Il mio ragazzo e la sua famiglia d’origine

Inviata da Kiki · 22 gen 2021

Ultimamente il rapporto con il mio fidanzato (entrambi 24 anni e insieme da più di due anni) si è profondamente incrinato per il nostro modo di gestire i rapporti con le rispettive famiglie d’origine. Premetto di avere e aver avuto molte difficoltà con i miei genitori; ho un passato di disturbi alimentari, grave anoressia, difficoltà di distacco che ancora oggi affronto in terapia. La mia situazione famigliare è complessa, i miei sono divorziati e mia madre soffre di una malattia cronica autoimmune molto invalidante. Nonostante questo in questi ultimi mesi ho sentito un forte cambiamento è una spinta al futuro, sto vivendo in una stanza a 60 km dai miei, riesco a stare molto più da sola e sto cercando di impostare dei sani confini. Tutto questo confligge profondamente con la mentalità del mio ragazzo, lui vive ancora con i suoi, nella mia città di origine, ha un’immagine profondamente romantica e idealizzata della sua famiglia e pretende che io mi rapporti a loro nel modo in cui lui desidera, mettendo da parte dei lati di me che con molto sforzo sono emersi in questi ultimi anni. Mi chiede di essere più simpatica con i genitori, più estroversa, perché vorrebbe che io mantenessi un buon rapporto con la sua famiglia onde evitare critiche da parte dei suoi genitori alla mia persona. È constantemente nella loro testa, pronto ad anticipare qualsiasi loro esigenza e fa così con tutti, ovviamente accumulando una quantità di risentimento che poi inevitabilmente sfocia in rabbia. È stato il compleanno della madre e io ho dato la mia disponibilità ad essere presente ad un pranzo per festeggiarla, loro avrebbero preferito la sera ma io ero ancora in dubbio sui miei movimenti (se tornare o meno a casa mia). Chiaramente ho detto loro di organizzarsi come meglio credevano, indipendentemente dalla mia presenza. Hanno preferito festeggiare a pranzo e, quando il mio fidanzato ha saputo che avevo rimandato la mia partenza all’indomani, mi ha chiesto di non presentarmi a casa sua il giorno dopo perché se sua madre avesse saputo che non ero partita la sera stessa si sarebbe arrabbiata. Io trovo tutto ciò sconcertante, soprattutto perché viene sempre detto in modo appartentemente scherzoso ma che si rivela presto essere reale e aggressivo quando l’argomento viene approfondito e lui mi dice che sono irrispettosa e ingrata per i sacrifici che i suoi genitori fanno per me, per lui e per la famiglia, in cui sono stata inclusa a suo dire, ma a che prezzo!!! Io ho già una famiglia che mi pone di fronte a enormi difficoltà, mio padre è molto critico, mia madre richiestiva, vittimista, polemica. Non so proprio come agire perché ogni mia consapevolezza che acquisisco viene denigrata da lui e soprattutto , da ogni mia osservazione lui vuole sempre allontanarsi tendendo a sottolineare quanto il mio caso sia diverso, io abbia una situazione drammatica e lui idilliaca, i suoi genitori siano perfetti e soprattutto che io sono in fuga dalla mia famiglia e lui non vuole scappare. Non mi sento capita, io vedo questa non come una fuga ma come una presa in carico della mia vita, come la consapevolezza di non dover assecondare gli altri per sentirmi meritevole di esistere e di essere amata. Sento che il rapporto con questa persona non mi stia aiutando a crescere, allo stesso tempo mi dispiace per lui perché mi rivedo in lui, gli voglio bene, abbiamo passato tante cose insieme e all’idea di chiudere mi si spezza il cuore.

