Disagio ad interagire con le persone ma tanto bisogno di farlo

Inviata da Anonima · 8 set 2023 Relazioni sociali

Salve, sono una ragazza di 28 anni e sono sempre stata una persona timida, ma con tanto da dire, che esce fuori nel momento in cui mi trovo a mio agio con le persone. Il mio problema è questo, per me non è facile sentirmi completamente a mio agio con qualcuno, sono piena di insicurezze personali, più che altro caratteriali. Fisicamente mi ritengo una ragazza carina, lo riconoscono anche le altre persone, ma non sopporto questa mia eccessiva timidezza.
Qualche anno fa mi sono stati diagnosticati il Disturbo Borderline di personalità e la fobia sociale. Sono parecchi anni ormai che faccio psicoterapia e che prendo psicofarmaci e in passato ho notato dei miglioramenti dal punto di vista sociale, ma in quest'ultimo periodo mi sento di nuovo in difficoltà quando devo stare con le persone, forse perché sono fuori allenamento. In particolare, quando devo interagire con la gente, provo imbarazzo e ansia. Molte volte vorrei essere invisibile per non interagire e a volte mi comporto come se lo fossi, per esempio non saluto qualcuno per evitare quel mio disagio, ma poi mi viene la paura di essermi comportata da maleducata. Stranamente riesco ad interagire meglio con chi non conosco, con i miei parenti o con chi vedo abitualmente mi vergogno perché penso che mi conoscono e quindi nella mia testa è come se dovessi seguire un copione di quello che sono, mentre con chi non mi conosce posso comportarmi come voglio. Poi mi trovo più a mio agio con i maschi, forse perché ho avuto un rapporto più tranquillo con mio padre, rispetto a quello che ho con mia madre.
La cosa che mi fa soffrire molto è che in realtà io muoio dalla voglia di parlare e di condividere cose ed emozioni con le persone, ma mi sento frenata da questo mio disagio... Di solito, quando sto con persone che non siano le mie (poche) conoscenze intime, parlo pochissimo o sto zitta tutto il tempo. Inizialmente ascolto i discorsi che fanno gli altri, ma se devo intervenire mi viene l'ansia, anche per dire soltanto una parola, quindi alla fine mi stufo e mi estraneo.
Ho paura che questo disagio forte che sto riniziando a provare in questo periodo sia l'indice di un nuovo disturbo... Secondo voi questi sintomi possono rientrare nel Disturbo Borderline e nella fobia sociale o potrebbe esserci anche altro? Non è che ho il disturbo evitante di personalità?

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Miglior risposta 9 SET 2023

Buongiorno Aurora,
grazie per aver condiviso con noi questo problema.
Questo disagio che ti ritrovi è giusto che ne parli nel tuo percorso di psicoterapia, sicuramente la collega ti aiuterà a capire cosa ti blocca nell’interagire con l’altro nonostante tu abbia un forte desiderio nel farlo.
La timidezza non è per forza qualcosa di negativo, può prepararti a indagare meglio la persona e/o la situazione e a interagire nel momento opportuno ma se questo diventa un ostacolo, è giusto che si capisca il perché.
Da quello che hai scritto, non credo che ci sia L’insorgenza di un nuovo disturbo ma è bene prendere la situazione in mano e approfondire questo malessere che ti porti.
Rimango a tua disposizione, anche online.

Dott.ssa Angela Megale Psicologo a Reggio Calabria

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28 GEN 2024

Gentile utente,
non è dato sapere se i sintomi del suo malessere attuale sono gli stessi oppure no di quando le è stato diagnosticato il disturbo borderline di personalità in cui sono presenti forti sbalzi di umore, instabilità nei rapporti interpersonali, rabbia intensa e frequente, sentimenti di vuoto e di solitudine e a volte comportamenti autolesionistici.
Se questi sintomi in passato erano presenti ed ora non ci sono è probabile che ciò sia dovuto all'effetto della terapia farmacologica.
Quanto alla fobia sociale e al disturbo evitante di personalità, spesso si presentano insieme e possono essere risolti con una buona psicoterapia preferibilmente cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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18 SET 2023

Ciao Aurora,
dalle tue parole si evince la sofferenza che provoca in te questa situazione. Come suggerito da altri colleghi, la cosa migliore è riportare in terapia queste tue paure con la stessa schiettezza con cui le hai riportate in questo form. Mi sento tuttavia di rassicurarti sull'ultimo punto che porti; non identificarti con qualcosa che hai o che sei, conmcentrati su come gestire al meglio le tue caratteristiche.
Ti ringrazio.
Dott. Orsolini Stefano.

