Sono in terapia da poco, circa un mese … e mi assale un dubbio..può un terapeuta dire ad un paziente che il suo problema non è abbastanza “grave” per andare in terapia?
A me non è mai successo ma ho la perenne paranoia che i miei problemi non siano abbastanza importanti e invalidanti per una terapia (soffro d’ansia ma non in forma grave) e ho sempre paura che da un momento all’altro il mio terapeuta mi dica di concludere la terapia perché non ne ho bisogno , anche se in realtà io sento di averne bisogno …
ho paura pensi che non so affrontare le cose da sola e che non va bene che alla prima cosa che capita contatto un terapeuta
Tanto è che ogni volta che vado sono soppraffatta dall’ansia di dover far capire a lui quanto sto male…e se torno a casa e mi rendo conto che ho dimenticato di dire una cosa importante, o magari non mi sono spiegata bene su una cosa…inizio a sentirmi in colpa e penso “ecco adesso non mi sono fatta capire e lui penserà che esagero”
Perché mi faccio sti pensieri? Sarà qualcosa di mio che ho vissuto che Proietto sul mio terapeuta?
Lui potrebbe davvero dirmi una cosa del genere?
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3 OTT 2021
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Buongiorno.
Le consiglio vivamente, seppur immagino sia difficile, di parlarne con il suo terapeuta. La terapia è quel luogo all'interno del quale possono riproporsi dinamiche che lei già sperimenta nella propria vita. la differenza è che se ne può parlare e si può lavorare insieme proprio sulle sue paure e difficoltà. Se la terapia funziona, vedrà che il suo terapeuta sarà in grado di aiutarla a capire come mai ha sempre la sensazione che i propri problemi non siano abbastanza degni di essere presi in considerazione. Resto a disposizione.
Un caro saluto
7 OTT 2021
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Cara Sara,
un terapeuta è presente anche per rispondere a dubbi e "paranoie" (per riprendere le Sue parole) del paziente. Provi a esprimere tali pensieri in seduta, poichè uno degli aspetti fondamentali di una terapia è la libertà e fiducia reciproca fra professionista e paziente.
In questo modo potrà lavorare sul perchè e l'origine di queste idee.
Resto a disposizione,
Un caro saluto
6 OTT 2021
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Buongiorno Sara. É altamente improbabile che un terapeuta si lasci andare a giudizi del genere, in quanto non rientra nei modi di fare della professione, che è anzi volta alla validazione e al contenimento di qualsiasi tipo di disagio, dal più leggero al peggiore che una persona possa provare. L’unico momento in cui un terapeuta può suggerire di interrompere la terapia è quando questa si conclude o, per etica professionale, si rende conto che questa non sta portando miglioramenti nella vita del paziente, invitandolo a cambiare terapeuta; mi sento dunque di rassicurarla che le sue emozioni non verranno mai frustrate fino a quel punto e che anzi verranno accolte insieme alle perplessità che riporta in questa domanda e che le consiglio di esternare in sede di terapia.
Le auguro che il suo percorso terapeutico possa concludersi nel migliore dei modi.
Cordialmente,
Dott. Alfonso Panella.
5 OTT 2021
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Salve signora saraM,
Anche se sembra complicato le consiglio di portare l'argomento in seduta dal suo terapeuta, così da poter elaborare insieme tale paura e ricercarne il senso.
Riguardo poi la durata della terapia concordo con la collega prima di me, un mese è un tempo relativamente breve per concludere una terapia, dato che la relazione terapeutica terapeuta/paziente è all'inizi.
Cordiali saluti
Dott. Stefano Riccardi
4 OTT 2021
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Buongiorno Sara, credo sia importante capire quale sia l'origine di questo vissuto di "non essere abbastanza" ad es. "grave" per andare in terapia. La terapia è uno strumento prezioso anche in ottica di sostegno e promozione del benessere, a prescindere da quanto il sintomo riportato sia invalidante e disturbante o come ha detto lei "grave"; anche perché la sofferenza ha a che fare con un vissuto soggettivo e non oggettivabile, che differisce da persona a persona. Iniziare un percorso psicoterapico è un modo per prendersi cura di sé, specialmente in momenti particolarmente difficili della propria esistenza. Può parlare con il suo terapeuta di questi aspetti, perché il "qui ed ora" della relazione terapeutica è l'indicatore più utile per la comprensione di aspetti personali, del vissuto e della sofferenza del paziente.
A disposizione anche online.
Saluti
Dott.ssa Gloria Aragno
4 OTT 2021
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Buongiorno Sara,
non devono necessariamente esserci "disturbi gravi" per iniziare un percorso terapeutico e un mese non è un tempo così lungo per comprendere le dinamiche psicologiche di ciascuno di noi. Si chiarisca con il suo terapeuta e affronti questa paura per quanto mi riguarda anche questa è terapia, se vuole un altro punto di vista può contattarmi in privato.
Dott.ssa Silvana Censale
2 OTT 2021
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Buongiorno Sara,
ne parli con il suo terapeuta, vedrà che svelare questi suoi pensieri e paure sarà di grande aiuto al lavoro che state facendo.
E' probabile che siano sue proiezioni e vanno comprese.
Ricordi che le nostre emozioni non sono mai sbagliate, sono quel che sono.
Buon percorso!
Dott.ssa Franca Vocaturi
2 OTT 2021
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Buongiorno Sara. Lei ha parlato di queste cose con il suo terapeuta? Ritengo che la cosa migliore è parlarne con lui. Ciò che potremmo dire, non essendo il suo terapeuta, non essendo in rapporto con lei e non la conoscendo a sufficienza, sarebbe improprio. È importante che lei possa pensare perché si è rivolta ad altri e non a lui come mi sembra sia successo. Se invece ha parlato con lui, sarà stato insufficiente? Pensa che potremo dire qualcosa che lui non l'ha detto? Un saluto e buona giornata.
2 OTT 2021
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Cara SaraM,
Seguo con attenzione la tua preoccupazione.
Ti consiglierei di parlarne con il tuo terapeuta su questi pensieri e timori come ci hai esposto a noi.
Cordiali saluti.