Relazione aperta

Inviata da Chiara · 28 set 2020

Salve, mi ritengo una ragazza mentalmente aperta, ma purtroppo anche molto inesperta in fatto di relazioni. Proprio per questo motivo vorrei avere dei pareri professionali riguardo alla costruzione di una vita di coppia un po' fuori dagli schemi sociali.
Io sono molto fedele nei confronti del mio ragazzo e non ho mai sentito il desiderio o la necessità di avere rapporti sessuali con altre persone al di fuori di lui.
Al contrario, lui, necessita di maggiore libertà sotto questo punto di vista e io lo rispetto.
Mi rendo conto, però, di risentire ancora inconsciamente dell'influenza dell'educazione tradizionale che ho ricevuto e non riesco a valutare obiettivamente se lasciargli questa libertà può togliere qualcosa alla coppia, essere un valore aggiunto o semplicemente un nostro modo di gestire la nostra relazione.
Apprezzerei molto dei vostri consigli e pareri, grazie in anticipo!

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Miglior risposta 30 SET 2020

Buongiorno. La costituzione di una coppia aperta è qualcosa che può essere fatto nel pieno consenso di entrambe le parti, e può essere un valore aggiunto o un motivo di difficoltà a seconda degli attori, dell'identitarietà di questa modalità affettiva di vivere l'Altro, e del momento esistenziale. Naturalmente nessuno può decidere per Lei e, dall'altra parte, senza farne esperienza può essere difficile prevedere i modi in cui può sentirsi (e contemporaneamente la traiettoria che prenderebbe il rapporto di coppia). Può utilizzare uno strumento semplice di immaginazione: come pensa che si sentirebbe? Quali valori aggiunti ricavereste? Cosa perdereste? E' importante che, se Lei acconsente a questo, le motivazioni siano curiosità e positività, e non ad esempio, paura di perdere il Suo compagno se non dovesse accettare. Può essere utile mettere a tema insieme i motivi della richiesta, le paure, e le sensazioni positive o negative che entrambi avete rispetto a questo. Esistono inoltre molti modi e gradi differenti di apertura: da parte di uno, di entrambi, in trasparenza o senza condividere i dettagli con l'Altro, ecc.. Laddove entrambi concordiate nel tentativo, è utile e opportuno che siano messe a tema insieme le regole: chi, come, quando, con quali limiti, eccetera. Sarà utile anche stabilire cosa succederebbe e come gestire una eventuale gelosia, o una richiesta di tornare allo stato precedente (cosa sempre possibile: le relazioni evolvono e non sono mai fisse e granitiche). Troverà semplici check-list online con alcuni suggerimenti su quali regole valga la pena concordare, o potete rivolgervi a un terapeuta esperto di non monogamia consensuale per creare insieme questo contratto e, un passo prima, per comprendere individualmente se questa scelta è per Lei svolta in piena libertà, autonomia e identitarietà. In bocca al lupo! DP

Dott. Daniel Michael Portolani Psicologo a Brescia

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29 SET 2020

Cara Chiara, le relazioni stabili nel tempo hanno un fine: quello di creare qualcosa di concreto insieme. Che si voglia "trasgredire" agli schemi sociali o che li si voglia seguire, il punto è: che tipo di impostazione dare alla relazione. Di rimando, se nella coppia si cercano cose diverse, difficilmente la coppia dura nel tempo. Ciò che è sbagliato è accondiscendere al bisogno dell'altro, facendo del male a se stessi. Credo che sia molto importante seguire ciò che si sente dentro di sè, ovvero, in questo caso, ciò che davvero vuole lei da questa relazione. Provi a porsi, onestamente, questa domanda: pensa che lasciando la libertà che desidera al suo ragazzo, lei vivrebbe bene/male la situazione? Che sentimenti avrebbe? (Le influenze esterne di cui parla strutturano il suo essere e non necessariamente devono essere giudicate negativamente. Semplicemente si sta "scontrando" con modi diversi di pensare all'essere coppia. Chi può giudicare positivo o negativo l'uno o l'altro modo di pensare?)
L'obiettività che lei ricerca difficilmente la si può raggiungere, dal momento che tutto dipende da cosa proverebbe lei in una circostanza del genere. La cosa che possiamo dir certa è che cambierebbe il rapporto instaurato tra voi, proprio perchè ci si approccia alla relazione in maniera differente . Che sia un valore aggiunto o meno lo potrebbe constatare solo lei che vivrebbe, in prima persona, la situazione.
Segua ciò che ritiene giusto per lei, ciò che la fa star bene con se stessa e nella coppia.
Buona fortuna.
Dr.ssa Amanda D'Ambra

Dr.ssa Amanda D'Ambra Psicologo a Torino

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29 SET 2020

Buonasera Chiara, non credo che noi possiamo consigliarle se avere una relazione di coppia più o meno aperta. Ciò che mi sento di dirle, invece, è che, in coppia, le cose sarebbe sempre meglio farle in due. Ovvero, se lei cognitivamente sente di voler seguire l'indicazione più "libertaria" del suo ragazzo ma, emotivamente, non se la sente, allora c'è qualcosa che non torna nel come poter gestire questa relazione. Non pensi che le sue resistenze siano solo inerenti l'educazione tradizionale (tra l'altro, nel 2020, ancora ci sarebbe una cosa di questo tipo? Se sì non ne ho più esperienza...) ma, creda, inerisce più il suo mondo emotivo, le sue paure di abbandono e solitudine, oppure il non sentirsi all'altezza di una presunta visione di coppia più moderna, oppure di non saper gestire il giudizio del suo compagno nel caso tirasse fuori comportamenti di gelosia, oppure di non sentirsi esperta quanto lui nella gestione di una relazione etc. Come vede, le ipotesi (perché qui possiamo generare solo ipotesi più che consigliare qualcuno che non vediamo e di cui non sappiamo praticamente niente della sua storia e di come legge Sé ed il Mondo) sono tante ma più pertinenti il Sé interno che quello sociale (anche questo ma non solo questo). La invito dunque, a chiedersi cosa vuole lei; come la fa sentire il suo compagno quando le dice di voler avere una relazione senza eccessivi confini; nelle relazioni importanti passate, cos'era che la faceva stare meglio o peggio; quale sia il suo "ideale" di relazione da poter/voler raggiungere concretamente e non da lasciare sopra un piedistallo, etc. Insomma, si concentri più sui parametri interni emotivi piuttosto che su quelli esterni (ipotesi: "se non mi adeguo al suo modo temo di essere abbandonata/giudicata/non protetta/tradita/non vista/non valorizzata/etc.", per cui è meglio aderire al suo pensiero e mettere tutto sotto il tappeto piuttosto che provare le cose di cui sopra...").
Comprendo non sia affatto semplice ma l'ordine principale di esistenza è: Io-pelle-Altro e non il contrario. Per cui prima dovrei poter capire cosa provo e il senso che do a cosa provo (Io), poi arrivo al confine della mia coerenza interna (simboleggiato, in concreto, dai nostri confini psicofisici) e poi interviene la relazione con tutto ciò che è oltre tali confini (Mondo/Altro).
Buona fortuna,
dott. Massimo Bedetti
Psicologo/Psicoterapeuta
Costruttivista/Postrazionalista Roma

Dott. Massimo Bedetti Psicologo a Roma

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28 SET 2020

Ciao Chiara, mancano alcune informazioni sulla vostra età e sulla vita di coppia, ma la libertà che lascia al suo ragazzo lei dentro come la vive? Cosa prova?
Dott. Masucci A.

Dott. Armando Masucci Psicologo a Avellino

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