Buongiorno, da diversi mesi ho intrapreso una terapia individuale con una Dott.ssa che, in tempi passati, mi aveva aiutata ad affrontare un'altra situazione per me dolorosa.
Il motivo per il quale ho deciso dopo 5 anni,di tornare da lei è differente, ma, con il tempo, è emerso che non riguarda più solo me, ma anche il mio compagno.
Così, in accordi con lui, ho deciso di iniziare una terapia di coppia.
Lla Dott.ssa che mi sta seguendo a livello individuale, ha detto che per quest altro percorso non potrò affidarmi a lei, in quanto il mio compagno partirebbe "svantaggiato" e questo potrebbe ripercuotersi in maniera negativa sul nostro rapporto.
E' del tutto vero? Oppure stancandosi di me, non ha voglia di vedermi prima da sola e adesso con il mio compagno?
Io nell'accettare ero convinta di fare la cosa giusta anche per lui, immaginandodi metterlo a proprio agio e che questo potesse favorire il nostro percorso.
A me dispiacerebbe essere seguita da un'altra professionista. Ma se l'unica soluzione è questa, dovrò accettarla, per il mio rapporto.
Ringrazio anticipatamente
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8 OTT 2015
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Gentilissima.. La sua psicoterapeuta le ha dato un consiglio corretto sotto ogni profilo.. Si fidi di lei!.. Buon lavoro!
16 OTT 2015
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Cara Signora,
si fidi della sua terapeuta che le ha dato un consiglio professionale ed è stata corretta nei confronti suoi e di suo marito, permettendo alla coppia in quanto tale, di partire con lo stesso piede verso un percorso assieme. Così facendo si evitano compromissioni dovute alla conoscenza pregressa della storia dell'uno o dell'altro.
Buon lavoro
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16 OTT 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buonasera, rispondo ai suoi dubbi cercando di essere il più chiara possibile: la sua terapeuta ritengo sia stata un ottima professionista in quanto le ha dato il consiglio giusto. Per una terapia di coppia bisogna partire entrambi dallo stesso punto sentendosi liberi di raccontare al terapeuta la loro storia ed evitando così che lo stesso possa conoscere già aspetti personali dell'uno o dell'altro. In più le dico di fidarsi di un altro terapeuta con il quale magari si possa instaurare altrettanto un buon rapporto terapeutico. in bocca al lupo
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15 OTT 2015
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Temo che la tua dottoressa abbia ragione e si sia dimostrata professionale andando anche contro il suo interesse! Ormai si è creato un rapporto con te che andrebbe inevitabilmente a condizionare il suo rapporto con entrambi!... Inoltre, come dice lei, il tuo ragazzo avrebbe sempre il sospetto che voi abbiate una complicità e questo è sufficiente ad invalidare la terapia di coppia!
Dott. Michele Carbone
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13 OTT 2015
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Anzi dovrò dirle che la sua Dottoressa è molto professionale perchè già conoscendo lei per altre problematiche non può seguirla sul problema di coppia per problemi di conoscenza da parte sua.
Cordiali Saluti.
8 OTT 2015
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Sì, capisco la tua terapeuta, ma non fino al punto di essere del tutto d'accordo con lei. Del resto ogni caso è unico, come unico è il paziente nonché il/la terapeuta.
'Comprendo' te, invece, che simbolicamente vuoi fare entrare del tutto nella tua vita, il tuo compagno. A me questo piace, però, dato il valore profondo della tua motivazione, dovrai rivolgerti ad un nuovo specialista e continuare il tuo percorso, iniziando da capo dal punto in cui ti trovi. I migliori auguri e la mia disponibilità per ulteriori chiarimenti
Dott.ssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta
8 OTT 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Tety,
come ti hanno già evidenziato i colleghi la tua terapeuta si sta comportando in modo corretto, non solo dal punto di vista etico, ma proprio per il tuo benessere e quello della coppia. Un percorso di coppia andrebbe sempre intrapreso con terapeuti che non conoscano già uno dei due membri, per evitare che l'altro non si senta compreso o pensi di partire già in "svantaggio". Prova a metterti nei panni del tuo lui, come ti sentiresti se cogliessi uno sguardo tra terapeuta e persona che è già stata seguita, sguardo che potrebbe indurre a pensare " ecco, ne hanno già parlato, lo sa già etc". Prova ad immaginare se fossi tu ad "introdurti" in un rapporto già esistente, se il terapeuta seguisse già lui da tempo... Sono sicura ti saranno chiare le ragioni e la spiegazione... Buona giornata e moltissimi auguri Dott.ssa Daniela Cremonini
8 OTT 2015
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Gentile Tety,
la sua psicoterapeuta le ha dato il consiglio corretto, anche sotto il profilo deontologico.
Se fosse la stessa terapeuta a seguire sia lei che la coppia, dopo averla seguita individualmente, questo produrrebbe un inevitabile svantaggio per il suo compagno, in quanto la sua terapeuta è già a conoscenza della sua storia di vita e questo potrebbe compromettere la terapia di coppia per diversi motivi: è possibile che il suo partner pensi che tra lei e la sua terapeuta ci sia qualche segreto di cui lui non è a conoscenza, potrebbe vedere la sua terapeuta come sua alleata, etc etc. Non mi dilungo su tutti i possibili motivi.
Ad ogni modo le sconsiglio di seguire due terapie contemporaneamente, perchè le energie che mette in ciascuna di essere si concentrano su due obiettivi diversi e quindi le risorse che richiederebbe seguire due percorsi potrebbero essere eccessive.
