Crisi alla facoltà di medicina, come fare?

Inviata da Giuly · 2 giu 2014 Orientamento scolastico

Mi sento una malata, pazza o comunque abbastanza stupida. Dopo la maturità con il massimo dei voti nn mi ero mai chiesta cosa fare e rimandavo sempre ... Decido all'ultimo (proprio a settembre) di iscrivermi ad ingegneria perché l'ateneo era vicino il mio paese ed ero brava in matematica. Dopo due - tre mesi me ne scappai a gambe levate e x nn deludere i miei decisi di provare medicina l'anno dopo. Questo settembre ce l'ho fatta e ho iniziato il primo anno. Mia mamma è morta (di malattia atroce) qualche giorno prima dei test quindi nn l'ha mai saputo , ma io vedevo papà soddisfatto e felice perché anche nel lutto e nel dolore sua figlia era riuscita a inorgoglirlo. Tutti i parenti a complimentarsi, tutti felici e la gioia negli occhi di papà sprizzava ovunque . Sempre da un annetto sono fidanzata, o meglio ero ... Perché mi ha lasciata qualche settimana fa perché ha scoperto miei sfoghi sui social in cui davvero scrivevo cose assurde , cercavo sempre il parere degli altri (ma questa e un'altra storia)... Ho superato questo problema ma comunque lui è rimasto deluso da una ragazza che secondo lui gli ha nascosto degli atteggiamenti importanti. Ora arrivata alla fine del primo anno di medicina , ho capito che x me è insostenibile questa facoltà... Non riesco a studiare, poi penso al tempo e a tutte le privazioni che mi comporterà e mi viene l'ansia. Io sogno una vita con una bella famiglia, col mio ex in particolare che è una persona splendida, sogno una vita da insegnante o da commercialista o in ufficio, non quella di un medico senza spinte e nemmeno tanto intelligente. Ci sono ragazzi super dotati che anche se provengono da famiglie umili arrivano molto in alto, io guardo in faccia alla realtà e so di nn essere una mente eccelsa, non voglio Trovarmi a 35-40 anni senza figli e magari ancora facendo turni di notte e sbattimenti in pronto soccorso (perché è inutile, chi nn ha medici in famiglia deve faticare tanto). Quando ho detto a mio padre questa cosa mi ha risposto che sono una ragazza senza spirito di sacrificio, che voglio tutto bello e fatto e che i sacrifici esistino per tutti... Ma non è vero perché le altre università secondo me sono molto più nella "media". Quando ho detto ai parenti di voler lasciare medicina mi deridono ... Addirittura una zia mi ha detto: ti facevo più matura, sei una ragazzina viziata ancora a 21 anni!!! Hai già cambiato l'anno scorso, secondo me tu nn combini proprio niente nella vita. Il mio ragazzo se n'è lavato le mani e io mi ritrovo sola e pazza... Anche le mie amiche mi rispondono allo stesso modo: tu nn vuoi studiare , sei una scansafatiche! Ma non è così, io amo studiare... Anche se mi sembra che tutti vogliano fare i medici e lasciare vorrebbe dire che nn mi piace aiutare il prossimo o che getto la spugna davanti alle difficoltà... Sono stata da una psicologa mi ha consigliato di fare psicoterapia ma mio padre nn vuole sostenere questa spesa ed è contrario... Poi beve spesso (da sempre) quindi guai andargli contro ... Io mi chiedo ... Come si permettono gli altri di darmi della scansafatiche ? Sono stufa di tutti... Sto deludendo i miei fratelli piccoli che dovrebbero prendermi ad esempio... Ora nn ho niente di quello che desideravo : né un fidanzato né una carriera universitaria felice ... Non so come riprendermi per le scelte che ho fatto mi sento stupida e nemmeno all'altezza di affrontare un'altra università, ho cambiato due volte !!! Chi prenderebbe sul serio una persona così volubile e leggera ???? Non so che fare né come andare avanti... Ma a medicina nn ci sto bene !!!!!! Ma dirlo mi sembra un'eresia
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Miglior risposta 4 GIU 2014

Hai fatto bene ad andare da una psicologa!!!!!Quella è la tua parte sana e costruttiva che vuole chiedere aiuto ed essere felice!!!Vai in un consultorio o in uno spazio adolescenti se non hai soldi,poi ci sono centri con cifre molto bassae(tipo 35),dove potresti andare 3 volte al mese/ogni 15 gg.A parte questo.Non sei stupida,te lo togli dalla testa per favore???????Un papà che beve,una mamma morta in un modo atroce...dei fratelli più piccoli a cui,forse,vuoi fare da mamma.....e poi??????Mi sembra che tu abbia tanti motivi per non avere la testa libera!!!!

