Mio figlio di 7 anni non ubbidisce e non ascolta

Inviata da Marianna · 29 lug 2016 Psicologia infantile

Buonasera,
sono la mamma di un bambino di 7 anni che è molto intelligente ma è tremendo! Per 6 anni è stato figlio unico, viziatissimo dai nonni con cui stava sempre! 1 anno fa ho avuto un altro bambino che lui adora! Il problema è che non ascolta nessuno, abbiamo provato con tutti i sistemi, a scuola (ha iniziato la prima) è bravissimo ma le maestre si lamentano ogni giorno, dicendo che non sta mai fermo e quando non vuole più lavorare si ferma e disegna! Ha fatto anche dei test per vedere se era iperattivo ma non è emerso nulla! Io e mio marito siamo disperati! Facciamo solo brutte figure dappertutto (mare, parco giochi, fest) confido in un piccolo aiuto.
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Miglior risposta 29 LUG 2016

Buongiorno Marianna,
se è escluso un disturbo dell'iperattività, è evidente che il bambino sta esprimendo con il comportamento un disagio. Potrebbe legarsi alla nascita del fratello, che seppur adora gli ha tolto il primato, se questo comportamento è emerso da questa seconda nascita. Se così fosse, rassicurate il bambino che lo amate come prima, coinvolgetelo nella cura del fratellino rimandandogli che lui è il fratello maggiore e dovrà aiutare il piccolo nella crescita, e così via. Un caro saluto.

Dr.ssa Sonia Rossetti
Lizzano, Taranto.

Dr.ssa Sonia Rossetti Psicologo a Lizzano

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6 SET 2017

Gentile Marianna,
in base alle poche informazioni che ho a riguardo, il mio consiglio è di provare ad instaurare un dialogo con suo figlio, chiedendogli in modo semplice e rassicurante il perché di questo suo comportamento, provando ad ascoltarlo e a capirlo senza troppe forzature.
Le consiglio di valorizzare le ore trascorse insieme, trasmettendogli sicurezza e dimostrandogli con attenzione e serenità il suo affetto, immutato anche dopo la nascita del fratellino.
Per approfondimenti non esiti a contattarmi.
Un saluto
Dott.ssa Ilaria Albano - Psicologa a Roma

Dr. Ilaria Albano Psicologo a Milano

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2 AGO 2016

Cara Marianna,
avete fatto un errore a viziare così tanto il bambino ed ora lui sta prolungando le modalità che voi stessi gli avete creato cioè: aspettative che tutto sia sempre come lui desidera. Occorre correggere con molto impegno questa impostazione di carattere prima che il bambino si trasformi in un adolescente prepotente e non solo.
Essendo il bambino molto intelligente è la sua intelligenza (che lui ora utilizza seguendo il "principio del piacere") che deve essere indirizzata al "principio di realtà" (Freud 1920 circa "I due principi dell'accadere psichico: principio del piacere e principio di realtà).
Se da soli non riuscite, cercate un aiuto di uno psicoterapeuta dell'età evolutiva e fatevi seguire nel percorso per educare il bambino.
Lamentarsi non serve!
Datevi da fare!
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta.

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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1 AGO 2016

