Inclusione
Salve,
scrivo perché da giorni provo a cercare delle terapie di gruppo in una grande città d'Italia. Tanti i professionisti e i centri contattati: più di una quarantina. Ma conto sulle dita di una mano le persone che mi hanno risposto e si sono gentilmente interessate alla mia richiesta.
Volevo integrare la mia terapia individuale, che dura da più di un anno, con una terapia di gruppo, ma purtroppo starò solo pochi mesi in presenza, perciò la mia esperienza sarebbe stata non lunghissima. Circa 4 mesi.
Tralasciando i costi proibitivi, laddove mi sarei forse potuta permettere una terapia, comunque sono stata respinta per il poco tempo a disposizione, mi è stato consigliato di riprovare in futuro. Ora, io spero di non trovarmi in stato di necessità, di non avere crisi e non sentirmi nel bel mezzo di un'emergenza qui. Trovo l'ambiente della salute mentale non solo respingente, ma anche poco inclusivo. E soprattutto lento, lentissimo, inadatto a fronteggiare le emergenze, il forte stress e la solitudine che una persona con sbalzi d'umore molto forti (personalità borderline) può provare. È facile sentirsi totalmente respinti.
Comprendo anche le esigenze e le sensibilità del gruppo. Ma quindi, una persona senza lavoro retribuito, e priva di stabilità geografica e professionale è esclusa a priori? Discriminata? Come farà questa persona a star bene se, pur pagando, le si chiudono in faccia molte porte?
Capisco e ribadisco che un gruppo è cosa delicata da gestire. Ma, dal mio punto di vista, mi vedo respinta, allontanata, esclusa, discriminata. Dal settore della salute mentale che dovrebbe essere accessibile e inclusivo (utopisticamente). Anche perché, per persone affette da patologia borderline, non ho ancora visto uno straccio di agevolazione economica. Se non posso pagarmi le cure posso anche ammazzarmi. Se ho un'emergenza, pure. Oggi ero accecata da una rabbia furiosa contro chi mi ha rifiutata. Per ripicca mi sarei ammazzata davanti ai loro occhi, solo per farli sentire in colpa a vita. Poi la rabbia è passata, e in fondo, l'unica a cui fregherebbe qualcosa di tutto ciò sarei comunque soltanto io.
Non mi servono le solite risposte (leggo risposte su questo sito da anni) e non mi serve una terapia individuale. La faccio già. Volevo solo sfogarmi, e magari creare i presupposti per delle riflessioni.
Spero che il mio post possa aiutare altre persone che si sentono come me, so che non è molto, ma non sentitevi sole.
Spesso la domanda non incontra l'offerta. Per il borderline questo è molto frequente. L'unico centro attivo a Milano (Metodo GET), solo per la valutazione diagnostica, si prende circa 400€.