relazione può portarti. Se ti senti sopraffatta, non esitare a cercare supporto professionale per aiutarti ad affrontare le tue preoccupazioni.
in ultimo le vorrei chiedere in modo un pò provocatorio: ma ha fatto un voto di castità? Cioè che cosa significa per lei l'essere o non essere vergine, Se lo è mai chiesto? E cosa accadrebbe qual ora lei perdesse la sua verginità?

Dott. Fabrizio Toti Psicologo a Todi

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16 AGO 2023

Salve Marti,
Partirei dall’ultima sua notazione quando dice che si è identificata con la verginità. È molto interessante questa sua dicitura che sa di lampo intuitivo. Infatti bisogna fare attenzione a non identificarsi con una rappresentazione di sè tenendole fede come se fosse un dover essere. Ad un certo punto si entra in una sfera mitologica di sè stessi e ci si deve comportare in tal modo, secondo ciò che quella immagine detta in tutto e per tutto. Un’altra questione è poi il carattere di performance ovvero di prova da produrre, dimenticandosi così del piacere e della condivisione intima con il partner di questo ambito dell’esistenza. Non è necessario fare il test a sè stessi, perché in questa attività di controllo e verifica si perde il gusto di vivere l’esperienza del momento. Sembra che con il suo attuale ragazzo lei si trovi in connessione sentimentale e che le piacciano i suoi modi. Che con lui si trovi in sintonia e vicinanza. Quindi il punto non è farlo ma lasciarsi vivere l’esperienza di intimità, qualsiasi livello essa implichi, dal più semplice al più profondo, a seconda di dove lei vuole arrivare. L’importante è lasciarsi andare nel relax con l’altro.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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16 AGO 2023

Buongiorno Marti, bentrovata.
Il corpo non è cosa secondaria rispetto alla nostra identità. Arrivare vergine a 29 anni certamente ha prodotto un'identificazione. Direi che è importante innanzitutto capire a cosa è servita questa identificazione e perché lei ha questa paura di evolvere, cambiare il suo status.
Per la cistite .. beh.. intanto ne parli con il suo medico curante.. perché capita spesso? in ogni caso, se non ci sono problemi fisici, la psicosomatica olistica suggerisce che i disturbi urinari sono una conseguenza di alcune emozioni profonde represse, trattenute.
Le consiglierei un percorso psico-bionergetico per lavorare sul corpo e comprendere a fondo cosa alberga in lei.
Le auguro il meglio e rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento anche on line.
dott.ssa SILVIA CHIAVACCI

Dott.ssa Silvia Chiavacci Psicologo a Firenze

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15 AGO 2023

Cara utente,

Comprendo la delicatezza e l'importanza del tema che ha portato. La decisione di intraprendere una vita sessuale è profondamente personale e deve essere presa quando si è pronti, indipendentemente dall'età. È normale avere dubbi e paure, specialmente quando si tratta di una prima volta. Parlare apertamente con il partner, esprimendo le proprie preoccupazioni e sentimenti, potrebbe essere un passo importante. Consultare un professionista, come un terapeuta o un medico, potrebbe essere altrettanto utile. Essi possono aiutare a esplorare questi sentimenti in un ambiente sicuro e fornire consigli medici per affrontare le preoccupazioni sulla salute. La scelta di diventare sessualmente attiva non cambierà chi si è come persona; si è la stessa persona meravigliosa prima e dopo questa esperienza. Grazie per aver condiviso questa parte della sua vita. Le auguro il meglio in questo percorso di scoperta e crescita personale. Cordiali saluti.

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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15 AGO 2023

Buongiorno
Innanzitutto , andrei da un ginecologo per superare la cistite. E successivamente andrei da uno psicoterapeuta , per capire meglio come mai lei ha queste idee intrusive.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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