Salve, sono una ragazza di 23 anni che dal primo anno di università soffre ansia perenne, che sfocia in nausea o vomito e difficoltà a mangiare.
Tutto inizia con il cibo, ogni volta che cerco di mangiare fuori, che sia una mensa o con amici, non riesco nemmeno a scegliere qualcosa che inizio ad avere nausea. Non riesco a mangiare per paura di vomitare. Possibilmente, quando ritorno a casa, poi mi viene fame, è come se mi sentissi poi libera di mangiare da sola senza la paura di poter vomitare davanti a tutti.
Come dicevo, è da quando ho iniziato l'università che soffro costantemente di attacchi di ansia. Il problema è nato quando ho iniziato a vomitare prima di ogni esame o dopo un caffè con le colleghe (magari nei giorni vicini a un esame).
Da quando ho avuto diversi episodi di vomito, in particolare nell'ultimo anno, la mia vita è un'allerta costante. Quel che noto, però, è che questo senso di vomito e nausea mi vengono o prima di un avvenimento importante come un esame, o quando mangio o bevo fuori. A casa invece no.
Sono sempre stata una ragazza che mangia poco. Ma adesso non riesco a mangiare nemmeno quel poco, per paura di vomitare.
Ormai ho nausea anche solo se devo guidare o uscire di casa. Rimanendo nei giorni più recenti, ho avuto ansia e nausea anche prima del Vaccino per il Covid e sono quasi svenuta dopo, ho avuto un calo di pressione.
Capita spesso che nel bel mezzo di una cena mi rechi in bagno e mi sforzi di vomitare. Dopo è tutto ok, sto benissimo. Ma mi rendo conto che così peggioro la situazione, in quanto mi convinco che vomitare risolva tutto.
Non riesco più a vivere! Vorrei trovare una soluzione per non avere più questa nausea perenne e godermi le mie uscite!
A volte penso che non so se riuscirò a continuare a studiare e lavorare.
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27 LUG 2021
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Gentilissima, l’etichetta che si può dare al Suo disturbo è “emetofobia”, ma questo dice tutto e non dice nulla. Occorre una diagnosi accurata per stabilire le cause profonde del sintomo e per progettare un’adeguata terapia. Le consiglio di rivolgersi con fiducia a uno specialista. Un caro saluto
27 LUG 2021
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Giulia,
la sua paura e timore ossessivo di vomitare si chiama emetofobia.
Le consiglierei di rivolgersi ad uno psicoterapeuta cognitivo comportale il quale potrà aiutarla a gestire e capire i pensieri che antecedono questa sua paura e ansia.
Agendo e lavorando sui pensieri disfunzionali la aiuterà a modificare e risolvere, anche attraverso esercizi pratici, il suo comportamento e arrivare alla soluzione della sua problematica.
Cordiali saluti.
27 LUG 2021
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Buongiorno Giu22, grazie per aver scritto qui e per aver riportato la sofferenza che stai provando in questo momento. Sembra, da quel che dici, che i momenti cruciali della tua ansia si palesino quando condividi i pasti fuori casa o quando hai delle prestazioni da fare. La tua ansia si sta allargando a diverse situazioni della vita, tanto da avere difficoltà ad uscire di casa perché sopraggiunge la nausea. Ti inviterei a prenderti cura dell’ansia in un percorso psicologico. Ti sarebbe di grande aiuto capire cosa succede in quei momenti, i pensieri e sentimenti che ti suscitano certe situazioni. Potrebbe trattarsi di una paura del giudizio degli altri?? È solo un’ipotesi che va esplorata.
Le motivazioni che stanno alla base dei nostri comportamenti sono tanti e vanno indagati. Diventare consapevoli dei propri meccanismi mentali e accoglierli senza giudizi è il punto centrale del processo di cambiamento. Avere un esperto accanto che guidi questo processo è fondamentale.
Ti auguro il meglio!
Dr. Carla Nesci
27 LUG 2021
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Buongiorno Giu22,
Si è creato un condizionamento e il cibo le funge da rinforzo negativo.
Una buona terapia può aiutarla a uscire in tempi brevi da questo disagio.
Si lasci aiutare e tornerà a vivere con pienezza e serenità la sua età.
Rimango a disposizione e le auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi
27 LUG 2021
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Cara Giulia,
Il disturbo che lei descrive prende generalmente il nome di emetofobia, letteralmente paura di vomitare. Questa fobia può spesso associarsi ad ansia sociale o di agorafobia, nel suo caso infatti sembra presentarsi esclusivamente quando lei non si trova a casa, nel suo luogo sicuro. Un percorso con un professionista può aiutarla a rintracciare le cause più profonde legate a questo malessere e offrirle degli strumenti che risultino funzionali alla gestione dei sintomi così che questi smettano di essere invalidanti per la sua quotidianità.
Resto a disposizione anche online
Un caro saluto,
Dott.ssa Camilla Ripa