Buongiorno, volevo chiedere se si può riscontrare in età adulta/adolescenziale una sorta di mutismo selettivo, come quello che a volte colpisce i bambini. Io ho 19 anni e tanti fattori nell'ultimo periodo mi hanno portato molto malessere, che ha raggiunto l'apice nel momento in cui ho smesso di parlare in famiglia, anche per una settimana intera. So che non mi fa bene, ma non riesco a pronunciare nemmeno le frasi più semplici, anche sforzandomi è come se la parole morissero in bocca. Il mio cervello non riesce più a vedere quale sarebbe il valore aggiuntivo di parlare, che cambiameto porto al mondo se dico "bella giornata" "buona la cena" e tutte quelle frasi di routine
Se qualcuno dei miei amici o il mio ragazzo mi chiedono qualcosa di me non riesco a rispondere, al massimo dico "bene" e poi però mi arrabbio con me stessa perché avrei voluto dire altro ma non ci sono riuscita, è una specie di isolamento emotivo che provoco da sola ma che mi fa sentire davvero sola. Penso sempre tantissime cose e poi però penso sia inutile parlare, poi le persone intorno a me si arrabbiano e dicono che non ha senso vedersi se mi comporto così, e anche in quel caso ancora una volta non ho letteralmente niente da dire a riguardo. Non ho proprio la forza di parlare e di sprecare energie per far uscire aria inutilmente, però al tempo stesso non la vivo bene questa situazione perchè vorrei parlare ma la mia testa e la mia bocca non si coordinano. Se sapeste dare un nome al mio problema mi tranquillizzereste un po', grazie.
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20 MAG 2022
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Irene,
lascia che ti dica quanto dietro questo silenzio costretto mi sia arrivato tutto il tuo frustrato dolore, un misto di delusione, rabbia, solitudine e rifiuto.. Non amo etichettare vissuti emotivi, perchè credo che questo più che un disturbo psichico meriti il riconoscimento di un dolore personale, la manifestazione di sentimenti angoscianti scaturiti da un non sentirsi compresa, accolta. Il tuo silenzio, mi sembra di capire è l'espressione di una scoraggiata amarezza, di un rifiuto a cercare di creare una comunicazione empatica in un contesto non accogliente. Vorrei restituirti un barlume di serenità dicendoti che, affidandoti ad uno specialista competente e gentile potrai esprimere, condividere, esplorare e significare questo vissuto. Lo spazio intimo e protetto della relazione terapeutica ti permetterà di ritrovare un'armonica coordinazione tra i tuoi pensieri e le parole dette a partire da un dialogo con te stessa assieme al terapeuta. Sai Irene, i silenzi comunicano più di quanto le parole facciano, bisogna saperli ascoltare e comprendere.
Io resto quì, a te disponibile anche online.
Ti abbraccio.
Un caro saluto.
Dott.ssa G. Clarissa
20 MAG 2022
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Hai già dato un nome al problema: isolamento emotivo, che provochi da sola.
Se da un lato ti fa star male, dall'alto quale vantaggio ti dà questo sintomo? Quali sono i malesseri che hanno portato a non riuscire a parlare? Parlare espone inevitabilmente all'altro, cosa può incontrare nell'altro?
20 MAG 2022
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Buongiorno cara Irene,
quello che ha descritto può chiamarsi letteralmente come ha intitolato lei stessa il post , cioè "Alzare i muri..."
A volte il nostro cervello risponde a livello comportamentale (blocco del flusso verbale) per un problema emotivo e lei, dalla sua descrizione, sa bene che a livello emotivo prova tanta rabbia e ci sono molte cose su cui lavorare.
La invito a non cercare necessariamente una etichetta a quello che succede ma piuttosto lavorare sul problema.
Ha chiuso il canale comunicativo con le persone che la circondano, ma paradossalmente probabilmente avrebbe molte cose da dire.
Sarebbe bello ascoltare tutto ciò.
Rimango a disposizione anche online per una consulenza.
Dott.ssa Vincenza Cetrangolo
20 MAG 2022
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Cara Irene, il suo racconto è carico di vissuti ed emozioni intense, comprendo il suo malessere. Dal suo racconto si capisce come sia consapevole che il non parlare con le persone a lei care è un comportamente che non porta a nulla, bisognerebbe capire come mai ha intrapreso questa strada. Le sarebbe utile lavorare su sè stessa, per comprendere le origini di questo comportamento e per riuscire a trovare la serinità di prima.
Resto a disposizione, anche online.
Un caro saluto, dott.ssa Sara Manzoni
20 MAG 2022
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Salve Irene, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
