Mia figlia di tre anni improvvisamente non vuole stare con me

Inviata da Andrea · 17 nov 2016 Psicologia sociale e legale

Salve, sono padre di una splendida bimba di 3 anni.....voluta insieme alla mia ex compagna (storia di circa 10 anni)....lei gia' ragazza madre dall'eta' di 18 anni....(oggi lei 40....io 49)....non ho mai vissuto negativamente il rapporto con sua figlia......anzi! da subito mi sono comportato come fosse la mia .....ma non mi fu' permesso da lei....ha sempre fatto intendere che non potevo permettermi di esprimere opinioni/domande/risposte/soluzioni ecc....., in merito a tutte quelle situazioni che normalmente vivono tutte le normali famiglie.
Tengo a precisare che il rapporto di sua figlia ,con il padre,era praticamente inesistente......lui andava puntualmente a trovarla nei giorni stabiliti per legge.....e lei gia' dall'eta di 2 anni,lo mandava via come uno sconosciuto......
Purtroppo sto vivendo anche io questo comportamento di mia figlia da ormai un mese.....non riesco a capirne il perchè.....improvvisamente non vuole piu venire con me.....non mi fa' prendere la sua mano,non posso prenderla in braccio.......quando vado a prenderla all'asilo piange appena mi vede.....praticamente sono distrutto!
Mi rendo conto che pur volendo spiegare in maniera breve....non è possibile.....ci sono molteplici eventi che dovrei elencare,ma sarebbe paurosamente lunga la cosa.
Cerco di sintetizzare....la mia ex ha sempre un comportamento ostile nei miei confronti in presenza di nostra figlia......e come se non bastasse ......anche la sua figlia (oggi 19 anni) ovvero la sorella.....si comporta anche peggio....(e non ne capisco il perchè.......dato che mi ha sempre detto di odiare sua madre.....)....perche ora mi si schiera contro?????
Concludo dicendo che vorrei confrontarmi in presenza di mia figlia e la madre,con qualche psigologo per capire le cause di tutto cio'.
Grazie per un vostro possibile consiglio.
Andrea.

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Miglior risposta 18 NOV 2016

Caro Andrea, purtroppo se la sua ex compagna le è ostile, la bambina, a questa età in simbiosi con la madre, non può che assorbirne le emozioni. Il problema non è sua figlia ma la madre. Chieda un confronto con uno psicologo della famiglia insieme alla madre della bambina e cerchi, serenamente, di far valere i suoi diritti. La figura paterna è fondamentale per la crescita equilibrata dei figli e metterli contro il padre, errore che molte donne fanno, va soltanto a scapito dei figli stessi. Non esiti a muoversi anche chiedendo il supporto di associazioni esistenti. Auguri e coraggio dr. Annalisa Lo Monaco

Anonimo-146364 Psicologo a Roma

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19 NOV 2016

Gentile Andrea,
purtroppo, a mio avviso, nonostante qualche lieve passo in avanti, con la legge n. 54 del 2006 sull'affido condiviso, i padri separati sono ancora fortemente penalizzati in quanto vittime della sindrome di alienazione parentale e di mobbing familiare quando la maggior parte delle madri affidatarie, ignorando di rendersi responsabili di sicure future psicopatologie degli stessi figli (o figlie) commettono il crimine impunito di metterli contro l'altro genitore ridotto a diventare solo un freddo e lontano bancomat.
Se lei ha la forza e la pazienza necessaria, per amore di sua figlia, lasci perdere costose e inutili battaglie legali e cerchi solo di far capire con buone maniere alla sua ex compagna che il suo atteggiamento ostacola la relazione della bambina col padre e questa cosa, se non corretta, si tradurrà in sicuri problemi psicologici presenti e futuri per la bambina stessa.
Pertanto la esorto a mettere da parte le controversie con la sua ex compagna e far prevalere la necessità per la bambina di avere due genitori e non uno soltanto.
Per questo motivo le suggerisco di chiedere un sostegno psicologico e di invitare anche la sua ex compagna a partecipare agli incontri sottolineando che è importante per il benessere della piccola.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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19 NOV 2016

Gentile Andrea
i bambini di quell'età non hanno una visione della realtà come gli adulti: tutto ruota intorno a loro. Quando subiscono una separazione, come in questo caso, non capiscono che il problema è tra i genitori ma credono che la colpa sia loro (cosa ho fatto di male? papà è andato via per colpa mia, perchè sono cattiva. Sono sola. Non mi vuole più bene). Più di tutti avvertono il senso di abbandono e questo porta spesso a farli reagire con ostilità verso il genitore che si è allontanato. Consideri, inoltre, tutte le tensioni che ha vissuto e che continua a vivere in casa, prima e dopo la separazione.
Ovviamente non conosco la sua storia nei dettagli, quindi prenda le mie parole per quello che sono, ossia come verità generiche. Cerchi di stare con sua figlia il più possibile, la rassicuri dicendole apertamente che le vuole bene e che, anche se è andato a vivere in un'altra casa, è sempre il suo papà e può stare con lei quando vuole. Insegni a sua figlia ad esprimere le proprie emozioni, in modo che possano trovare uno sfogo e un senso anche per lei stessa.
Lei e la sua ex moglie dovreste cercare di affrontare la separazione nel modo più pacato e sereno possibile, almeno per ciò che riguarda direttamente il vostro rapporto con la bambina: i vostri problemi di coppia non dovrebbero entrare ed influire sulla vostra genitorialità.
Considerato che tutto ciò è difficile da realizzare, al di là di ogni buona intenzione, direi ottima l'idea di rivolgervi ad uno psicologo che vi aiuti a superare nel miglior modo possibile questa fase.
Cordiali saluti

D.ssa Cristina Giacomelli
Lanciano (CH) - Pescara

Dr.ssa Cristina Giacomelli Psicologo a Lanciano

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17 NOV 2016

Salve Andrea,

una consultazione psicologica potrebbe sicuramente aiutarla a capire meglio come affrontare il problema. Dalle poche informazioni che emergono dal suo racconto si può ipotizzare che il rifiuto della bambina sia il sintomo di un malessere per la situazione di conflitto tra i genitori. A Trento ad esempio c'è un progetto che che si chiama "separati ma in accordo". Forse nella sua città esiste qualcosa di simile. Per il benessere della bambina è fondamentale che i due genitori riescano ad essere ancora una coppia genitoriale anche se non sono più una coppia coniugale.
dott.ssa M. Cadoni

Dott.ssa Margherita Cadoni Psicologo a Trento

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17 NOV 2016

Caro Andrea,
Come già accennava sarebbe necessario comprendere meglio cosa sia accaduto recentemente per capire i motivi che hanno portato sua figlia ad un allontanamento nei suoi confronti. Possiamo ipotizzare che il rapporto "ostile" della madre nei suoi riguardi possa avere una qualche influenza ma rimangono mere ipotesi che andrebbero verificate e comprese meglio. Ritengo quindi utile che lei consulti un terapeuta della sua zona per avere questa opportunità di confronto.
Rimango a disposizione.
Cordialmente,

Annalisa Anni
Psicologa Psicoterapeuta Padova

Alternativamente Psicologo a Padova

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