Dott. Stefano Orsolini Psicologo a Capannori

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14 SET 2023

Gentile Aurora,
Grazie per aver condiviso la sua esperienza sulla piattaforma.
Mi dispiace sentire con quanta fatica affronta determinate dinamiche relazionali, oltretutto il pensiero della sua diagnosi sembra che la accompagni sempre e non le lasci un attimo di tregua.
Immagino lei abbia già condiviso questo sue preoccupazioni con il suo attuale terapeuta, quello che mi sento di consigliarle è parlarne nuovamente con la/il collega ed eventualmente (se sente la necessità) inziare un nuovo percorso.

Dott. Cristian Conforti Psicologo a Rende

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12 SET 2023

La terapia breve strategica può portarle a importanti cambiamenti con 10 sedute. I cambiamenti sono il più delle volte permanenti. A disposizione per chiarimenti.

Dr. Michele Scala Psicologo a Padova

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11 SET 2023

Buongiorno Aurora ,
e grazie per quello che ha scritto .
Ad un certo punto lei dice che ultimamente prova molta ansia e imbarazzo con le persone , ma si trova meglio con le persone che non la conoscono . Direi che lei non sta evitando i rapporti sociali , e poi ha voglia di parlare e condividere, questa è una parte molto socievole e curiosa verso le altre persone.
Ritorna spesso il fattore dell'ansia , e forse anche un po' di vergogna nell'esprimere liberamente quello che sente.
Se sta facendo un percorso di psicoterapia continui e chieda al suo o alla sua terapeuta.
Cordialmente.

Dott. Aldo Tandurella Psicologo a Torino

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11 SET 2023

Gentile Aurora,
Le differenze tra il disturbo evitante e la fobia sociale sono sottili ma ci sono. Uno dei principali fulcri di entrambi i disturbi è la paura di essere giudicati negativamente dagli altri, ma, mentre l'ansia sociale è un tipo di ansia più specifica che può anche non manifestarsi in tutte le situazioni sociali, ma anzi spesso è più legata alla performance, nel disturbo evitante (che essendo un disturbo di personalità è in genere presente da un'età molto più precoce) si ha invece una maggiore paura del rifiuto, di sentirsi inadeguati nella relazione in sè più che sul come si interagisce con gli altri e ciò è presente in genere in tutti i contesti sociali, che vengono dunque evitati. Inoltre i disturbi possono anche essere diagnosticati insieme.
Per essere certa del tipo di disturbo potresti svolgere un approfondito percorso psicodiagnostico, in questa sede purtroppo non si possono ottenere informazioni adeguate.
Ad ogni modo, i sintomi descritti, se dovessero rientrare in un quadro più ampio, più che rientrare nel disturbo borderline, direi che sono più frequenti in assetti come la sindrome di Asperger, fenomeno tra l'altro molto sottostimato nelle donne; solo negli ultimi anni si sta iniziando a comprendere che è anche femminile, sebbene il profilo si presenti in maniera molto differente rispetto a quello maschile. Attenzione non sto dicendo che hai questo disturbo, perchè sono necessarie molte altre caratteristiche oltre le difficoltà sociali, ti sto solo informando sull'esistenza di esso. Ci sono vari test che puoi fare anche online per escluderlo. Il dubbio mi è venuto perché spesso quando si va in terapia per anni, assumendo farmaci e ottenendo pochi risultati, forse (ripeto forse) dietro c'è altro.
Ad ogni modo sono formata in psicodiagnostica, dunque se ti interessano ulteriori informazioni in merito non esitare a contattarmi.
Ti ricordo inoltre che la diagnosi ha un'importanza solo fino a un certo punto, non definisce chi siamo. Quello che è importante è come lavoriamo sulle problematiche che ci impediscono di vivere a pieno la nostra vita. Hai già detto che sta svolgendo un percorso di psicoterapia da anni, ma hai mai pensato di svolgere un percorso di apprendimento delle abilità sociali (o social skills training)? In genere vengono svolti in gruppo, per ovvie ragioni, ma se lo desideri puoi iniziare anche individualmente e poi passare al gruppo. Non sapendo di dove sei non posso consigliartene nella tua zona, però ti consiglio di cercare online se sei interessata.
Spero di esserti stata utile e rimango a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
Un abbraccio,
Valeria

