Mi sento più piccolo dei miei coetanei, non dimostro gli anni che porto

Inviata da Angelo · 6 gen 2017 Autorealizzazione e orientamento personale

Salve, scrivo questo messaggio per poter avere delle risposte che possano aiutarmi davvero
non so bene come spiegare come mi sento, perciò proverò a spiegarlo facendo degli esempi e parlando un po di me raccontando la mia storia.
ringrazio in anticipo a tutti coloro che avranno la pazienza di leggere, e rispondermi


sono un ragazzo di quasi 26 anni, e da ormai alcuni anni mi sento molto impaurito per l'età che porto, mi sento molto insicuro e triste se penso di avere ormai 26 anni, e di non aver combinato nulla in vita mia.
in particolare mi pento e mi sento arrabbiato con me stesso.. per non avere fatto, o aver potuto fare (sia per mia volontà, ma anche per destino), esperienze che mi permettessero di maturare, fino a farmi sentire un giovane uomo oggi

( esteticamente parlando, dimostro di avere sui 19 anni, infatti spesso mi fanno dei complimenti. ma mentalmente mi sento un ragazzo di 20 anni, e sento che mi mancano delle esperienze che in passato non ho potuto fare. ed è qui che nasce la mia paura. nel mio messaggio ne parlerò)

mi sento particolarmente impaurito,
quando ho a che fare coi miei coetanei in un modo o nell'altro.. dalle semplici cose come ad esempio vedere dei miei coetanei in tv, in foto sui social, o vederne di persona ( mi sento un ragazzino esteticamente parlando, quindi piccolo diciamo.. idem per le mie coetanee.. )
alle cose più serie, come ad esempio il fatto che non ho mai lavorato in tutta la mia vita, o che non frequento l'università, o quando ho a che fare con giovani imprenditori della mia età ecc mi vengono dei sensi di inferiorità e rabbia che non riesco a spiegare (il complesso si fa più forte se questi a loro volta dimostrano di essere più grandi fisicamente e mentalmente dell'età che portano)
mi sento come se fossi veramente un ragazzino piccolo e debole in confronto a loro
credo che ciò che abbia vissuto fino ad oggi mi abbia influenzato parecchio..

la mia infanzia ricordo che le elementari e le medie le ho passate bene o normalmente, tranne l'asilo... all'asilo non volevo andare perchè c'era la maestra che mi picchiava, e che oltre a mettermi in isolamento, mi minacciava di non dire nulla a mia madre, altrimenti mi avrebbe picchiato ancora più forte (non so se sia mai stata denunciata questa donna)
in più da bambino frequentavo abbastanza poco i miei coetanei fuori da scuola, ovvero compagni di classe si intende

la mia adolescenza..
come ho accennato prima.. percepisco in me una mancanza di esperienze
normalmente un adolescente dovrebbe uscire spesso.. avere vari amici.. fare varie esperienze con l'altro sesso ecc
per me non è andato tutto esattamente così..
uscivo e avevo le mie piccole cerchie di amicizie certo.. però erano amicizie un pò false.. nel senso che molte volte non mi contattavano nemmeno per uscire.. o erano ragazzi che uscivano abbastanza poco
quindi era normale se rimanevo mesi rinchiuso in casa.....

a scuola invece non ne parliamo, al liceo mi sono sempre trovato male in ogni classe. e per classe.. intendo che quasi tutti, idem alcuni professori.. mi odiavano.. perchè non studiavo, e perchè mi lasciavo influenzare troppo da ciò che mi succedeva nella mia vita privata.. in particolare a livello sentimentale verso le ragazze che mi piacevano, e sempre in questo periodo, ho sviluppato una fobia verso le donne.. infatti sono single da tanti anni, forse 8..

(questo è un altro punto che mi fa male in modo particolare)
non ci penso o ci provo minimamente con una mia coetanea di 25.. 24 anni
per il semplice fatto che so che le ragazze a questa età vogliono il tipo di ragazzo che io non sono, ovvero un tipo spigliato.. un ragazzo sicuro che lavori o si sta laureando, ma sopratutto uno che abbia vissuto, io non mi sento minimamente così.. mi sento un ragazzino... inoltre, mi fa male ad ammetterlo.. nell'adolescenza si iniziano ad avere anche i primi rapporti sessuali con l'altro sesso. io invece sono stato piuttosto sfortunato perchè non ne ho mai avuto l'opportunità, certo ho avuto 2 fidanzatine a 16 anni, ma non sono mai entrato in intimità a livello sessuale con nessuna fino ad oggi
quando esco in città la sera, e vedo delle belle coetanee ben vestite e truccate, ho subito una sensazione di fuga.. più che fuga diciamo che se noto che una ragazza in strada mi guarda dall'alto verso il basso come mi è già successo recentemente beh.. in me si attiva un forte senso di frustrazione

