Mi sento a disagio tra la gente, non riesco ad essere me stessa

Inviata da ☁️ · 30 set 2022 Relazioni sociali

Buongiorno, sono una ragazza di 18 anni che ha ansia letteralmente per tutto ciò che comporta relazioni sociali: uscire per andare a comprare qualcosa da sola, andare a fare un giro al centro della mia città... di conseguenza non lo faccio mai. Non esco in compagnia di persone che non siano famiglia e parenti da molto tempo, e non ho amici. Ho iniziato l'università da un giorno e sto cominciando ad avere molta ansia, e a lezione mi sento a disagio e ho già saltato due lezioni, anche se c'è una mia ex compagna di classe che frequenta il mio stesso corso. Le uniche persone con le quali mi comporto in maniera naturale sono i miei familiari, e non sempre. Vorrei capire perché non posso stare in mezzo alle persone sentendomi a mio agio, ho pensato che forse è la mia autostima, o la paura dei giudizi. Ho sempre avuto di questi problemi, ma non sono mai andata da unx psicologx per paura di dirlo ai genitori e ora che mia madre sa qualcosa a riguardo ho lo stesso qualcosa che mi ferma.
Ho paura di chiedere qualsiasi cosa all'uni, di parlare con la gente, di dire qualcosa di stupido di bloccarmi, qualche volta mi sembra che qualcuno mi osservi o che parlino di me alle mie spalle. Durante l'ultimo anno di superiori la situazione era la medesima, mi sentivo osservata e delle volte sentivo il bisogno di uscire dalla classe, a fine anno presi coraggio e feci un discorso su whatsapp, di cui fui molto felice delle risposte ma comunque mi sentivo osservata e provavo ansia, come ora. Mi interessa troppo di quello che le persone pensano di me, ho saltato due lezioni e dovrebbe interessare a me soltanto, mentre invece penso a quello che questa mia vecchia compagna delle superiori può pensare. Vorrei chiudermi e sparire ma non posso, le lezioni e gli argomenti mi piacciono abbastanza, ma ho sempre quell'ansia che mi accompagna. Vorrei capirmi e capire perché devo pensare così tanto a quello che pensano gli altri. Quando parlo con la mia famiglia parlo e basta, quando parlo ad altri parlo come non parlerei, non penso e sono più seria. Mi preoccupo anche dell'espressione della mia faccia, sono sempre agitata e non vorrei esserlo, vorrei fare tutto godendomi le cose senza pensare alle persone che mi stanno attorno, al mio aspetto ed essere me stessa, senza paure. Delle volte mi chiedo se avessi consultato degli psicologi prima, se la mia vita sarebbe migliore di così, se avrei degli amici e dove sarei ora. Mi dico sempre che sarà diverso ma se non faccio nulla non sarà mai diverso da così, e rimarrò sempre con questa cosa che mi debilita, quindi mi rivolgo a voi qua, da anonima, per avere qualche ipotesi, qualche consiglio, per stare meglio, perché anche se anonimamente parlo con qualcuno di questa cosa

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Miglior risposta 1 OTT 2022

Gentile utente,
Comprendo molto bene la sofferenza e il disagio che tali vissuti le comportano. Dietro l'ansia e l'evitamento sociale, spesso si nascondono sentimenti di vergogna, colpa, inadeguatezza che scaturiscono dal proprio giudice interno: eventi o relazioni della sua vita la avranno fatta sentire così, portandola a tua volta a osservarsi e giudicarsi quasi sadicamente ogni volta che è con gli altri. Bisogna imparare a riconoscere i pensieri giudicanti che abbiamo su noi stessi, ma allo stesso tempo riconoscere da dove siano scaturiti e lavorare sul ripristinare un proprio senso di sicurezza, perché, come accenna, l'inibizione non è presente quando è in situazioni familiari, forse quando è sicura di non essere rifiutata o abbandonata. Un buon percorso di analisi la aiuterebbe a conoscersi meglio, riconoscere i propri punti di forza e ad accettare i suoi difetti, migliorando l'autostima e la consapevolezza di essere degna di considerazione, stima, affetto, amore nonostante le proprie imperfezioni.
Un caro saluto, per qualsiasi evenienza può trovarci online o presso lo studio fisico di Via Sebastiano Grandis, 1, Roma.