Dott.ssa Valeria Passavanti Psicologo a Meda

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10 SET 2023

Gentile Aurora, alle osservazioni e considerazioni degli altri colleghi mi sento di suggerirle una terapia di gruppo ad indirizzo esistenziale-psicodinamico, per osservarsi ed affrontare le sue fragilità e le sue risorse all'interno di un microcosmo sociale; il gruppo di terapia mantiene l'aspetto protettivo del contesto terapeutico ed è inoltre un prezioso catalizzatore di cambiamento. Tale terapia non sostituisce necessariamente la terapia individuale ma senz'altro l'arricchisce. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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9 SET 2023

Mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo difficile. È importante sottolineare che solo uno psicologo o uno psichiatra possono fare una diagnosi accurata basata su una valutazione completa della tua situazione. Tuttavia, posso darti alcune informazioni generali sulla tua domanda.

I sintomi che hai descritto, come l'ansia sociale, la paura di interagire con le persone e la tendenza a evitare situazioni sociali, sono comuni nella fobia sociale. Il Disturbo Borderline di personalità può comportare instabilità emotiva e relazionale, ma spesso coinvolge anche altri sintomi significativi, come l'instabilità dell'umore, l'impulsività e la paura dell'abbandono.

Il Disturbo Evitante di Personalità è caratterizzato da un diffuso evitamento delle interazioni sociali a causa di una paura intensa di essere respinti o giudicati negativamente. Potrebbe essere un'opzione da discutere con il tuo terapeuta o psichiatra se ritieni che i sintomi siano più in linea con questo disturbo.

Tuttavia, è fondamentale continuare a lavorare con il tuo terapeuta per esplorare questi sentimenti e sintomi in dettaglio. Potrebbe anche essere utile discutere dei recenti cambiamenti nella tua vita o delle cause scatenanti che stai vivendo. La terapia può aiutarti a comprendere meglio le tue emozioni, a sviluppare strategie per affrontare l'ansia sociale e a migliorare la tua qualità di vita. Non esitare a condividere queste preoccupazioni con il tuo professionista della salute mentale per ricevere una valutazione accurata e un supporto adeguato.

Dott. Fabrizio Toti Psicologo a Todi

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9 SET 2023

Buongiorno Ti consiglio dei colloqui con uno psicoterapeuta, per affrontare le varie dinamiche.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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9 SET 2023

Salve Aurora,
Metta da parte le diagnosi e i disturbi psichici. E rifletta su un discorso che secondo me è più importante. Sembra che questo silenzio di cui lei si lamenta quando è in interazione con gli altri avvenga sia quando è con persone familiari sia con nuove conoscenze. Sembra però anche che lei si senta più libera con persone nuove piuttosto che con familiari. Potrebbe essere che lei nutre dentro di sè un’istanza autosservativa ipertrofica, ovvero si guardi dall’interno con sguardo giudice e che ciò la inibisca nei suoi pensieri, emozioni e atti. Per questo credo che sia necessario disinvestire questa funzione di giudizio e di visione interna a carattere critico per liberare quello che in lei vuole esprimersi.
Anche l’immagine di sè presso i suoi familiari può cambiare e non deve rimanere intatta. Ognuno è soggetto a mutamento e non si può fermare il flusso naturale del tempo. Anche le relazioni possono cambiare, e anche in meglio. E gli altri che non ci conoscono possono apprezzare la nuova conoscenza di noi.
Per questo le auguro buon tempo di esplorazione di sè con gli altri.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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