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Miglior risposta 23 GEN 2021

Carissima, purtroppo la coppia sentimentale dovrebbe affrancarsi da quella dei rispettivi genitori, questo per poter realizzare una propria identità unica. Sui genitori si dovrebbe poter contare, così come giustamente i genitori dovrebbero poter contare sui figli, ma mantenendo la giusta autonomia. Ora, dato che non si possono cambiare le persone e dato che non sarebbe giusto, visto che ognuno è libero di viver3 come sa e come preferisce, anche sbagliando, lei dovrebbe cercare di pensare a cosa vuole realmente e se in futuro potrebbe riuscire a trovare un compromesso o dei compromessi in questa situazione, per riuscire a realizzare il progetto di unione di coppia che vorrebbe e che la faccia stare bene. Purtroppo la dove le cose non si possono cambiare perchè bisognerebbe cambiare un intero sistema, si pensare ad accettarlo o a trovare un compromesso, oppure ad allontanarsene. Resto a disposizione anche on line se lo volesse.
Cari saluti.
Dott.ssa Barbara De Luca

Dott.ssa Barbara De Luca Psicologo a Catanzaro

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24 GEN 2021

Cara Kiki,
La situazione che descrivi non è da psicologo: è da migliore amica. Solo la tua migliore amica potrà suggerirti i provvedimenti del caso ed esprimere i giudizi sul tuo fidanzato e sulla sua famiglia che tu vai cercando. Uno psicologo non giudica, non fa diagnosi ai fidanzati e alle loro famiglie, non ha consigli sul da farsi in una relazione. Se fosse lui a chiedere aiuto sarebbe diverso. Sul conto tuo invece rilevano tante cose: perché tanta indecisione? Perché la “fuga” dalla propria famiglia e la ricerca del del surrogato in una famiglia invischiante altrui? Perché tutt’e queste proiezioni sul tuo fidanzato e sulla sua famiglia? E poi mille altre domande che ti farei se ti sentissi parlare di te stessa anziché di lui e dei suoi.

Dott. Vincenzo Crupi Psicologo a Palermo

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24 GEN 2021

Buon pomeriggio Kiki, a volte nella coppia si innesca( spesso inconsapevolmente) in uno dei partners il desiderio di "far adottare" l'altro dalla propria famiglia d'origine, potrebbe essere il caso del Suo fidanzato. Come sottolineato dai colleghi i rapporti con i rispettivi futuri suoceri (e non solo) influiscono, a qualche livello, sulla coppia, per cui è fondamentale trovare un equilibrio tra le reciproche esigenze. Lei vive una situazione personale e familiare complessa e dolorosa, per cui, presumibilmente, la Sua ricerca di spazi di autonomia (non necessariamente identificabile con la voglia di fuggire) è maggiore rispetto a quella di altre persone, tra cui, probabilmente, il Suo fidanzato. Dice che " avete passato tante cose insieme", questa potrebbe essere una risorsa dalla quale partire per cercare di esprimergli ancora una volta il Suo disagio. Se non l'ha già fatto, parli di questa situazione al Suo/alla Sua terapeuta.
Cordiali saluti
Dottoressa Daniela Raffa
(Psicologa- Psicoterapeuta)

Dottoressa Daniela Raffa Psicologo a San Giovanni la Punta

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23 GEN 2021

Cara Kiki , lei mi ha riportato un quadro che riguarda sia i rapporti con la sua famiglia di origine, sia i rapporti con il suo fidanzato, sia i rapporti tra lei il suo fidanzato e la famiglia di origine del suo fidanzato .
Soprattutto si concentra su di lui piuttosto che su se stessa. . Noto dalle sue parole che è triste. La mia impressione è che lei stia portando avanti col suo fidanzato e la sua famiglia , lo stesso copione di vita che lei aveva con la sua famiglia di origine.
Pertanto, credo che con l'aiuto di uno psicoterapeuta lei possa venir fuori da questo circolo di rapporti disfunzionali in cui si ritrova.
Un caro saluto
Dr.ssa Anna Capriati

Dott.ssa Anna Capriati Psicologo a Trieste

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