Preadolescente e tema identità di genere

Inviata da Larke · 13 apr 2022 Orientamento sessuale

Mia figlia ha 11 anni ed è nel pieno di quell'ottovolante che è la preadolescenza. Nel giro di pochi mesi ha avuto uno sviluppo rapidissimo, e in questo traumatico passaggio si trova ad interrogarsi su chi vuole essere. Tutto è cominciato con una "dichiarazione d'amore" di una compagna di classe delle elementari, alla quale non sapeva cosa rispondere. La questione l'ha tormentata per mesi tanto da farle venire un tic nervoso. Quando si è finalmente confidata, ammettendo di avere paura di essere giudicata da noi genitori nel caso avesse potuto provare gli stessi sentimenti, si è rasserenata. L'inizio della scuola media, con il cambio di scuola e le nuove amicizie, sembrava aver portato il sereno. Aveva iniziato anche ad interessarsi a qualche compagno di classe, salvo poi rifugiarsi in un personaggio maschile di un fumetto giapponese, di cui si era innamorata o piuttosto avrebbe voluto assumere il suo aspetto. Ma quell'idea di poter essere attratta dalla sua amica probabilmente non era mai andata via, e nel frattempo è stata oggetto di attenzioni anche da parte di una compagna di classe fluid. Ha ricominciato a mangiarsi le unghie, il tic fortunatamente non è tornato. Ma mi ha confidato che vorrebbe essere maschio, gli piace come si vestono i ragazzi, il loro taglio di capelli, e perché li vede più liberi di comportarsi come vogliono. Vorrebbe essere come loro e vorrebbe eventualmente potersi innamorare di una ragazza. Non comprende perché il padre le dica di essere più femminile e la sgrida se la vede travestirsi da maschio. Io per il momento mi sono limitata a dirle che l'idea che ha dei maschi non corrisponde esattamente alla verità, non sono più liberi delle femmine, anche loro, per farla breve, hanno i loro problemi. Non è detto che per essere femminile debba comportarsi come alcune sue amiche vanitose e fissate con i ragazzi, deve trovare la sua strada e che deve darsi tempo, non avere fretta e vivere questo periodo coltivando nuove amicizie e facendo altre esperienze. Io sono preoccupata, ho paura che possa essere presa in giro o ghettizzata, ho paura che perda delle amicizie. E soprattutto ho il timore che possa pensare che siccome nessun maschio si è mai proposto e che solo le femmine lo hanno fatto, possa aspirare di piacere solo a queste, e che lo pensi solo per non aver paura di soffrire o di essere respinta. Come posso aiutarla, anche nel rapporto con il padre?

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Miglior risposta 14 APR 2022

Buongiorno,

Lei parla di uno sviluppo rapidissimo e traumatico, ne ha parlato con la ragazzina? Per lei è stato traumatico?
Come mai il papà la vorrebbe più femminile? Cosa ne pensa dei dubbi di sua figlia?
Quale testimonianza sta dando lei della sua femminilità alla ragazzina?
Come già sta facendo, è davvero importante che sua figlia si senta accolta in questa fase, sostenuta e se ha bisogno ascoltata da un professionista. Coraggio! Il mestiere del genitore è tra i più difficili...
Un caro saluto
Dottoressa Angela Ciervo

Angela Ciervo Psicologo a Bologna

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16 APR 2022

Gentile utente,
è proprio il desiderio di poter controllare le dinamiche legate all'adolescenza invece a destabilizzarci.
Lei riconosce il turbinio di emozioni e sconvolgimenti legati a questa fase di sviluppo e non è possibile fare altro se non lasciarsi andare in tale sconquasso.
Quello che è possibile fare è trovare uno spazio all'interno del quale essere sostenuti e accompagnati in questo importante e delicato passaggio, uno spazio dove anche sua figlia figlia possa sentirsi libera e sicura di potersi esprimere, lontano dai giudizi e preconcetti
Cordialmente,
Studio Associato Dott. Diego Ferrara Dott.ssa Sonia Simeoli

