Buongiorno a tutti i professionisti che prenderanno del tempo per aiutarmi in questa delicata situazione, con la speranza che i vostri consigli possano aiutare me e altre persone nella mia stessa posizione.
Il mio ragazzo ha 25 anni, è uno straniero con alle spalle una diagnosticata serie di disturbi del neurosviluppo (disturbo da deficit di attenzione/iperattività ed autismo ad alto funzionamento), depressione e psicosi paranoide.
Ieri abbiamo avuto un serio litigio legato alla nostra relazione durante il quale ha affermato di non avere più fiducia in me, ed oggi ha tentato il suicidio (dopo un anno dal suo secondo tentativo) attraverso l'assunzione di farmaci prescritti dallo psichiatra che lo segue nel suo paese d'origine.
Non avendo alcun tipo di esperienza in come affrontare questo evento con la necessaria sensibilità e non familiare con l'aiuto psicologico che gli è stato fornito prima che venisse in Italia, avrei bisogno di direzioni competenti in merito.
Dopo il tentato suicidio, qual é il miglior modo per entrambi per affrontare la situazione? Nello specifico avrei delle domande:
- sono la persona giusta per offrirgli aiuto o indirizzarlo verso un professionista, dopo la dichiarata mancanza di fiducia che prova ora?
- se sì, vorrei indirizzarlo verso un professionista che possa aiutarlo con la sofferenza che sta provando. Vi sono degli step da adottare prima di una simile proposta? C'è una finestra di tempo per l'elaborazione del gesto o è importante muoversi il prima possibile?
- nella situazione di convivenza (per lui in un paese stranerio in cui ancora non ha instaurato legami affettivi/lavorativi) ci sono delle linee guida o dei consigli che potrebbero aiutare entrambi, ed evitare a lui un ritorno a pensieri suicidi/atti suicidi?
Grazie mille per il tempo dedicato alla lettura di questa domanda, spero che qualcuno possa aiutarmi.
Cordiali saluti
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25 MAG 2020
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno. Se nonostante il litigio il suo partner accetta di parlarle, se lei è l'unica persona vicina, credo che Lei debba aiutarlo ad accettare in questo momento così difficile un aiuto professionale. Può informarsi prima anche presso il Centro di Salute mentale della sua città. Il suo partner ha bisogno di essere seguito con farmaci (da vicino e non da lontano) e psicoterapia in modo continuativo. E' Importante muoversi in modo tempestivo.
Il ritorno a pensieri suicidari non può essere impedito se non inizia a lavorarci.
Se la vostra relazione non è interrotta Lei può scegliere per sé un sostegno psicologico che l'aiuti a
vivere con un partner così sofferente.
Resto a sua disposizione.
Cordialmente
Dott.ssa Moira D'Isidori
25 MAG 2020
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Cara, il tuo ragazzo ha delle problematiche molto serie quindi dovrebbe attivare una spazio terapeutico individuale che lo aiuti a vivere al meglio. Forse potreste anche avviare una terapia di coppia che vi aiuti a gestire diversamente i conflitti.
Dott.ssa Michela Roselli
25 MAG 2020
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Buongiorno cercherò di rispondere alle sue domande:
- sono la persona giusta per offrirgli aiuto o indirizzarlo verso un professionista, dopo la dichiarata mancanza di fiducia che prova ora?
Puo essere la persona giusta per indirizzarlo verso un professionista ma non può essere lei a fornirgli aiuto. È troppo coinvolta ed inoltre quando si verifica un gesto così importante è necessario rivolgersi ad un professionista o a un centro che si occupa di suicidi
- se sì, vorrei indirizzarlo verso un professionista che possa aiutarlo con la sofferenza che sta provando. Vi sono degli step da adottare prima di una simile proposta?
Va individuato un professionista che si occupa anche di questo; sarebbe utile fare un primo colloquio con un professionista anche fra quelli qui presenti e valutare con lui la possibilità di seguirlo o di inviarlo a colleghi o centri più specifici
C'è una finestra di tempo per l'elaborazione del gesto o è importante muoversi il prima possibile?
È importante muoversi il prima possibile. Le possibilità che un gesto di tentativo di suicidio possa essere ripetuto sono alte
- nella situazione di convivenza (per lui in un paese stranerio in cui ancora non ha instaurato legami affettivi/lavorativi) ci sono delle linee guida o dei consigli che potrebbero aiutare entrambi, ed evitare a lui un ritorno a pensieri suicidi/atti suicidi? Tutto ciò potrà essere preso in carico dal professionista ora la cosa importante è contattarlo. Resto a disposizione. Cordialmente Dott.ssa Daniela La Porta