Buonasera Marianna, sarebbero utili maggiori informazioni rispetto a come vi siete relazionati in quei 6 anni prima della nascita del fratellino. Evidentemente, il come lui si relaziona con il nuovo arrivato molto dipende da questo. E, lo stesso, il come si relaziona con voi. Vorrei farla riflettere che spesso, con i bambini piccoli, ciò che si vede è, praticamente, il contrario di ciò che provano emotivamente. Infatti, può capitare che un bambino utilizzi dei "segnali fuorvianti" come strategia di protezione della relazione (ad es., si allontana dalla figura di attaccamento in quanto percepita, per qualche motivo, come troppo sensibile ed in difficoltà nella vicinanza affettiva). Questo perchè, se percepisce che l'adulto "sta male" e "soffre" quando lui gli è vicino, gli conviene non continuare ad essere causa di tale sofferenza, allontanandosi; attivando così l'adulto sia nella ricerca del bambino (ma sempre non troppo vicino) che nella costanza di accudimento (se il bambino rimane alla giusta distanza, l'adulto ha meno problemi a proteggerlo e soddisfare i suoi bisogni). Questo discorso, naturalmente, funziona anche al contrario (se l'adulto è in difficoltà quando il bambino è troppo lontano, egli rimane vicino, pur volendo continuare ad esplorare il suo mondo). Questi, evidentemente, sono esempi molto estremi che le ho portato solo per darle il senso che, forse, un'altra ipotesi su cui riflettere potrebbe essere che il vostro bambino sia "tremendo" e non "ascolti nessuno" (dunque, rimanga lontano, fisicamente ed affettivamente) mentre sta solo cercando un modo per proteggere la relazione con voi (e, dunque, anche la sua sopravvivenza emotiva). Oltre a questa ipotesi ve ne potrebbero essere altre (come ad es., che lui adotti un comportamento cosiddetto "coercitivo" in modo da costringervi, appunto, a prenderlo in considerazione, avendo percepito un'attenzione vostra per lui non bastevole, sempre, affettivamente); dunque, pur intuendo la vostra "disperazione" per le brutte figure che vi fa fare con gli altri, sarebbe utile che ricercaste un aiuto professionale per tutto il sistema familiare, in quanto il "problema" non è solo lui (paziente designato) o la nascita del fratellino, ma tutto il clima familiare all'interno del quale sono nate ed hanno perdurato nel tempo le modalità relazionali tra di voi. Questo senza voler colpevolizzare, è chiaro, nessuno (sappiamo che genitori si impara ad esserlo) ma volendo responsabilizzare maggiormente tutte le figure rilevanti per questi due bambini.
Buona fortuna
dott. Massimo Bedetti
Psicologo/Psicoterapeuta
Costruttivista-Postrazionalista Roma

Dott. Massimo Bedetti Psicologo a Roma

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31 LUG 2016

Gentile Marianna,
sarebbe importante sapere se suo figlio era così tremendo anche prima dell'arrivo del fratellino.
Se non è così e prima era più calmo, è evidente che, pur volendogli bene, possa sentirsi in ansia per non essere più al centro delle attenzioni; anzi, proprio il fatto di non manifestare reazioni evidenti o consapevoli di gelosia nei confronti del nuovo arrivato lo fa essere più attivo e iperattivo in altri contesti.
Il suggerimento è di non dargli modo di sentirsi escluso o ridimensionato nelle interazioni familiari.
Se questo atteggiamento di suo figlio non dovesse normalizzarsi in tempi brevi è consigliabile che lei si faccia aiutare da uno psicoterapeuta preferibilmente dell'età evolutiva oppure sistemico-relazionale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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29 LUG 2016

Buongiorno Marianna,

se è stato già escluso un disturbo dell'iperattività, è probabile che il bambino stia manifestando attraverso il comportamento un suo malessere. Diventa difficile potervi aiutare senza conoscere nei dettagli la situazione, suggerisco un percorso famigliare che prenda in considerazione in sistema famiglia.
Rimango a disposizione per ulteriori informazioni,

cordiali saluti

dott.ssa Monica Salvadore

Dott.ssa Monica Salvadore Psicologo a Torino

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29 LUG 2016

Buongiorno Marianna, cosa significa che avete provato tutti i sistemi? Se avete cercato di gestire la situazione in modi diversi, ad esempio sia con stili educativi più autoritari sia con metodi più morbidi, è possibile che proprio questa alternanza abbia generato confusione e abbia contribuito al mantenimento e forse anche al peggioramento del problema. Spesso, infatti, è necessario riproporre per un po' di tempo e con coerenza determinati atteggiamenti e comportamenti prima che producano effetti positivi.
In generale, nell'educazione dei figli bisogna mostrarsi decisi nel far rispettate determinate regole e nel controllare i comportamenti inopportuni. Al tempo stesso, però, è importante anche sviluppare un rapporto comunicativo e soddisfare adeguatamente il naturale bisogno di attenzione che ogni bambino ha. Ovviamente per indicazioni più precise bisognerebbe conoscere in modo più approfondito il suo caso, spero comunque di averle fornito degli spunti di riflessione.

Dott.ssa Erica Tinelli Psicologo a Orte

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