Stress, emozioni, blocchi e rigidità

Si parla della correlazione tra Stress, Ansia Emozioni e blocchi psicorporei con somatizzazioni a carico dei distretti corporei e del sistema neurovegetativo .

5 DIC 2018 · Tempo di lettura: min.
Photo by Lily Banse on Unsplash

Stress - emozioni - blocchi emozionali e rigidità posturali: una certa quantità di stress, intesa come tensione e attivazione, rappresenta la base normale ed è funzionale alla reattività dell'organismo al suo ambiente.

Se lo stress aumenta si induce un incremento della tensione generale con il conseguente formarsi di rigidità posturali ed emotive. La capacità di sopportazione è direttamente proporzionale all'intensità dello Stressor, ovvero all'agente stressante che può essere interno all'individuo o esterno, proveniente dall'ambiente, alla sua durata e alla presenza di pregresse situazioni di vita che l'individuo si porta dietro come suo background personale.

Le problematiche interne pregresse definiscono un livello di Ansia strutturale, chiamata Ansia di Tratto e diminuiscono il livello di soglia di sopportazione allo stress, definita ansia di Stato, abbassandone la resistenza.

L'emotività viene bloccata e il corpo si irrigidisce. O al contrario l'emotività esplode senza una gestione razionale. La vita in questo modo non viene sentita, vissuta ed esplorata, ma solo agita all'interno di comportamenti predefiniti e standardizzati. Mentre il bambino è tutto una vibrazione e un movimento, l'adulto, in seguito ai condizionamenti e ai limiti imposti prima dall'ambiente sociale ristretto cioè familiare e poi dall'ambiente più allargato e quindi sociale diventa sempre più contratto e rigido.

Le sue risposte sono preformate in schemi rigidi. Perde in spontaneità e diversamente dal bambino, vibra meno. È in altre parole meno morbido .

Tutta la vita dell'individuo è caratterizzata da una continua tensione (conflitto) tra le pulsioni interne, bisogni affettivi, e impedimenti relazionali e ambientali.

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I conflitti che si creano in età infantile tra le spinte pulsionali e le limitazioni ambientali creano angoscia e la difesa da queste angosce crea le corazze caratteriali, ovvero il carattere dell'individuo con le sue conseguenti rigidità posturali in base a specifici segmenti corporei (oculari, dentali, collo, laringe, pettorali –scapolari, contrazioni spalle, bacino a cui si legano sentimenti d'ira, odio, ostinazione repressi o trattenuti..).

Ne conseguono stati emotivi diversi e differenti espressioni comportamentali Le emozioni sono adattamenti funzionali che entrano in qualsiasi tipo di transazione ambientale e sociale, stabilendo un equilibrio tra forze tra loro in opposizione. Le emozioni hanno un forte impatto in quanto producono informazione ad elevata velocità.

L' "Emozione" si riferisce sia a sentimenti soggettivi privati, sia all'espressione di particolari risposte somatiche e neurovegetative.

Le emozioni hanno la proprietà di amplificare l'attivazione e di polarizzare l'attenzione con precisi riscontri a livello neurofisiologico. La natura delle emozioni dipende dalla natura delle situazioni Ambientali e dall'esperienza del soggetto in rapporto al suo processo evolutivo, di Apprendimento e adattamento all'Ambiente. Le emozioni principali che vengono scaricate sul corpo hanno a che fare con la repressione di frustrazioni, legando e bloccando l'emotività correlata quale la repressione della rabbia, dell'ira, dell'odio, dell'ostinazione.

Partiamo dal presupposto che una certa dose di tensione rappresenti lo stato normale e che sia indice di una certa reattività dell'organismo al suo ambiente.

Se la tensione indotta da fattori esterni, come ad esempio le pressioni lavorative, relazionali e /o affettive , aumenta, si ha un conseguente incremento della tensione individuale con alterazione di parametri fisiologici ed emotivi che si manifestano a livello corporeo.

Gli studi di bioenergetica con Reich evidenziano sette segmenti corporei attraverso i quali è più facile che l'energia si blocchi o ristagni mediante una contrazione della muscolatura.

Dove si concentrano, come si fa a riconoscerle e gestirle?

La muscolatura, i tendini, la tonicità e flessibilità dei tessuti, della pelle, l'assetto posturale e l'occlusione mandibolare trasmettono le tensioni esterne e gli impulsi interni di cui spesso non siamo consapevoli.

Il riconoscimento dei blocchi muscolari e delle tensioni che si sono cronicizzate fornisce al medico nuove strategie di gestione. Lo scioglimento delle tensioni fisiche attraverso il lavoro sulla distensione muscolare e la respirazione libera l'angoscia e ridà tonicità e movimento all'organismo , inducendone uno stato di abbandono e fiducia. Le tecniche utilizzate sono il rilassamento di Jacobson o la tecnica frazionata di Wolpe, il training autogeno, lo yoga, la bioenergetica.

Dott.ssa Miriam Jahier

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Dott.ssa Miriam Jahier

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