Dott.ssa Carolina Rizzi Psicologo a Milano

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10 GIU 2014

Gentile sig.ra Giuly, leggendo ciò che lei scrive mi verrebbe da dire che i suoi tempi e le sue aspettative di vita non sono uguali a quelli delle persone che la circondano. Lei, inoltre , sembra stia facendo un sacco di fatica nel perseguire gli obiettivi che gli altri pongono per lei. Lei quindi qualcosa nella sua vita sta facendo e in un certo senso "sta aiutando il prossimo" a soddisfare le aspettative che ripongono in lei. Forse è il momento di ritagliarsi un momento e uno spazioo in cui includere anche i suoi desideri. Non sarà semplice e forse un supporto psicologico in questo momento potrebbe esserle utile. Cordialmente

Dott.ssa Jessica Geremia Psicologo a Gambellara

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3 GIU 2014

Cara Giuly, mi sembra di capire che sta male perché non è sicura della scelta che ha fatto e non vuole deludere i suoi. In questo periodo ha anche affrontato però molte situazioni difficili, la morte di sua madre, la rottura con il fidanzato, ed è possibile e normale essere confusi e soffrirne. Posso consigliarle un libro interessante intitolato "quando il mondo ti crolla addosso" di Wilson e per il suo benessere insisterei sulla terapia psicologica, magari presso un consultorio, che offre pacchetti di circa 15 colloqui gratuiti, dato che suo padre non vuole sostenere il costo. Non continui una cosa che non va nella direzione in cui vuole portare la sua vita ma nemmeno lasci solo per paura delle difficoltà e della fatica..secondo me il tema centrale su cui potrebbe riflettere è questo.
Rimango a disposizione.
Un saluto
Dott.ssa Elisa Zocchi

Dott.ssa Elisa Zocchi Psicologo a Samarate

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3 GIU 2014

Gentile Giuly,
sembra che lei, da ciò che scrive, sia più preoccupata di non deludere gli altri, piuttosto che occuparsi di se stessa. Vede, in una certa misura, qualsiasi percorso universitario che deciderà di scegliere, comporterà sacrifici ed impegno, insieme ad un certo "ritardo" nella costruzione di una vita indipendente. Tuttavia se non ama ciò che studia non dovrebbe continuare.
Ogni scelta rappresenta anche una perdita, perdiamo ciò che non scegliamo.

Restiamo in ascolto

Dr Mori Francesco Psicologo a Siena

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3 GIU 2014

Gentile Giuly,

dal suo scritto traspare un grosso disagio nell'affrontare le fatiche della vita che purtroppo può riservare anche molte sofferenze.
La scelta della facoltà universitaria dovrebbe essere legata ad una motivazione, desiderio, passione per la professione futura, per cui quando si inizia un percorso di studio e impegno che potrà durare anche parecchi anni, lo si percorre nonostante le fatiche, avendo bene presente quale sarà l'obiettivo finale.
Ho la sensazione che lei sia confusa e arrabbiata, in bilico tra la scelta di lasciare medicina (perché l'ha scelta?) perché in questo momento la sente stretta e il timore di deludere l'immagine che ha di sé stessa, incontrando invece quella di una persona che fugge dinnanzi alle difficoltà e non se la sente di aiutare gli altri.
Ma la professione del medico non è l'unica “professione di aiuto”, vedi l'infermiere, o l'ostetrica, per rimanere in ambito sanitario, ma anche l'assistente sociale, l'educatore, il sociologo, ecc.
Purtuttavia per uscire da questa situazione dovrebbe comprendere cosa davvero vuole fare nella vita, dove s'immagina di impegnarsi professionalmente: in un ufficio, in un ospedale, in un supermercato, in uno studio privato...per cosa pensa valga la pena di alzarsi ogni mattina per andare al lavoro?
Ma per poter scegliere occorre che lei faccia chiarezza dentro di sé, sia a livello professionale che personale, affrontando le sue grandi sofferenze, come la morte della sua mamma, ma anche il desiderio di non deludere la sua famiglia o il bisogno di avere conferme dagli altri.
Lei dice che il suo papà è contrario ad un percorso psicoterapeutico, eppure non sempre è possibile fare chiarezza dentro di noi senza l'aiuto di un altro che facendoci da specchio ci permette di guardarci meglio. Credo che sarebbe importante per lei intraprendere un percorso psicologico, forse esistono sul suo territorio Centri di psicologia convenzionati a cui potrebbe accedere contenendo la spesa. Non ha pensato di confrontarsi col suo Medico di base?

Le consiglio di rivedere il dialogo tra Suor Maria Claretta e Rita nel film “Sister act” (il primo) o la risposta che il poeta Maria Rilke diede ad un giovane poeta: “Lettera ad un giovane poeta” (entrambe le trova sul Web).

Auguri! la saluto con affetto!

Dr.ssa Elisabetta Cerruti Sola

Dott.ssa Elisabetta Cerruti Sola Psicologo a Biella

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