Bambino di 7 anni

Inviata da Paro2011 · 8 set 2023 Psicologia infantile

Mio figlio di appena 7 anni adora da piccolissimo lo sport calcio, l'anno scorso ha frequentato il calcetto, ma ogni volta che c'era una partita con bambini di altre squadre si spaventava ritenendo di avere paura di farsi male, nelle ultime due partite piangeva ed usciva dal campo! Adesso avrebbe dovuto riprendere gli allenamenti, lo abbiamo portato per bene due volte ma si è addirittura rifiutato di entrare nel campo, da che avrebbero dovuto allenarsi in un campo molto più grande di quello dell'anno scorso! Ritiene che quel campo grande lo spaventa e che quando lo vede ha paura di entrarci! Quest'estate abbiamo provato ad insegnargli ad andare in bicicletta senza le rotelle, ma la paura di farsi male glielo ha impedito! Cosa possiamo fare per incorargliarlo?

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Miglior risposta 9 SET 2023

Gentile utente,
probabilmente e comprensibilmente ciò che ha spaventato il bambino è stata la situazione di competizione e di novità da sperimentare.
Per aiutare a costruire l'autostima nei piccoli sono controindicate le forzature e sono più utili gli incoraggiamenti e, ove possibile, il fare da modello.
E' anche da considerare che i tempi necessari per i progressi evolutivi non sono gli stessi per tutti i bambini ed occorre molta pazienza.
Se necessario, può poi avvalersi della consulenza di uno/a psicologo/a infantile.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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17 SET 2023

Buongiorno,
accogliete le paure del bambino e cercate di stare con lui nel momento in cui le sperimenta. Accogliere le sue ansie e saperle rimandare senza preoccupazioni gioverà alle sue angosce.
Dott Orsolini Stefano

Dott. Stefano Orsolini Psicologo a Capannori

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12 SET 2023

Buongiorno, ascoltatelo e validate le sue emozioni. Normalizzate la paura dicendo che capita a tanti bambini. Spiegategli che l'atteggiamento giusto in queste situazioni non è né non andare più, né obbligarlo ad andare. Ma semplicemente affrontare questo ostacolo insieme a voi. Fategli degli esempi di situazioni in cui lui ce l'ha fatta a superare momenti difficili.
Se questo non è sufficiente e se notate che il bambino possa aver bisogno di un aiuto più specifico per diventare più sicuro di sé, consultate un professionista per farvi dare indicazioni più specifiche.
Se avete piacere ci sono.
Serena Costa psicologa dell'infanzia e blogger di Connettiti alla psicologia dei bambini

Dott.ssa Serena Costa Psicologo a Giovo

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11 SET 2023

Buongiorno. Io sono uno psicologo dello sport e queste dinamiche sono all'ordine del giorno. Certo che un genitore può esserne spaventato, soprattutto vista la giovanissima età del bambino in questione. Come hanno scritto i colleghi è sempre importante, in queste situazioni, provare un po' ad indagare con lui se esistono delle altre cause per le quali effettivamente c'è questo timore di riprendere l'attività. Fare questo però in momenti in cui il ferro non è caldo, altrimenti si rischia solamente un muro contro muro con il bambino che si chiude a riccio intorno alle sue spiegazioni e non si riesce a trarne nulla di costruttivo per nessuno.
Un'altra azione alla quale si potrebbe pensare sarebbe quella di parlare con l'allenatore e chiedere anche a lui se pensa possa essere successo qualcosa al bambino che lo abbia portato ad avere questi comportamenti nei confronti della disciplina.
Per quanto riguarda il timore del campo più grosso e della bicicletta senza rotelle, son tutti pensieri normali in un bambino che si affaccia per la prima volta a grandi cambiamenti che possono spaventare. Per il campo una rassicurazione può essere quella di fargli capire come non sia solo in quel grande campo, come per tutti i bambini, che già conosce tra l'altro, c'è la difficoltà in più delle dimensioni maggiore del luogo di gioco; che mai nessuno gli dirà nulla se gli servirà più tempo per abituarsi al cambiamento e se avrà difficoltà durante il cammino. Queste e altre rassicurazioni sono importanti per fargli sentire la vicinanza e il supporto di cui ognuno ha bisogno, indipendentemente dall'età.
In ogni caso, se i comportamenti dovessero perdurare e intaccare anche altri ambiti della vita del bambino, sarebbe utile per lui parlare con un professionista del mestiere che possa, da persona esterna alla famiglia e al suo circolo di conoscenze, fargli meglio assimilare il cambiamento.
Cordiali saluti
Bruno E. Gobbato

