Psicologo che consiglia psichiatra

Inviata da Luna92 · 26 ago 2021

Buonasera, dopo 4 mesi di terapia il mio psicoterapeuta mi ha consigliato di rivolgermi ad uno psichiatra per valutare un eventuale terapia farmacologica di supporto. Io lo vedo come un fallimento della terapia (che in effetti per ora non ha prodotti effetti, ma anche per una mia responsabilità) e come se il mio psy fosse in difficoltà e non sapesse che fare. Io non voglio andarci. D altro canto se dicessi di no l alleanza terapeutica andrebbe inevitabilmente scemando e credo sarebbe inutile continuare la terapia. Onestamente non so che fare.

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Miglior risposta 30 AGO 2021

Buonasera Luna92, personalmente non ho bisogno di sapere quale sia il suo quadro clinico. Semplicemente perché non devo dare un giudizio sull'opportunità o meno del consiglio o invito del suo terapeuta. Parlo in generale. Perché cercare un aiuto di un altro tipo di specialista deve per forza essere visto come una sconfitta e, invece, non come un reale interesse a trovare una soluzione ulteriore alla sua sofferenza? Perché lo specialista è uno psichiatra? Allora si parte da un pregiudizio verso la categoria? Io, da psicologo/psicoterapeuta, talvolta, chiedo aiuto clinico a colleghi psichiatri (soprattutto se hanno un modello simile al mio, ma non è dirimente) in quanto, molto semplicemente, può capitare di non poter fare una seduta di psicoterapia efficace in quanto il o la paziente sta troppo male, quindi non riesce ad essere attenta, ha un umore troppo down (o up), salta le sedute, etc. Personalmente mi avvalgo della collaborazione di uno psichiatra (ovviamente dopo aver valutato, con il paziente, i suoi timori o paure) con l'obiettivo di, cmq, uno scalaggio farmacologico in modo che la persona riesca a gestirsi sempre meglio emotivamente raggiungendo di nuovo la propria autonomia. Se sussiste una collaborazione di questo tipo tra psicologo e psichiatra, la psicoterapia non può che giovarsene (tra l'altro, questo è dimostrato da svariate ricerche). Ovviamente, non è che, questo vale per tutte le terapie, ma solo per alcune. E non è per niente detto che, quelle che utilizzano la collaborazione di uno psichiatra, è perché siano più "difficili". È solo uno strumento in più che abbiamo per comprendere e gestire la sofferenza.
Rispetto al suo caso, Luna, quindi, la invito a parlarne col collega, di questi suoi dubbi. Tuttavia, dal suo post, quello che mi arriva in termini di percezione personale (ma posso sbagliare, ovviamente), è che la fiducia col suo terapeuta sia già un po' incrinata, a prescindere dal discorso sullo psichiatra. In tal senso, dunque, la invito a parlare prima di questo con il suo terapeuta, ovvero dei suoi dubbi su obiettivi clinici non ancora raggiunti, dei suoi dubbi sul come gestisce la terapia e tutto il resto. Non si preoccupi che il collega si senta offeso/giudicato/non apprezzato etc...noi, siamo formati per gestire queste che, superficialmente, sembrerebbero delle critiche ma che, in realtà, sono informazioni preziosissime per la vostra relazione clinica ed il prosieguo, su un altro livello, pforse ancora più efficace, della psicoterapia.
Buona fortuna,
dott. Massimo Bedetti
Psicologo/Psicoterapeuta
Costruttivista/Postrazionalista Roma

Dott. Massimo Bedetti Psicologo a Roma

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27 AGO 2021

Ti ho scritto ma mi sono sbagliato nome.
Ho scritto Luana anziché Luna.
Scusami.
Buona giornata.

Dott.ssa Margherita Romeo

Dott.ssa Margherita Romeo Psicologo a Roma

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27 AGO 2021

Salve luna 92,
Durante un percorso di terapia succede che delle volte lo specialista ritiene opportuno anche un supporto farmacologico da affiancare alla psicoterapia. Se ha dei dubbi riguardo a questa scelta parlarne con il suo terapeuta potrebbe aiutarla a capire l'importanza, in questo momento, del supporto farmacologico e come mai il terapeuta abbia pensato fosse importante intraprendere questa strada proprio ora. Conoscendo la sua situazione potrebbe darle maggiori informazioni senza compromettere l' alleanza terapeutica.
Le auguro il meglio
Dott.ssa Ilaria Mariani

Dott.ssa Ilaria Mariani Psicologo a Marigliano

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27 AGO 2021

Buongiorno.
La terapia farmacologica è appunto di supporto: può essere consigliata perché può essere d’aiuto in concomitanza con il lavoro dello psicoterapeuta. Ciò non denota asolutamente un fallimento del suo percorso psicoterapico.
Ad ogni modo, ci tengo che lei consideri anche questo aspetto: lei non è obbligato ad assumere terapia farmacologica, se non lo vuole. E lo psicoterapeuta non la obbliga ad assumerla, quindi il mio consiglio è quello di parlargliene e di discutere con lui/lei delle sue ansie, preoccupazioni o paure.
L’alleanza che si crea tra paziente e terapeuta non si costruisce con terapeuta che “obbliga” a fare qualcosa e paziente che “abbassa la testa” e dice di sì. Lei in quanto persona è libera di fare le sue scelte e anche di spiegare questo suo stato d’animo al suo psicoterapeuta. La relazione tra voi in questo modo, dovrebbe solo rafforzarsi e non sgretolarsi.
Spero di esserle stata utile. In bocca al lupo!
Dott.ssa Elena Floris

Dott.ssa Elena Floris Psicologo a Mondovì

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27 AGO 2021

Gentile Luna, in realtà è frequente nel nostro lavoro fare un invio allo psichiatra laddove si ritenga efficace un supporto farmacologico. La psicoterapia e i farmaci agiscono su livelli diversi non sono l'uno il sostituito dell'altra o viceversa. Le suggerisco comunque di condividere questo vissuto con il suo terapeuta in modo da comprendere meglio anche la motivazione dell'invio. Un caro saluto.

Dott.ssa Luisa Fossati Psicologo a Firenze

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27 AGO 2021

Cara Luana,
per risponderti avrei bisogno di avere un quadro generale completo.
Se il tuo psicoterapeuta ti ha consigliato tuttavia uno psichiatra e un trattamento farmacologico, credo che abbia lavorato in scienza e coscienza ( me lo auguro).
Delle volte non è che fallimentare una psicoterapia ma c'è il bisogno di aggiungere a quest'ultima anche una terapia farmacologica.
Non deve vedere ciò come un etichetta diagnostica bensì come un supporto in un momento difficile per aiutarla.
Resto a disposizione anche online se vorrai ulteriori informazioni o chiarimenti in merito.
Cordiali saluti.

Dott.ssa Margherita Romeo

Dott.ssa Margherita Romeo Psicologo a Roma

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27 AGO 2021

Buongiorno Luana, per rispondere alla tua domanda dovrei sapere la tua situazione e il tuo quadro , questo per dirti se effettivamente è un problema di compliance con il professionista che ti segue oppure se c' è un quadro clinico che necessita di terapia farmacologica. A volte succede che a seconda dei sintomi sia necessario aggiungere un supporto farmacologico che non si sostituisce alla psicoterapia, ma la affianca almeno per un periodo.
In bocca al lupo
Dott.ssa Belinda Doria

Dott.ssa Belinda Doria Psicologo a Vecchiano

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