Dott. Ferrara e Dott.ssa Simeoli Psicologo a Quarto

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14 APR 2022

Gentile Larke, del suo racconto mi hanno colpito due passaggi: il primo è quello in cui scrive che sua figlia "Nel giro di pochi mesi ha avuto uno sviluppo rapidissimo, e in questo traumatico assaggio si trova ad interrogarsi su chi vuole essere". Rispetto a questo mi sono domandato se i mutamenti corporei legati all'insorgere della pubertà, hanno turbato sua figlia e se ha espresso il suo turbamento. Se è così, credo che prima di ogni considerazione sull'identità di genere e sull'orientamento sessuale, credo si dovrebbe aiutare ad esprimere ciò che prova e pensa rispetto ai suoi mutamenti corporei. E' necessario fornire uno spazio di elaborazione di questi vissuti prima di porre la questione dell'allineamento dell'identità sessuale con quella di genere e con l'orientamento sessuale. In altre parole, prima di avere paura che non si identifichi nel genere femminile, diamole possibilità di comprendere ciò che le è accaduto a livello somatico e fisiologico, e di entrare così nei suoi nuovi panni. D'altro canto è ancora molto piccola e, a dispetto dello sviluppo puberale molto precoce, non è detto che il suo sviluppo psicologico e cognitivo le consenta di comprendere ciò che sta vivendo. In secondo luogo, mi sono anche domandato cosa abbiate provato voi genitori rispetto al suo rapidissimo passare dall'essere una bambina ad essere una giovane donna: mi sono chiesto se non è stato un po' traumatico anche per voi. Ne consegue che uno spazio di elaborazione anche per voi, individuale o di coppia, per l'elaborazione dei vostri vissuti potrebbe risultare molto importante.
Il secondo passaggio che mi ha colpito, è il fatto che riferisce che il padre la sgrida perché si veste da maschio. Sicuramente, non è una buona idea mostrare rabbia o esprimere giudizi negativi per il fatto che il modo di vestire che predilige vostra figlia, non è quello comunemente attribuito al genere femminile: ciò può innescare l'ansia di doversi incanalare in un'identità culturalmente determinata, ma non sentita.
Credo sia necessario rallentare un po', non avere fretta di spingerla in nessuna direzione, né verso l'identificarsi con il genere femminile, né con l'essere attratta da maschi. Il fatto che si sia identificata con un personaggio dei cartoni, non è segno che il suo sviluppo sia anormale: a questa età momenti di regressione a comportamenti tipici di stadi precedenti dello sviluppo sono più che normali. Non solo è importante non forzarla, ma è anche fondamentale passarle il messaggio che nessuno la può forzare a fare ciò che non si sente di fare. Questa regola d'oro, le sarà d'aiuto qualsiasi sia la strada che sceglierà... soprattutto con i ragazzi.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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14 APR 2022

Buongiorno,
sicuramente sua figlia e’ in una fase delicata della sua crescita e probabilmente non si sente totalmente a Suo agio rispetto al modo che hanno di esprimersi anche fisicamente le sue coetanee. Ognuno di noi ha i suoi gusti, tempi e atteggiamenti che vanno rispettati. Sicuramente lei sente dentro di sentirsi diversa dalla massa e questo bisogno di trovare la sua unicità e’ molto importante. Opponendosi credo che si ottenga l’effetto contrario e che poi diventi quasi una fissazione ossessiva per ribellarsi, al momento questa ribellione potrebbe essere anche sana ed è’ giusto che lei trovi la sua identità e sperimenti la sua personalità nel modo che desideri, probabilmente l’associazione ai maschi e’ determinata dal desiderio di libertà e di individuarsi rispetto alla massa e ad aspetti di se’ in cui non si riconosce e si ritroverebbe seriamente ancora più a disagio.
Le dia il tempo di sperimentarsi ovviamente nei limiti del buon senso e magari separatamente parlando con suo marito con la giusta sensibilità credo che potrà comprenderla maggiormente anche lui e vi sarà grata di aver rispettato la sua scelta senza sentirsi controllata e priva di fiducia nelle sue sensazioni.
Per quanto riguarda le discriminazioni dei pari purtroppo questo è’ un rischio che si ha in qualsiasi situazione, anche le amiche più strette a quell’età possono escludersi a vicenda ed entrare ancora di più in competizione e sicuramente la creazione di una propria identità e’ l’antidoto migliore a qualsiasi scherno esterno. Per quanto riguarda invece l’identità sessuale non si preoccupi, e’ un’età delicata in cui si può cambiare idea mille volte e non ci sono sentenze definitive, magari lei è’ ancora piccola rispetto alle sue compagne e l’interesse per i ragazzi sta venendo meno ed è’ normale passare più tempo con le ragazze. Le amicizie in quel periodo sono così intense da far confondere i sentimenti, le dia il tempo per conoscersi e comprendersi senza fretta!
Un caro saluto a lei e a sua figlia!

