Guai in ufficio

Salve,
ho avuto una relazione di quasi un anno con un collega sposato che mi ha fatto tanto male. Credevo ci fosse una grande passione con lui, ma evidentemente cercava solo un rapporto di sesso da me ed io mi sono accontentata perchè ero a corto di emozioni. Non ha mai cercato di conoscermi, di stabilire una connessione emotiva con me. Ho provato a comunicare il mio disagio, ma non è mai cambiato nulla. Dopo 7 mesi ho interrotto la relazione., ma un un mese dopo si è ripresentato ed abbiamo ripreso a vederci. Da un lato mi era mancato tanto, per cui ci sono ricascata, dall'altro però sentivo dentro di me che non era la cosa giusto, che mi stavo accontentando di una situazione che non faceva per me. Si sono aggiunti inoltre dubbi riguardanti un suo interesse per un'altra collega, cosa che avevo sempre sospettato, ma che lui ha sempre negato. Ho notato atteggiamenti sospetti di lei, peraltro sposata. Stava continuamente a chattare e cercava occasioni per vedersi con lui. Ho iniziato pertanto a controllare i suoi accessi su whatsapp e malgrado non riuscissi a vedere quelli di lui, ho notato che si connetteva quando lui era disponibile. Tante volte peraltro mi è capitato di ricevere un suo messaggio, dopo che lei si disconnetteva. All'ennesima coincidenza l'ho mollato in malo modo. Lui si è presentato sotto casa mia, mi ha fatto vedere che non c'era alcuna conversazione e a suo dire, per farmi stare tranquilla, mi ha reso visibili i suoi accessi. Purtroppo ci sono ricascata, ma in cuor mio non ero mai tranquilla. Ad una cena notavo che lei ha ricevuto dei messaggi e guardava il cellulare come un'innamorata e guarda caso lui aveva il cellulare in mano. Anche quella stessa sera mi ha chiesto di vederci e si è presentato sotto casa mia. Alla fine ho scoperto che era tutto vero e che lui aveva un altro numero. Hanno peraltro una relazione intensa, si sentono dalla mattina alla sera, mentre a me rispondeva dopo ore. Una volta smascherato, ovviamente ha negato ed è sparito.
Sto male, mi sento una cretina ad essermi accontentata delle briciole, per poi essere trattata a pesci in faccia. Gli ho sempre detto che non ero disponibile ad avere casini in ufficio e che se aveva intenzioni di giocare con più carte mi doveva lasciare in pace. Per quanto non fossi sua moglie, per me rappresenta una grande mancanza di rispetto, perché mi impedisce di andare a lavorare serenamente. Ovviamente lui si sarà fatto grasse risate alle mie spalle.
Ora mi trovo ingannata a leccarmi le ferite e in conflitto con la collega, mentre loro sono felicemente innamorati. So bene che lasciarlo andare è stato un bene per me, ma mi sento ferita come persona. Probabilmente mi ha usata per agganciare la collega ed ha continuato a vedermi per mero sfogo fisico. Non riesco a riprendermi, questa storia è diventata un chiodo fisso per me.
Vi chiedo qualche dritta per superare questo momento.
Grazie

Giada