Centro Clinico il Semicerchio

Dott.sse Maria Adele Capone, Martina Cavaliere e Claudia Frau Psicologo a Roma

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3 OTT 2022

Cara ragazza,
innanzitutto grazie per la condivisione qui con noi. Ti chiedi se sarebbe stata diversa la tua vita se avessi condiviso prima la tua storia con un professionista, ma probabilmente solo ora é il momento giusto in cui hai sentito di poterlo fare e comunque non possiamo mettere più mano al passato. Con questa apertura però, ti stai già avviando a mettere mano al tuo presente e al tuo futuro. Quanta preoccupazione per il giudizio e quanto deve pesare la tua situazione di isolamento! Vedrai che rivolgendoti a un professionista potrai scoprire delle risorse in te che non sapevi di avere e che ti consentiranno di cominciare a uscire pian piano da questa situazione difficile. Se ora tu non senti di averne fiducia, sará un terapeuta ad averla anche per te in un primo momento! Ti auguro di riuscire a fare questo importante passo e resto a disposizione.

Dott.ssa Martina Pazienti Psicologo a Torino

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3 OTT 2022

Buongiorno, mi sono soffermata mio a leggere la tua richiesta e mi sono chiederle, cosa è successo nella vita di questa ragazza a punto tale da chiudersi in una piccola gabbia d'oro che si è autocostruita per isolarsi da tutto ciò che la espone ai suoi timori interni?
Spesso capita di chiuderci In noi stessi E di perdere la bussola. Ti more del giudizio e l'esposizione agli eventi esterni diventa talmente grande, che l'unico rimedio che abbiamo per non sentire tale disagio, è
quello di evitare tutto. Il punto è che più vi diamo le situazioni più sarà difficile poi ricominciare ad inserirci nei vari con testi. Dunque cosa fare?
Hai importanti fermarsi e provare a capire cosa proviamo dentro di noi nel momento in cui viviamo alcune situazioni. Significa metterci in contatto con le nostre emozioni e provare a capire quante volte soprattutto in quali circostanze nella nostra vita abbiamo provato medesime attivazioni. L’ansia sociale è legata al modo di essere della persona e alla sua storia. Spesso l’estrema sensibilità al giudizio degli altri si costruisce e si consolida in ambienti familiari o relazionali rigidi e molto giudicanti, dove l’errore non è concesso e dove le aspettative sono massimali, dove il massimo possibile è il minimo immaginabile per potersi esporre.
Il mio suggerimento dunque è quello di Iniziare a Esporsi piano piano alle varie situazioni ed evitare di evitare. Ma soprattutto consiglierei di iniziare un percorso che ti aiuti a scavare dentro di se e a capire come sviluppare quelle strategie e competenze che l'aiutano a gestire tutto questo.
Se interessata lavoro online
Non tema il giudizio , lo spazio psicologico è uno spazio tutto suo dove qualcuno ti dà delle lenti per leggere meglio le dinamiche interne che non riesci a spiegarti.
Saluti dott.ssa Merola

Dott.ssa Serafina Merola Psicologo a Arezzo

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1 OTT 2022

Buongiorno cara utente, innanzitutto grazie per aver condiviso qui un pezzetto della tua storia.
Mi sembra che la tua paura di chiedere, di dire la tua, di essere vista fra le persone sia estesa a molti ambiti della tua quotidianità, coinvolge anche in parte la relazione coi tuoi genitori, a cui, se leggo bene, tenti di mascherare i tuoi malesseri.
Hai fatto un bel passo coraggioso qui, hai chiesto, cosa che ti riesce davvero difficile. Probabilmente un percorso con un* psicoterapeuta può realmente aiutarti a costruire fiducia in te stessa e negli altri, ad affrontare l'ansia di cui parli che al momento ti fa lo sgambetto. Certo, chiedere aiuto ad un professionista è un altro bel passo, vedrai che una volta fatto, ne sarai contenta.
Mi rendo disponibile ad ascoltarti, ti saluto caramente, dott.ssa Marta Lanfranco

Dott.ssa Marta Lanfranco Psicologo a Torino

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1 OTT 2022

Buongiorno,
quando gli altri attorno a noi diventano così ingombranti e minacciosi è naturale che il comportamento sia mettersi in salvo e quindi andare in evitamento. Ma non siamo fatti per stare da soli. Nasciamo da una relazione e ci manteniamo grazie alle relazioni. Per questo posso capire quanto stai male.
Aver chiesto aiuto in questa chatt è già un passo avanti per uscire dall'isolamento in modo costruttivo. Per continuare hai bisogno di scegliere un collega che ti ispiri fiducia e intraprendere un percorso che ti aiuti a ritrovare te stessa, a guardare gli altri con più serenità partendo dalla consapevolezza che vali a prescindere e che non dipendi dal loro giudizio.
Resto a disposizione e ti auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi

Dott.ssa Oriana Parisi Psicologo a Bari

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1 OTT 2022

Salve cara ragazza, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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