Mio figlio che compie 5 anni a marzo, all improvviso non vuole piu staccarsi da me. Ha sempre amato la scuola mentre adesso piange disperato se io vado via. Ha sempre amato il suo papà con il quale sono separata da 4 anni e con lui è stato sempre felice di stare ma adesso sembra che lo odi perché vuole stare solo con me e piange chiedendogli di portarlo subito da me. Tutto all'improvviso!!!!
È vero che abbiamo sempre avuto un legame fortissimo e trascorre quasi tutta la giornata con me ma davanti al divertimento mi ha sempre mollata adesso nn piu.
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13 FEB 2015
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Gentile Daniela, i segnali che sta mandando suo figlio sono importanti e meritano tutta la sua attenzione. Sicuramente è utile mettere a disposizione tutta la sua capacità di "sintonizzarsi" con il suo bambino per osservare, accogliere e dare un significato a tutto ciò che lui porta in termini di paure e difficoltà a separarsi. E non trascurerei neanche eventuali messaggi che lui abbia percepito provenire anche inconsapevolmente da lei: talvolta i bambini fanno fatica a separarsi da chi amano perché temono di provocare un dolore. Eventualmente si faccia aiutare: essere genitore è una scommessa continua........ senza le istruzioni per l'uso.
Un caro saluto, dott.ssa Roberta Monda
13 FEB 2015
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Gentile Daniela
credo che il bimbo stia entrando nella fase edipica e già questo lo porta a manifestare attaccamento e paura di abbandono.
Inoltre il bimbo crescendo percepisce tanto più complessa la realtà attorno di quanto non facesse prima e quindi ecco arrivare tante paure in più.
Ci vuole molta pazienza in queste fasi di crescita e sviluppo dei bimbi in quanto, solo loro, in certi momenti, sanno quello che provano e, difficile per l'adulto entrare in questo nuovo mondo che si amplifica e riecheggia in proprio.
Dolcezza e comprensione, utilizzare il gioco per sottolineare che la mamma c'è!!!
Dovesse continuare il problema allora fare una consulenza da un esperto anche per mettere a punto comportamenti adeguati.
Coraggio!
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta
12 FEB 2015
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Gentile Daniela,
forse recentemente lei ha fatto un viaggio anche se breve? si è dovuta allontanare per qualche motivo? benchè i 5 annni siano l'età delle paure è un po' strano che suo figlio abbia assunto il comportamento che ci descrive senza che ci sia stato un distacco a qualsiasi titolo (ospedalizzazione, averlo lasciato dai nonni anche per pochi giorni ecc.)
12 FEB 2015
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Gentile Daniela.
Innanzitutto, è veramente certa che non sia accaduto niente che abbia portato a questo radicale cambiamento?
Si accerti anche con gli insegnanti che non sia successo qualcosa a scuola.
Se la situazione non accenna a cambiare, le consiglio di consultare uno psicoterapeuta della sua zona, si faccia consigliare dal pediatra o dal suo medico di base.
Ricordi che, anche se siete separati, il padre del bimbo deve essere informato su tutto e deve partecipare attivamente a qualsiasi tipo di percorso decidiate di intraprendere.
Cordiali saluti,
Dr.ssa Francesca Conti
12 FEB 2015
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Buongiorno Daniela, i motivi che spingono un figlio ad attaccarsi come lei descrive alla mamma sono diversi e specifici per ciascun bambino e per le diverse età. Bisogna prestare attenzione se è una situazione ripetuta, se è avvenuto solo alcuni giorni o se si protrae nel tempo. La comunicazione è sempre uno strumento importante per provare a comprendere cosa stia accadendo. Parlare con lui, farsi spiegare cosa pensa e cosa lo agita e gli fa provare angoscia potrebbe aiutarla nella comprensione. si potrebbe essere sviluppata una paura che se non condivisa rischia di diventare più spaventosa di quello che è realmente. Potrebbero essere accaduti degli avvenimenti che lo hanno scosso o un episodio che lo ha fatto sentire insicuro. Se la situazione non dovesse migliorare ma anzi peggiorare è importante fare un colloquio con uno specialista. Essere madre non è un compito facile e spesso i comportamenti dei figli mettono a dura prova e portano ad analizzare le proprie responsabilità o a far emergere sensi di colpa, è importante poter fare chiarezza ed avere consapevolezza di fare il possibile.