Cordiali saluti
Dott.ssa Monica Salvadore
8 OTT 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Carissima Tety,
ciò che le ha detto la Sua terapeuta è vero, ha scelto una corretta posizione. E' più che giusto farsi seguire da una persona diversa, cosicché non ci sia confusione tra la Sua terapia individuale e quella di coppia.
I due percorsi sono altrettanto importanti, ma è bene non mescolare la carte tra i due.
Rispetto al Suo timore perché non ne parla con la sua terapeuta? Penso che questo quesito potrà essere un buono spunto per il Suo percorso personale.
Come la hanno già consigliato forse due terapie contemporanee non sono consigliate, ma nulla le vieta di mantenere il suo spazio personale con la terapeuta che l'ha seguita fino ad ora singolarmente, ne parli con la Sua terapeuta. Consideri che un'interruzione non equivale ad una chiusura totale, potrà sempre ricominciare in seguito se lo desidera.
Un caro saluto,
Dott.ssa Daniela Fornari
8 OTT 2015
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Cara Tety
dovendo intraprendere una psicoterapia di coppia la modalità giusta e corretta è senz'altro quella indicatale dalla sua psicoterapeuta e proprio per i motivi espressi chiaramente circa il fatto che altrimenti "il suo fidanzato sarebbe partito in svantaggio".
Detto questo, se lei lo desidera può comunque continuare, in contemporanea alla terapia di coppia, la terapia individuale con la sua psicoterapeuta.
Rifletta su cosa desidera fare e ne parli chiaramente con la sua psicoterapeuta.
Un caro saluto Dott. Silvana Ceccucci Psicologa-Psicoterapeuta
8 OTT 2015
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Buongiorno Tety,
sono assolutamente daccordo con la collega che la segue individualmente! Il terapeuta deve garantire equità per entrambi e il rapporto già consolidato con lei inficierebbe questo punto fondamentale. Non sussiste alcuna controindicazione a seguire un percorso individuale e uno di coppia e pertanto lei potrà proseguire il lavoro intrapreso con la sua terapeuta.
Si affidi e si fidi di lei!
Un grosso in bocca al lupo e una buona giornata.
8 OTT 2015
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Gentile Tety,
capisco la sua perplessità , ma le assicuro che il comportamento della sua terapeuta è assolutamente corretto deontologicamente e opportuno. La giusta distanza relazionale è un elemento fondamentale in qualsiasi percorso psicoterapeutico, e l'averla seguita in un percorso individuale instaurando l'alleanza terapeutica porterebbe inevitabilmente la sua dottoressa a non essere sufficientemente equa nel supporto ad entrambi i membri della coppia. Però se lei proseguirà il suo percorso terapeutico individuale penso che sarebbe importante affrontare con la sua dottoressa i dubbi che ha avuto relativamente alla possibilità che lei si fosse "stancata" di seguirla.
Un caro saluto,
dott.ssa Roberta Monda
8 OTT 2015
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Gentile Tety,
La sua terapeuta è stata molto professionale e corretta da un punto di vista sia deontologico che umano nei suoi confronti. Comprendo il suo dispiacere nel non poter affrontare con lei il percorso terapeutico di coppia ma mi creda che è assolutamente meglio cambiare setting e terapeuta se si vuole la garanzia di un percorso funzionale ed efficace. La terapia individuale e quella di coppia sono sue percorsi diversi tra loro caratterizzati da dinamiche diverse, ed è vero quanto le dice la sua terapeuta, il suo compagno partirebbe svantaggiato. Con lei, la terapeuta ha instaurato una particolare relazione e attraverso questa lei Tety ha messo in gioco le orze interiori e profonde che la contraddistinguono. Affrontare una terapia di coppia con la stessa terapista rappresenterebbe per lei una fonte di futuro caos e disagio interiore, mi creda.
In bocca al lupo. E si affidi ai consigli di chi sa prendersi cura di lei!
Cordialmente.
Dott.ssa Anna Gallucci
7 OTT 2015
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Gentile Tety
la sua psicoterapeuta è stata deontologicamente corretta.
Se fosse la stessa terapeuta a seguire la coppia, dopo aver seguito lei in individuale, è indubbiamente vero che partirebbe sapendo già molto di lei e poco del suo partner; questo potrebbe avere ripercussioni anche sulla fiducia del suo partner nei riguardi della terapeuta. Forse ella teme, e a ragione, di non riuscire a porsi in maniera equa verso entrambi i membri della coppia.
Quanto all'opportunità di seguire due terapie contemporaneamente, glielo sconsiglio. Le energie vanno canalizzate in un percorso alla volta.
Un caro saluto
Dott.ssa Stefania D'Antuono
7 OTT 2015
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Gentile lettrice,
può essere che la dottoressa che la sta seguendo individualmente ha inteso che lei intraprenderà una terapia di coppia con un altro/a terapista continuando comunque la terapia individuale in corso con lei.
A me è parso invece di capire che lei vuole iniziare una terapia di coppia interrompendo quella individuale.
E' opportuno quindi che si spieghi meglio con la psicologa che finora la sta seguendo.
Personalmente ritengo che se, questo secondo step di terapia (dopo 5 anni e per motivi differenti) è iniziato da poco, potrebbe essere convertito senza particolare svantaggio per il suo compagno, in terapia di coppia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).