Spezzare meccanismi tossici nella coppia
Cercherò di riassumere molto. Il mio compagno è fortemente traumatizzato dal matrimonio con la sua ex, che ha un disturbo borderline. A oggi, nonostante il divorzio ottenuto ormai anni fa, lei utilizza letteralmente i figli contro di lui, lo minaccia. Cerca di farlo sentire un cattivo padre per ottenere soldi in più, o tempo libero, o, cito testualmente, liberarsi dei figli per un weekend in più. Durante il matrimonio lei era psicologicamente violenta e verbalmente aggressiva. Lui passò dall’incredilità, al dolore e infine alla difesa, rispondendo in ugual misura agli attacchi ricevuti. A distanza di anni, per quanto io provi a insistere, lui rifiuta di cercare supporto psicologico, ma non l’ha superata. Non riesce ad aprirsi e parlare, perché la sua autostima è azzerata. Non comunicando, le discussioni tra noi sono molto frequenti e diventano esplosive. Il banale battibecco non esiste. Conosce solo quel modello, quel meccanismo. Passa da zero a rabbia cieca, con urla e offese. Questo solitamente si scatena quando c’è la necessità da parte mia di affrontare una problematica, che sia banale o più seria. Lui ammutolisce, si chiude ed io insisto, a volte proprio in maniera istintiva perché sento la necessità di venire presa in considerazione non solo quando sono serena. Lui sta in silenzio finché di botto non inizia a urlare, a mandarmi a quel paese, a dirmi che se vedo che non risponde non devo insistere e che se lo faccio vuol dire che sono patologica come la sua ex e mi devo far curare. Ci vogliono giorni prima che si calmi, giorni di mutismo e sua freddezza glaciale. Poi prende consapevolezza del fatto che il suo trauma ha nuovamente avuto la meglio e che, ogni volta in cui rischia una discussione con la persona che ama, rivive quei litigi privi di qualunque aspetto logico o costruttivo. Però di concreto non fa nulla. Io gli dico di cercare aiuto. Non sa gestire il conflitto. Io mi assumo la mia parte di responsabilità, sia nel non riuscire a disinnescare sul nascere, che evidentemente a fargli capire che una discussione è utile sè costruttiva, ma inutile se diventa un terremoto distruttivo. La serenità e la felicità che comunque abbiamo insieme, va a farsi benedire un paio di volte al mese. Magari sembra poco, ci sono coppie che funzionano e litigano molto più spesso. A me è l’entità di questi litigi che distrugge. A suon di non comunicare, di sentirmi ferita, offesa, rifiutata, dormo male, piango molto spesso, mi sento in colpa perché involontariamente gli risveglio ricordi per lui estremamente dolorosi e mi chiedo se davvero non ci sia del patologico nella mia incapacità di disinnescare. Vorrei poter aiutare lui, me stessa e noi come coppia. Invece mi dico che riesco solo a peggiorare le cose. Il mio futuro lo vedo accanto a lui, ma non posso immaginarlo così. Ho bisogno di pace, ma accanto a lui. E mi chiedo se sia possibile spezzare questi meccanismi. Gli ho proposto anche una terapia di coppia, provando a prendermi ogni responsabilità e dirgli che, se davvero in me c’è del patologico, magari sarebbe un modo per aiutarmi. Ma rifiuta anche quella. Grazie per l’attenzione e spero in qualche consiglio.