credo che il periodo più doloroso nella mia vita sia arrivato ora.
la fascia d'età dei giovani adulti ventenni..
come ho detto.. non sento di avere 26 anni.. e vedere coetanei che dimostrano di averne 30... o essere scartato a vista, a colpo d'occhio a pelle dalle coetanee ecc sono tutte cose che mi fanno sentire piccolo e depresso..

sfortunatamente.. il diploma di maturità l ho preso dopo 9 anni di scuola, ho perso ben 4 anni della mia vita... perciò ogni anno che passava.. lo condividevo con ragazzi sempre più piccoli.. quindi potrei dire che la mia adolescenza l ho vissuta con coetanei più giovani

subito dopo il diploma.. dovevo o cercarmi un lavoro.. o andare all'università
ma tristemente... in questi anni non ho mai pensato a ciò che volessi fare in futuro.. semplicemente sento che è come se fossi stato in letargo dai miei 16-17 anni... fino ai 24..
appena uscito da scuola, le cose si sono complicate drasticamente... in primis essendoci una forte crisi lavorativa... non trovo lavoro... perciò non riesco nemmeno a percepire una indipendenza dai miei genitori.. anzi sembra che ancora oggi loro mi dicano cosa devo fare...
inoltre il fatto di essere disoccupato non mi rende facile la vita.. poichè ogni giorno ho a che fare con gli insulti di mio padre,
se ad esempio... un giorno trovassi un offerta lavorativa come cameriere.. lui sarebbe il primo a dirmi di lasciar perdere, perchè sono troppo lento e che ormai ''' sono troppo grande per fare la gavetta e per imparare a muovermi ''' secondo mio padre praticamente sono un prodotto uscito troppo in ritardo dalla fabbrica, e quindi difettoso ecco come mi fa sentire, e questo aggiunge un altro punto al mio stato depressivo in cui convivo da anni

aggiungo anche, che per me trovare il lavoro è difficile, per il semplice fatto che sono molto insicuro delle mie capacità, mi è già capitato durante un colloquio di rifiutare una proposta lavorativa come agente immobiliare.. quindi trovare un offerta lavorativa per me significherebbe panico assoluto perchè sento di non essere in grado di fare nulla

mi sento come se avessi perso anni della mia vita... non ho mai fatto l'amore... ho preso la patente a 25 anni.. mi sono diplomato quando i miei coetanei si stavano laureando.. non ho mai lavorato.. non mi sento come dice mio padre (e non lo dice con molto amore, ma ogni giorno con insulti) spigliato.. deciso.. ecc
non ho mai fatto nulla in vita mia..... non ho mai viaggiato.. sono uscito pochissimo.. non ho mai frequentato locali.. ad esempio posti come discoteche mi terrorizzano.. certo, leggendo questo messaggio potrei passare per un Quasimodo, ma in realtà non è così.. nel senso che non sono un mostro.. solo ora si sta iniziando a smuovere qualcosa.. però... mi sento davvero come se avessi perso anni della mia vita.... non sono abituato a frequentare coetanei o ragazzi sicuri di se che hanno vissuto.. i pochissimi amici che mi sono rimasti sono ragazzi ancora più insicuri di me.. e sinceramente non saprei cosa fare per levarmi queste paure..fra poco avrò 26 anni.. e non ho voglia assolutamente di pensarci
so soltanto che quando incontro un coetaneo o una coetanea che mi piace in strada... non posso non provare rabbia, paura e invidia..

