Insoddisfazione genitoriale
Buongiorno,
Scrivo qui la mia insoddisfazione perché non so con chi sfogarmi.
Ho 29 anni, e tra un mese mi laureo alla magistrale. Ho avuto un percorso universitario travagliato perché non ho mai capito cosa veramente volessi fare nella vita quindi mi sono laureata con qualche anno in ritardo. Quando avevo 20 anni, mio padre con cui ho avuto sempre un rapporto difficile, mette incinta una donna e nasce una bambina che sarebbe poi diventata la mia sorellastra. Questo evento mi creò un piccolo trauma o comunque feci fatica a superarlo. Ora mia sorella ha 10 anni e non ho nessuna antipatia nei suoi confronti, anzi le voglio bene per il poco che la vedo.
Il problema è mio padre: è depresso e frustrato da questa situazione perché comincia ad essere anziano e si ritrova a star dietro a mia sorella visto che la madre di lei è una donna molto assente. Io vivo ancora con mia madre (i miei genitori sono separati) perché ancora non ho un lavoro che mi permette di riuscire a vivere da sola. Mio padre è a casa mia quasi ogni due giorni, con la pretesa di interessarsi ai miei studi (mio padre è medico e questa onta del fatto che mi sono laureata in ritardo me la ricorda sempre.)
Ogni volta che viene a casa mia non fa altro che umiliarmi e dirmi che sono la sua più grande delusione della vita. Che la sua vita fa schifo per colpa mia, grazie al cielo che ha mia sorella, mia sorella è intelligentissima e bravissima. Mia sorella ha solo 10 anni ed è una persona migliore di me. Io rifletto su quello che dice e penso che sia alquanto strano che compari me a mia sorella, avendo età molto differenti. Se non mi compara a mia sorella, mi compara a mia cugina che fa il medico, mentre io mi sono laureata in lingue e vorrei fare l’insegnante (quindi un lavoro di poco prestigio per i suoi gusti e con uno stipendio da fame.)
Io so che mio padre è un uomo profondamente infelice e solo. So che butta le sue frustrazioni su di me perché non ha altri su cui buttarle, solo che sono arrivata ad un punto di saturazione. Mia madre lo fa venire sempre a casa nostra perche le da ancora il mantenimento ma questo sta andando a discapito della mia salute mentale.
Mio padre mi abbassa l’autostima da quando ho sei anni, iniziando a dirmi che non valevo niente perché in matematica non andavo bene. Ho 29 anni e ancora continua a dirmi che sono una fallita. Non riesco a scappare da lui e dalle sue critiche che mi hanno portato ad avere una specie di sindrome dell’impostore, non penso mai di essere all’altezza delle situazioni sia dal punto di vista accademico o altri campi della mia vita. Da quando ho conosciuto il mio ragazzo questa autostima mi si è alzata, perché lui mi supporta molto. Sono riuscita a portare a termine la magistrale in termini perfetti e penso che prenderò un buon voto di laurea. Anche avendo fatto un piccolo lavoro in biblioteca l’anno scorso mi ha portato ad essere più di sicura delle mie abilitá. Però quando rivedo mio padre tutto questo crolla di nuovo.