Dott.ssa Chiara Cagnoli Psicologo a Milano

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14 APR 2022

Cara Larke,
la situazione che la sua famiglia, e in primis sua figlia, sta vivendo è estramemente complessa e va sicuramente vista in modo più approfondito, magari anche per mezzo di una terapia familiare. Anche l'ipotesi di un percorso individuale per sua figlia non è da escludersi, anzi, potrebbe aiutarla a comprendersi maggiormente e a viversi in modo più rassicurante questo periodo di cambiamenti e transizioni (che può essere davvero spaventoso, a qualsiasi età!).
Nel frattempo, quello che mi sento di consigliarle è di creare un ambiente il più accettante ed accogliente possibile intorno a vostra figlia. Il desiderio di essere un maschio può essere dovuto a molteplici cause, può essere transitorio o definitivo, ma indipendentemente da questi fattori, penso che ciò che è più importante per lei sia sentirsi amata e accettata, qualunque decisione prenda, anche dovesse cambiare idea altre volte, sia in merito alla sua identità di genere che al suo orientamento sessuale.
Le sue preoccupazioni sono fondate e comprensibili: pur vivendo un momento storico di maggiore accettazione su questi temi, il rischio di essere derisa o esclusa esiste comunque ed è naturale che da madre non voglia vedere sua figlia soffrire. Tuttavia, cercare di fermare i cambiamenti che sta vivendo, rischia di creare dei dissapori anche tra di voi e di spingere la ragazza a sentirsi sola. Ciò che può fare per lei, qualunque cosa succeda fuori casa, è essere una solida spalla dentro le mura domestiche, qualcuno in cui rifugiarsi e con cui sentirsi ok qualunque persona decida di diventare.
Spero di esserle stata utile, le mando un caro saluto e rimango a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda.
Dott.ssa Scarozza

Dott.ssa Silvia Scarozza Psicologo a Trento

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14 APR 2022

Cara Larke, la situazione che descrive è carica di vissuti intensi. Comprendo la sua preoccupazione verso sua figlia e su quello che potrebbe passare fuori di casa. Sua figlia si trova all'inizio dell'adolescenza, un periodo molto delicato dove avvengono cambiamenti molto rapidi a tutti i livelli e la nostra identità di futuri adulti inizia a formarsi, si fanno esperienze diverse per capire cosa può e cosa non può piacerci. Mi sembra di capire, però, che lei e suo marito vi trovate in posizione opposte rispetto a quello che vostra figlia sente. Potrebbe esservi utile intraprendere un percorso famigliare per comprendere al meglio i vostri sentimenti (suoi, di suo marito e di sua figlia) riguardo questo momento di vita e per capire come affrontarlo al meglio.
Resto a disposizione, anche online.

Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Manzoni

Dott.ssa Sara Manzoni Psicologo a Treviglio

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14 APR 2022

Cara Larke, posso immaginare la sua apprensione per sua figlia. Come madre, vorrebbe che fosse sempre felice e che nessuno la facesse mai soffrire, vorrebbe proteggerla dalla cattiveria altrui e dalle delusioni... Ma la vita, come sappiamo non è così e queste cose, a prescindere dalla situazione specifica, potranno accadere comunque a tutti, per svariati motivi, perché trovare persone insensibili purtroppo è frequente. Non si preoccupi di fare di tutto per evitare a sua figlia le delusioni del mondo, piuttosto potrebbe cercare di essere lei la figura che la faccia sempre sentire accettata e mai discriminata. In questo modo sua figlia potrà acquisire una reale sicurezza interiore e sarà forte, tanto da farsi scivolare addosso le esperienze negative che potrà vivere. È un'età complessa quella di sua figlia e sicuramente dovrà sperimentare se stessa, il rapporto con gli altri e con la sua famiglia, prima di poter capire cosa sente veramente di desiderare e chi sente di essere. È un percorso lungo, molti adulti ancora non sanno darsi le risposte a queste domande. Quello che posso dirle è che sicuramente avrà bisogno dell'appoggio di voi genitori, in qualsiasi scelta prenderà, qualsiasi cosa sperimenterà, perché non possiamo sapere se saranno solo "momenti di passaggio", se sia solo frutto delle prime esperienze che sta vivendo... Ma questo non è essenziale saperlo. Per sua figlia sarà importante sapere che se tutto il suo mondo interno cambierà, almeno voi sarete sempre lì per lei, e che il vostro amore per lei resterà sempre invariato.
Questo è quello che sento di dirle, se vorrà ancora affrontare questo argomento o altri, resto disponibile anche online. Le mando un caro saluto e con l'occasione auguro buone feste.

Dott.ssa Claudia Grillea

Dott.ssa Claudia Grillea Psicologo a Roma

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