grazie mille per aver letto

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Miglior risposta 9 GEN 2017

Gentile Angelo,
inizio col dirti che non è mai troppo tardi per iniziare a fare le cose che non hai mai fatto prima. Conosco persone che hanno iniziato l'universitá a 50 anni ed altre che hanno fatto per la prima volta l'amore a 40 anni. Questi esempi sono per farti capire che qualsiasi cosa tu decida di fare, non è tardi e non devi sentirti in ritardo o piú piccolo rispetto agli altri solo perché tu non hai avuto le stesse esperienze negli stessi tempi.
Se vuoi, puoi provare a fare adesso quello che non hai fatto in passato: credo che facendo nuove esperienze che finora ti sei (o ti sono state) precluse acquisteresti quella sicurezza e quel bagaglio di esperienze che potrebbero farti sentire realizzato e alla pari con i tuoi coetanei.
Giá il fatto che tu abbia conseguito un diploma e affrontato un colloquio di lavoro dove ti hanno anche fatto un'offerta di lavoro, significa che non sei poi cosí incapace come credi e neppure difettoso come dice tuo papá.
Non dare peso a ció che dice di te tuo papá. Vuoi fare il cameriere? prova a farlo. Magari ha ragione lui a dire che quel mestiere non fa per te, ma finché non provi non lo puoi sapere.
Cerca di continuare a mandare cv, a provare a cercare un lavoro e a fare colloqui e se ti fanno delle proposte di lavoro, non rifiutare a priori, lascia che siano i tuoi capi strada facendo, dopo che avrai lavorato per un po' di tempo da loro, a dire se sei idoneo o no a fare quel lavoro. Precluderti delle strade da solo giá in partenza equivale a costruirti da solo il tuo insuccesso e a costruirti da solo le condizioni per cui ti senti indietro rispetto ai tuoi coetanei. Quindi occorre invertire questo circolo vizioso e provare a fare qualcosa anche se non ti senti al 100% capace e anche quando tuo papá ti scoraggia.
Inoltre se vuoi costruirti amicizie nuove e magari fare conoscenza anche con delle ragazze prova a frequentare posti nuovi, ad esempio la palestra oppure trovati un hobby, un passatempo che ti permette di stare in contatto con altri ragazzi e ragazze.
Infine smetti di fare confronti con gli altri, perché i confronti non ti sono utili: alla fine ognuno fa il suo percorso di vita con i propri tempi e non importa chi arriva prima e chi dopo.
Se vedi che da solo non riesci a superare questa situazione, parlane con uno/a psicologo/a della tua zona (eventualmente anche in consultorio, che è gratuito): un professionista saprá supportarti e aiutarti a dare il meglio di te.
Ti auguro tutto il meglio.

Cordiali saluti,

dott.ssa Elisa Canossa, psicologa psicoterapeuta a Padova e Sustinente (MN)

Dott.ssa Elisa Canossa Psicologo a Sustinente

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8 GEN 2017

Caro Angelo,
dalla tua lunga mail si evince che purtroppo hai sviluppato un enorme senso di inferiorità in cui un pò ti compiaci anche di considerarti una vittima che ha tutto il mondo contro, a cominciare dalla maestra d'asilo agli amici, ai professori, alle ragazze, ai genitori etc.
Penso che ora dovresti solo decidere se rimanere in questo stallo (col postulato che è il tuo "destino") continuando a vivere nella rabbia, nella paura e nell'invidia oppure darti una mossa e, armandoti di santa pazienza e coraggio, cominciare a cercare la soluzione al primo grande problema della tua vita che sta in capo a tutti gli altri e che è la totale mancanza di autostima.
Costruire l'autostima da solo, partendo da zero, non è per niente una cosa facile e quindi ti occorre l'aiuto di un percorso di psicoterapia e ti dico subito che qualora dovessi prendere subito questa saggia decisione (come mi auguro ) occorrerà almeno un anno di terapia ma, a differenza dei tuoi ultimi quattro anni, non sarà un anno sprecato.
Ovviamente, durante questo percorso sarai anche aiutato a chiarirti le idee e maturare le relative iniziative per orientarti su cosa fare "da grande".
Il mio suggerimento è di mettere da parte le remore e parlare (questa volta da persona più matura) con tuo padre dicendogli che per certe cose ha ragione di criticarti e di essere scontento ma ciò non ti aiuta mentre potrebbe esserti di aiuto una esperienza di psicoterapia che ti è stata consigliata in una consulenza online per acquisire autostima e per questa cosa ti aspetti di essere sostenuto perchè perfino i "prodotti di fabbrica difettosi" possono essere aggiustati e ben utilizzati.
Penso che lui ti sosterrà ma se non dovesse farlo non ti resta che pagarti da solo la psicoterapia trovandoti un lavoro anche se momentaneo e precario (il circolo vizioso da qualche parte deve pur essere spezzato!!) o ricorrere al servizio di psicoterapia dell'ASL tramite la richiesta del medico di base.
Caro Angelo, in un m,odo o nell'altro dovresti smetterla di compatirti e iniziare a darti da fare.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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