Sto per cedere, mi porto addosso macigni che mi fanno stare male.

Inviata da Simo · 22 feb 2021

Salve, scrivo in quanto ultimamente sto vivendo un periodo estremamente difficile. Innanzitutto, come sta accadendo a molte persone, le restrizioni legate all’emergenza sanitaria stanno rendendo monotone le giornate. Ma questo è ciò che pesa di meno. A novembre mi sono laureata e dopo pochi giorni è morta mia nonna che ha lasciato sia in me che nella mia famiglia una ferita invisibile che emerge nei momenti più bui. Inoltre, sto cercando lavoro da dopo la laurea ma, nonostante le innumerevoli candidature a cui ho inviato il curriculum, non ho mai ricevuto risposta o le poche che hanno risposto sono stati dei no. So che è una cosa normale ricevere delle porte in faccia e cerco di non farmele pesare ma è un altro peso che si aggiunge anche perché, avendo 25 anni, sento la necessità di raggiungere una minima indipendenza economica. Il macigno più grande che porto sulle spalle è una situazione familiare che apparentemente sembra normale ma che nasconde il dolore più grande. Mia madre è di Napoli e per amore si è trasferita altrove e quando sono nata io, non avendo parenti a cui lasciarmi, i miei hanno deciso che mia madre si sarebbe occupata della casa. Questa cosa credo che a lei abbia pesato e pesi tutt’ora, ma ciò che più mi fa male è che da quando sono piccola che sento lamentare mia madre sul fatto che non sta nel suo paese e quello dove abita lei le fa schifo. Sentire queste cose mi fa stare male perché un po’ attribuisco a me stessa la colpa delle sue infelicità un po’ perché a volte dà la colpa a mio padre che credo, nonostante abbia fatto i suoi sbagli, è una persona che ha fatto molti sacrifici per non farci mancare mai nulla. Ultimamente, anche in concomitanza con la morte di mia nonna, questa cosa si è acutizzata tanto che, una notte si è svegliata strillando e dicendo che voleva morire e che voleva andare a Napoli senza più tornare. Dal quel momento io vivo nell’angoscia più totale. Sono sempre stata forte ma ora sento che sto per cedere

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Miglior risposta 23 FEB 2021

Buongiorno Simo,
sicuramente ci sono momenti nella vita in cui le difficoltà si sommano tra loro e sembra di non farcela più a sorreggere il peso di tutti gli accadimenti.
Questo mi sembra uno di quei momenti, che lei ha descritto con particolare lucidità e consapevolezza.
La perdita di un nostro caro è un evento doloroso che richiede tempo per essere elaborato.
Inoltre, osservo che anche la decisione di sua madre di rinunciare a un suo desiderio non sembra più tollerabile in questo momento, così delicato in quanto per lei, Simo, potrebbe essere arrivato il momento di "spiccare il volo", dopo la laurea. è sicuramente un cambiamento importante, ma molto spesso i grandi cambiamenti sono anticipati da turbolenze ed è difficile portarli a compimento. Non perda la fiducia, le cose cambieranno e lei troverà la sua strada.
Un saluto.

Dott.ssa Chiara Crespi

Dott.ssa Chiara Crespi Psicologo a Rapallo

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23 FEB 2021

Cara Simo, la immagino portare uno zaino pesantissimo dove non ci sono solo i pesi che riguardano la sua fase del ciclo di vita ma dove sono stati aggiunti sassi da altri e che non le permettono di proseguire.
Vedere un genitore che soffre è un dolore insopportabile per un figlio e la sua richiesta d'aiuto e il suo modo di proteggere la sua famiglia.
Le consiglio di intraprendere un percorso di terapia familiare, vi potrà aiutare a ridistribuire i pesi e a lasciarne alcuni.
Dott.ssa Marina Roberti

Dottoressa Marina Roberti Psicologo a Roma

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22 FEB 2021

Gentile Simo,
I pesi che porta su di sé sono davvero ingombranti ma non sono tutti suoi perché fanno parte della famiglia, allora è impensabile che lei li risolva da sola.

Li condivida con suo padre e sua madre e dica loro che è arrivato il momento di affrontarli e ognuno si deve prendere la responsabilità di farlo.
La mamma e il papà dovranno occuparsi dei loro problemi, lasciando libera lei di occuparsi della sua vita.

In questo modo ognuno diventa responsabile della propria esistenza e trova negli altri famigliari un appoggio con cui condividere le preoccupazioni e caricarsi di energia ma riprendendo sempre in mano il proprio peso e non quello degli altri.

Per un aiuto in questo percorso potete affidarvi ad una psicoterapia, magari sistemico-relazionale.

Un caro saluto
dr Katjuscia Manganiello

Dr.ssa Katjuscia Manganiello Psicologo a Pesaro

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