Troppa emotività?

Inviata da roma2020 · 18 ago 2020

Buonasera, volevo “esporre” il mio problema. Da quando ho partorito sono cambiata molto, mi è uscito un carattere difficile da sopportare anche per me stessa. Sono molto protettiva nei confronti del mio piccolo, specialmente in questi momenti con il virus.
Piango spesso per tutto, mi arrabbio facilmente, sono molto stressata e non riesco a sopportare nessuno.
ci Da poco sono tornata a lavoro e nonostante tutti mi dicevano che le cose sarebbero migliorate, non lo sembrano affatto.
Sono sempre molto triste, piango piango e piango. Solo con il mio bambino sono realmente serena, mi fa star bene e mi rende felice. È normale? È solo troppa emotività?

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Miglior risposta 19 AGO 2020

Buonasera,
Dalle sue parole si potrebbe ipotizzare una depressione post-partum o un Baby blue, cioè una tristezza che si impadronisce della puerpera. Si tratta di fenomeni di solito transitori.
Il recupero del normale tono dell’umore, di cui ha bisogno lei, il suo bambino e tutti quelli che vi stanno intorno, può essere recuperato più velocemente attraverso un percorso clinico di sostegno.
Penso la aiuterebbe a crescere insieme a suo figlio.
Dottoressa Giuliana Gibellini, psicologa psicoterapeuta, specialista in psicologia clinica

Dott.ssa Giuliana Gibellini Psicologo a Carpi

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19 AGO 2020

Buongiorno,
la maternità ci cambia, nei primi tempi dopo il parto si può avere qualche momento di tristezza, anche di pianto, ci si occupa e a volte anche preoccupa per il bambino, bisogna riorganizzare la propria vita, si torna al lavoro... può essere stressante. E fin qua è tutto normale. Ma la tristezza non dovrebbe protrarsi per settimane o mesi né diventare lo stato emotivo prevalente. Bene che con il Suo piccolo si senta serena e felice ma il resto, quello che descrive, non è da ignorare. C'è qualcuno che Le sta vicino, che La aiuta? Non solo fisicamente, occupandosi del bambino o della casa ma anche emotivamente. La mamma si prende cura del bambino ma ha anche bisogno che qualcuno si prenda cura di lei, che la supporti. A volte l'aiuto della famiglia non basta e può essere opportuno cercare un aiuto professionale. Può parlarne anche con il Suo medico o con il pediatra, può cercare uno psicologo, le figure professionali diverse non si escludono a vicenda.
Dott.ssa Katarina Faggionato

Dr.ssa Katarina Faggionato Psicologo a Vicenza

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19 AGO 2020

Buongiorno,
La situazione che descrive è piuttosto comune, anche se spesso non se ne parla. Non so da quanto tempo abbia partorito, ma sicuramente la gravidanza porta con sé cambiamenti a livello ormonale non da poco.
Inoltre, diventare genitori non è una passeggiata e non è assolutamente vero che tutto è istintivo.
Le neomamma attraversano mille cambiamenti in pochissimo tempo: la responsabilità, il corpo che cambia, le priorità che cambiano, la fatica, il dover imparare cosa significano i pianti del bambino, di cosa ha bisogno... per non parlare della riduzione di tempo e qualità del sonno. Non mi stupisce che sia stressata e abbia difficoltà a gestire la sua emotività. Oltretutto, non è un momento storicamente facile quindi capisco e credo sia tutto piuttosto normale. Tuttavia, non penso sia una buona idea non fare niente: le consiglio di rivolgersi a uno psicologo per varie e importanti ragioni. Prima fra tutte: non c'è scritto da nessuna parte che bisogna stringere i denti e andare avanti, male, soffrendo. Secondo: ciò comporterebbe conseguenze sulla coppia, sulle relazioni e sul lavoro, alimentando la spirale di sofferenza. Le emozioni sono importanti e non vanno assolutamente sedate o rinnegate, ma è importante gestirle e non che siano loro a gestire noi. Sono la bussola, il mento che soffia nelle vele, ma mai dovrebbero essere il capitano che muove il timone. Il capitano è lei. Non va infine dimenticato che il suo stato d'animo influisce in parte sul bambino. I bambini percepiscono le emozioni, il malessere, la sua preoccupazione, il suo nervosismo. Non deve assolutamente sentirsi in colpa, perché non ne ha ( perché stare così non è una scelta, quindi non è una sua responsabilità). Diverso è il discorso sul decidere il da farsi: questa sì che è una scelta. E?importante prendersi cura di sé e farsi aiutare in questo delicato momento della vostra vita, anche perché prima accetta un sostegno più semplice e rapido sarà ripristinare un equilibrio e vivere serenamente. Quindi sì, credo sia normale quello che le sta succedendo, ma no, non penso passerà da solo se non al prezzo di ciò che ho scritto. Spero di esserle stata utile, Dr.ssa Barbara Bertolina Civera.

Dr.ssa Barbara Bertolina Civera Psicologo a Torino

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19 AGO 2020

Gentilissima la gravidanza e il parto portano a galla ciò che prima c'era e non destava particolare attenzione. Se la sua emotività ora diventa più faticoso gestirla, specie quando si relaziona con persone al di fuori del suo nucleo potrebbe essere attribuita all'ansia. Sicuramente questa ansia è venuta amplificata causa la pandemia ma anche la maternità ingradisce le nostre paure e attiva in noi comportamenti di evitamento e controllo per rimpristinare almeno una sensazione temporanea di sicurezza. A volte allora quest'ansia ci sovrasta e diventa talmente difficile portarla, un grande peso che porta anche a senso di inadeguatezza e colpa per non riuscire a liberarsene. La sua tristezza non è da non sottovalutare ma da comprendere a fondo per questo sarebbe meglio rivolgersi ad uno psicologo perinatale. Potrà capire esattamente di cosa si tratta e come potrà stare meglio affrontando i cambiamenti che la maternità ha portato ma anche sfruttando tutte le nuove risorse che lei ha sviluppato in questo periodo. Non passerà da solo e non starà meglio nel tempo, purtroppo spesso sottovalutiamo l'importanza di certe condizioni e non è il caso. Le faccio i migliori auguri.
A sua disposizione.
Dott.ssa Eleni Drakaki

Dott.ssa Eleni Drakaki Psicologo a Mantova

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