Non accetto la mia statura.

Gentile utente,
come è possibile lavorare su un aspetto immodificabile come appunto la propria altezza?
Ho la sensazione che il problema riportato la protegga dalla possibilità di esplorare altri parti di sè, sicuramente degne della dovuta attenzione.
Restiamo a sua disposizione per ogni eventuale chiarimento.
Saluti,
Studio Associato Dott. Diego Ferrara Dott.ssa Sonia Simeoli

Buongiorno Rocco,
Il disagio a cui fa riferimento nella sua richiesta sembra concentrarsi sulla sua altezza, caratteristica non modificabile, usata da lei come motivazione oggettiva che giustifichi il suo modo nell’approcciarsi all’altro. A volte non ce ne accorgiamo ma il pensiero tende a nascondersi dietro giustificazioni rassicuranti che ci portino a pensare di non poter modificare la situazione attuale, anche se questo dipende unicamente da noi.
Inoltre, se lo desidera, perseverare nella ricerca di un buon terapeuta con cui stabilire un rapporto di fiducia sarebbe utile per riuscire ad ottenere una buona soddisfazione personale e relazionale.
Resto disponibile per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti

Gentile Rocco, la sua altezza non ci dice nulla della sua persona, può essere percepito come un grosso limite che la rende ulteriormente insicuro.
Bisogna lavorare sui propri punti di forza per amarsi di più e per questo serve un percorso adeguato.
Come lei stesso dà titolo a questa richiesta “ non accetto la mia statura”, tramuti questa affermazione in una domanda…” come posso accettare la mia statura?”

Resto a sua disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Concetta Bellomo

Salve Rocco,
sono dispiaciuta per la situazione che riporta e che le causa sofferenza. Riferisce che ha frequentato psicologi, ma che non sono riusciti ad aiutarla...perdoni la mia schiettezza, ma le chiedo se, si è veramente affidato? Nessun psicologo è in grado di risolvere la sua altezza fisica, questo è un fattore che non si può cambiare, ma può elaborare quanto è legata a livello simbolico all'altezza del suo Io. La focalizzazione su un singolo fattore può bloccare la visualizzazione di tutto ciò che siamo, ma la si può strumentalizzare come base d'inizio per un lavoro esplorativo volto alla consapevolezza del nostro potenziale. Le vorrei lasciare un piccolo suggerimento: ha esordito scrivendo "sono alto appena 1,68cm". Piuttosto, può semplicemente dirsi: "Sono alto 168cm". La sostanza non cambia, come non cambia la misura, ma può cambiare la valenza positiva che percepisce la sua mente (la mente, ed il pensiero, può essere addestrata!). Mi auguro di esserle stata utile e se vuole parlarne può contattarmi online.
Un caro saluto
Dott.ssa Myria Laghi

Gentile Rocco,
è proprio la bassa autostima che la induce a credere che per il successo sociale e sentimentale sia determinante qualche centimetro in più per la sua statura.
Non è poi chiaro cosa lei intende quando scrive che ha frequentato psicologi ma non sono riusciti ad aiutarla perchè un vero percorso di psicoterapia dovrebbe avere la durata di almeno un anno con regolari sedute a cadenza settimanale.
Molto probabilmente vi è quindi ancora un importante lavoro da fare relativamente all'autostima che ancora non è stato fatto e che quindi dovrebbe essere ripreso e portato a termine.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Buongiorno Rocco,

mi sembra di capire che la sua sofferenza maggiore riguardi principalmente le relazioni, soprattutto sentimentali, e sente che l'altezza sia stata fondamentale nel causare questa difficoltà. Dal resto che aggiunge, però mi sono anche immaginato che forse la statura possa essere la caratteristica più evidente, su cui lei sta mettendo proprio quel senso di non piacersi generale che dice di aver sempre avuto.
Per quanto abbia già tentato con degli psicologi, penso sia necessario cercare di tentare nuovamente, anche se è difficile e la fiducia può essere che l'abbia un po' persa. Occorre infatti che venga aiutato a risalire ai motivi più profondi di questo poco piacere verso se stesso, che forse è un senso di inadeguatezza.
Cerchi eventualmente uno psicologo con un diverso orientamento rispetto a quelli con cui ha già avuto a che fare, così da poter trovare anche la modalità di lavoro che possa essere più compatibile per lei.

Un saluto
Dott. Luca Bacchiega

Caro Rocco, le sue parole sono toccanti. Mi arriva un senso di malessere e disagio profondi e mi dispiace per ciò che sta vivendo ed ha vissuto negli anni.
Alla luce di quanto riporta, sarebbe il caso di intraprendere un percorso mirato che la aiuti a trovare una chiave, ma anche ciò che, ad oggi, alimenta il problema.
Probabilmente non sta guardando nella direzione giusta o con le “lenti” giuste. Quando non ci si accetta è importante lavorare su più variabili, non solo sull’autostima.
Un percorso potrebbe aiutarla in vari modi… anche solo parlare liberamente di ciò che vive potrebbe aiutarla grandemente a fare ordine e maturare consapevolezze vantaggiose, e un modo diverso di guardare a se stesso e a ciò che oggi vive come un problema.
Augurandole il meglio, resto a sua disposizione e le invio un caro saluto.

Dr.ssa ASignorelli, sedute anche online

Buongiorno Rocco,

Percepisco tanta sofferenza dietro le sue parole e tanta voglia di comprensione, che accolgo

Scrive di aver già intrapreso dei percorsi psicoterapeutici, che però non l'hanno mai aiutata con questo aspetto. Sarebbe curioso capire insieme come mai non hanno funzionato.

Potrebbe anche pensare di ntraprendere un percorso legato alla comprensione di come siano andate le cose fino ad ora nella sua storia e di cosa stia succedendo nel suo presente. Il senso sarebbe quello di capire insieme cosa le porta sofferenza, cosa la blocca veramente nei rapporti relazionali e quali, invece, siano i suoi punti di forza su cui puntare.

Resto a disposizione per un consulto, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Ilaria Loi

Rocco caro,
venendo da un percorso di autoconsapevolezza e realizzazione hai già individuato che essenzialmente è un problema di autostima, o meglio, quando abbiamo un'immagine di noi carente, non degna di valore, stima.. tutto il nostro essere cade vittima di un auto-giudizio spietato e intransigente. Come professionista della salute mentale, ma in primis, come donna, posso garantirti che l'altezza è un fattore di così minimo rilievo che nemmeno passa sotto lo sguardo dell'altro... mi viene da pensare che, la tua focalizzazione su questo aspetto veicoli un significato metaforico; la tua statura è la tua altezza nel mondo e, se ti senti "piccolo", con una stima di te davvero ridotta ecco che questa statura diviene ragione del non apprezzamento da parte dell'altro.
Rocco, affidati ad un terapeuta gentile, attento, sensibile che ti permetta di riprendere quel lavoro di valorizzazione di sè che evidentemente, non è stato completato. Sono certa che il dialogo autentico della relazione terapeutica ti aiuterà, attraverso lo sguardo dell'altro, a vederti con occhi diversi, occhi che sanno cogliere la bellezza della tua essenza.
Se vorrai, io sono quì online con te.
Ti abbraccio, un caro saluto.
Dott.ssa Guercioni Clarissa