Bruno Enrique Gobbato Psicologo a Osio Sotto

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11 SET 2023

Buonasera, concordo con quanto già suggeritole a proposito dei diversi quesiti da porsi relativamente a vostro figlio sia in generale, sia relativamente a come egli reagisce attualmente e a come reagiva in passato di fronte a alle varie prestazioni/frustrazioni. Concordo pure con la proposta di creare un contesto facilitante, andando al parchetto a giocare a calcio con vostro figlio (magari se possibile anche assieme a qualche amichetto di fiducia). A tal proposito esperienza, non solo clinica ma pure in campo socioeducativo, mi fa suggerire di incoraggiarlo pure allo "scontro" lieve. Talvolta i minori hanno troppa paura di "rompersi", poiché gli manca la fiducia nella propria "tenuta corporea" e ciò può spingerli ad evitare qualsiasi contatto, cosa difficile in uno sport, appunto, di contatto come il calcio, per cui fargli sperimentare la propria consistenza fisica, potrebbe fargli aumentare i vissuti di autostima ed autoefficacia. Inoltre, se le ansie da voi riferite perdurassero per più di tre/quattro mesi nonostante i vostri interventi educativi, suggerirei di rivolgersi senza troppi indugi ad un professionista competente in materia di età evolutiva. Con ciò non voglio allarmarvi assolutamente, ma semplicemente segnalare che talvolta aspettare a lungo, non favorisce una remissione spontanea ma piuttosto un irrigidirsi del problema.
Cordialmente,
M.M.

Dott. Massimo Mestroni Psicologo a Trieste

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11 SET 2023

Buongiorno,
sarebbe importante aiutare vostro figlio ad esprimere queste paure. Potreste provare a parlargli per capire se c'è qualcosa che l'ha spaventato, senza insistenze.
Potreste pian piano avvicinarlo al campo o giocare con lui in modo da fargli sperimentare il divertimento, senza mettere il focus sulla prestazione.
Se le paure dovessero continuare, potreste rivolgervi ad uno psicologo dell'età evolutiva.

Saluti,
Dott.ssa Lisa Zabeo

Dott.ssa Lisa Zabeo Psicologo a Treviso

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9 SET 2023

Buongiorno e grazie di aver condiviso con noi. Comprendo la vostra preoccupazione nel vedere vostro figlio bloccato nel fare ciò che gli piace, e la difficoltà nel comprendere da cosa ciò derivi. Le possibili risposte sono molte e andrebbero valutate una per una, e vanno da una predisposizione temperamentale di vostro figlio a problematiche sociali o anche dinamiche familiari che l’hanno portato a sentirsi più in pericolo di quanto effettivamente non sia. Potreste chiedervi se ci siano stati dei segnali nel passato, oppure in che contesti/situazioni le paure emergano: chi è presente? C’è un tema di prestazione? Ci sono degli elementi ricorrenti? Potreste anche interrogarvi su quale sia l’effetto pragmatico di questi timori. Cosa succede subito prima e dopo? Come reagite voi e le altre persone? O anche: quale effetto ha su di voi e sull’idea che avete di voi stessi in quanto genitori?Rispondere a queste domande potrebbe stimolarvi qualche utile riflessione. Vi consiglio comunque di rivolgervi ad uno specialista, possibilmente formato nel lavoro con le famiglie, che possa aiutarvi a far chiarezza su ciò che sta succedendo nella testolina e nel corpo di vostro figlio, così da evitare che la situazione peggiori e si cronicizzi e per garantirgli una crescita tranquilla e piena di tutto ciò che gli piace.
Spero di esservi stato d’aiuto e resto a disposizione per chiarimenti o un’eventuale consulenza, anche online.
Cordialmente, Giacomo Papagni

Dott. Giacomo Papagni Psicologo a Milano

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9 SET 2023

Capisco la preoccupazione riguardo al comportamento di vostro figlio. La paura è un'emozione naturale, soprattutto nei bambini. Quando si affrontano nuove esperienze o si trovano in ambienti sconosciuti, è normale avere timori. Parlate con lui cercando di comprendere la natura delle sue paure. A volte, semplicemente esprimere le proprie preoccupazioni può aiutare un bambino a sentirsi più a suo agio.

Potreste iniziare portandolo al campo quando non ci sono allenamenti, solo per camminare e familiarizzare con l'ambiente. Questo potrebbe aiutarlo a sentirsi meno intimidito. Elogiatelo per ogni piccolo progresso che fa, anche se sembra insignificante. Questo può aiutare a costruire la sua fiducia.

Se possibile, provate a giocare a calcio con lui in un ambiente familiare, come il vostro giardino o un parco vicino. Questo potrebbe aiutarlo a riacquistare fiducia nel gioco senza la pressione di altri bambini o di un ambiente sconosciuto.

Se ritenete che la paura di vostro figlio sia eccessiva o persistente, potrebbe essere utile consultare un professionista specializzato in psicologia infantile. Ogni bambino è unico e la chiave è la pazienza e la comprensione, cercando di offrire a vostro figlio il supporto di cui ha bisogno per superare le sue paure.

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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