Terapia di coppia, la psicologa prende parte tra i partner.
Buon pomeriggio.
Ho cominciato da due settimane una terapia di coppia per scelta del mio compagno, con lo scopo di cercare di risolvere alcuni conflitti che stanno lentamente rovinando la nostra relazione. Il motivo iniziale dei nostri litigi è stata la mia gelosia, successivamente questi litigi si sono trasformati in mancanza di comprensione e comunicazione.
Considerando che per il mio compagno io sia la sua prima relazione seria/stabile, ritengo che per lui sia difficile comprendere che in una relazione lo stile di vita cambia e che quello che faceva prima potrebbe non andare a genio a chi gli sta accanto. Questo mi provoca una forte gelosia che purtroppo fatico a gestire.
Durante una seduta della nostra terapia di coppia, il mio compagno si lamentava di un episodio in cui gli chiesi con chi messaggiava.
La psicologa, ascoltandoci litigare perché io ritengo che non sia nulla di grave da scaturire questa rabbia che lui ha nei miei confronti, chiese: “perché vuoi sapere con chi messaggia? Hai problemi di insicurezza? Te lo chiedo non perché sia giusto o sbagliato, ma perché io a mio marito non lo chiedo mai con chi parla quando lo vedo messaggiare, quindi mi domando perché tu debba chiederlo.”
Ovviamente da questa affermazione il mio compagno ha ritenuto che la sua rabbia nei miei confronti fosse giustificata.
Ci sono stati altri piccoli episodi in cui la psicologa mi ha dato l’impressione di essere di parte.
Ritenete che questa sua frase sia stata opportuna?