Buongiorno, sono una ragazza di 21 anni che in questo momento sta attraversando un periodo difficile e di grande confusione. Dal punto di vista personale,esclusivamente mio, sto affrontando un disturbo alimentare di cui soffro da anni grazie all'aiuto di uno psicoterapeuta. Ma accanto a questo problema con me stessa,sono in profonda crisi con il mio ragazzo, con il quale sto insieme da 3 anni e con cui ho creato nel tempo un legame quasi patologico, Lui ha 26 anni, è un uomo forte sicuro determinato ed intelligentissimo,che mi ama da morire e che mi ha sempre supportata e aiutata come un padre quasi. Per due anni ne sono stata innamorata e dipendente dl punto di vista mentale, lui è a mio avviso il migliore ed il piu intelligente del mondo ed io temo di averlo forse idealizzato (anche per tutte le sicurezze che mi ha dato, in questi anni in cui per il mio problema di base manifestavo e manifesto molte insicurezze). Da un anno ad ora avverto un calo del sentimento, e vivo ancora peggio di quanto abbia mai vissuto il rapporto fisico con lui. Sento di non esserne attratta fisicamente, cosa che non ho mai sentito ma che nel tempo è solo peggiorata, ed ultimamente da due mesi a questa parte ho perso anche la voglia di stare con lui. Nell'ultimo anno ho tradito, più volte, ed ora per la prima volta ho conosciuto una persona che mi ha messo in crisi più di tutte le altre anche se forse non abbastanza, infatti non riesco a lasciare il mio ragazzo, sono succube della sua mente, lui capisce le persone cosi tanto ed è cosi intelligente da avermi intrappolata ed io lo ho idealizzato cosi tanto da non riuscire a pensare che li fuori possano essercene di meglio di lui. Vi prego, ho bisogno di un consiglio
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6 NOV 2013
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Cara ragazza,
l'idealizzazione non permette di vedere le persone per quello che sono in realtà, è semplicemente un modo per riversare nell'altro tutte le sue insicurezze e mancanze, un bisogno profondo di essere supportata dall'altro. Lei potrà essere sicuramente "succube", ma nessuno la sta "intrappolando", il crollo dell'idealizzazione porta semplicemente a vedere l'altro per quello che è nella realtà, con i propri pregi e difetti, con le proprie insicurezze e mancanze.
Cerchi di recuperare un po' di autostima e si faccia aiutare ad affrontare questo tema della separazione dalla sua psicoterapeuta, le separazioni spaventano soprattutto quando si ha l'illusione che l'altro possegga ancora delle qualità che lei pensa di non avere.
Le relazioni affettive non possono essere costruite sulle dinamiche padre-figlia altrimenti si corre il rischio di una disparità, un'asimmetria che la rende dipendente e bisognosa d'aiuto.
Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo Viterbo
6 NOV 2013
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Salve,
indubbiamente lei si trova in un periodo delicato della sua vita.
Molte sono le domande che si sta ponendo e dal suo messaggio si evince quanto tali problematiche la tengano in scacco , facendola riflettere e mettendo in crisi la sua persona.
Il suo messaggio non è però privo di spunti interessanti, ovvero di sue riflessioni che aprono una breccia.
Lei ha già il suo psicoterapeuta che conoscendola può aiutarla ad approfondire tali tematiche.
La ricerca della felicità è un percorso senza fine,ma,aggiungerei, l'unico percorso che vale la pena intraprendere.
Buona giornata.
In fede
Dott.ssa Frandi Claudia
6 NOV 2013
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Buongiorno gentile Carla,
può parlarne con il suo psicoterapeuta che la conosce bene anche nella sua gestione dei conflitti. La problematica che riporta, infatti, non è staccata da quella per cui è in cura. Noi siamo un tutt'uno, un'unità, la nostra espressione nella vita non procede per compartimenti isolati tra loro. Vedrà che parlandone con il suo curante rafforzerà il contesto terapeutico e darà modo al terapeuta di comprendere maggiormente la sua personalità.
Le faccio i miei migliori auguri per il suo percorso di conoscenza di sè.
Cordialmente