Fobia del terremoto

Inviata da Bianca · 26 ago 2016 Fobie

Salve, cercherò di descrivere il mio problema sinteticamente. Ho 34 anni, un paio di anni fa, leggendo un articolo su un sisma che ha devastato la mia città secoli fa e che potrebbe verificarsi di nuovo, mi si è innescato un attacco di panico che ha lasciato uno strascico di ansia e angoscia che non mi ha più mollato, condito da pensieri di tipo ossessivo sull'eventualità di un nuovo sisma nella mia città, arrivando a immaginare situazioni catastrofiche (crolli, devastazioni, morti) e non riuscendo in alcun modo a distogliere la mente da questo. Il tutto ha ovviamente rovinato la qualità della mia vita perché, oltre al senso di ansia perenne, mi assale il costante pensiero "che cosa faccio a fare questo o quello se tanto poi arriva il terremoto e distrugge tutto?"
Da qualche tempo stavo meglio e questi pensieri si erano allontanati, ora col terremoto recente in centro Italia tutto è tornato a galla e di nuovo vivo nell'ossessione e nell'attesa di un terremoto catastrofico nella mia città.
Cosa significa tutto questo? come potrei ridimensionare questa ossessione che non mi fa vivere in pace? Che terapia dovrei fare, eventualmente? Grazie.

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Miglior risposta 28 AGO 2016

Cara Bianca
sarebbe interessante poter giungere a comprendere bene a fondo le ragioni che ti portano a questa paura e che sottendono ad una connessione con i tuoi stati emotivi.
Le paure sono sintomi di qualcosa e come i sogni i sintomi vanno analizzati.
La tua mi sembra essere una paura legata alle tue emozioni di cui temi la distruttività.
Un percorso di psicoterapia potrà portare luce e risolvere.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta.

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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30 AGO 2016

Buongiorno Bianca,
da quello che scrive deduco che ciò che le fa paura non è il terremoto come evento fisico, ma l'idea che lei, o il suo inconscio, ha costruito attorno. Il terremoto lei non l'ha vissuto come le persone che hanno sentito la terra tremare, o crollare i muri e perdere tutto. Io che vivo in Friuli l'ho vissuto 40 anni fa, ma ero in una zona più fortunata rispetto a quelle devastate. Che c'entra questo dirà lei? Il suo "terremoto" potrebbe essere dentro di lei, le sue insicurezze e incertezze che innescano un meccanismo di reazione al solo pensare all'evento, o all'ascolto delle notizie che sentiamo o vediamo in questi giorni.
Se ne parla con uno psicoterapeuta troverà senz'altro un valido aiuto per superare questo problema e vivere la sua vita più serenamente.
Tanti auguri e cordiali saluti.
Giovanni Iustulin
Psicologo psicoterapeuta Udine

Dr. Giovanni Iustulin Psicologo a Udine

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30 AGO 2016

Gentile Bianca,
in questi giorni di sofferenza e bombardamento d'informazioni tutti siamo rimasti "colpiti" da questo terremoto. La vicinanza geografica alla zona coinvolta porta alla fatidica domanda che ronza "E se fosse successo a me?". Questi quesiti sono dell'animo umano, la paura è un'emozione molto importante e funzionale. Ciò che qui risulta è però una paura abnorme, accompagnata da fantasie catastrofiche ed ossessioni e, come descrive Lei, invalidante sulla sua qualità di vita. Le consiglio di intraprendere un lavoro psicoterapeutico per poter comprendere il significato e la funzione di questa sua paura al fine di comprenderla e rielaborarla.

Cordiali saluti.
dott. Giancarlo Gramaglia
Via Assisi 6, Torino

Gramaglia Dr. Giancarlo Psicologo a Torino

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29 AGO 2016

Gentile Bianca,
lei dovrebbe partire dal presupposto che tutti noi, in quanto esseri umani dotati di volontà e intelligenza, abbiamo dei limiti derivanti appunto dalla nostra natura umana che riguardano la nostra stessa vita e tutti gli aspetti con essa correlati tra cui la nostra incolumità e la nostra salute.
Tutto ciò che dipende da noi per preservare la salute e prevenire incidenti sarà bene farlo mentre ciò che non dipende da noi possiamo (e dobbiamo) solo accettarlo.
Questa chiarezza mentale normalmente è sufficiente per farci vivere senza eccessive ansie ed angosce.
Quando non è sufficiente è probabile si sia innestato un disturbo d'ansia generalizzato o specifico (fobia) da curare.
Se la sua paura dei terremoti è tale da interferire, come sembra, nelle sue normali attività quotidiane, le suggerisco di intraprendere un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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29 AGO 2016

Gentile Bianca,
la paura del terremoto è una paura che in questi giorni pervade molte persone; cosa posso perdere non solo dal punto di vista materiale ma anche dal punto di vista interiore, e cosa posso recuperare da queste paure, di forma ossessiva, che la preoccupano? La possibilità di avere vicino qualcosa di caro per esempio può fare una borsa e mettere le cose più care che le appartengono e pensare che la possibilità che avvenga è molto lontana. Non so dove abita ma si ricordi che tenere in un angolino la speranza è la cosa migliore! Le auguro tante buone cose

Marzia Tabarelli de Fatis

Dott.essa Tabarelli de Fatis Psicologo a Novara

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27 AGO 2016

Hai ragione Bianca, e' proprio una ossessione.
L'ossessione e' dovuta alla tendenza di una persona ad essere ansiosa piu' del normale rispetto agli eventi della vita, e spiegarti che la probabilita' di morire in un terremoto nella tua vita e' piu' bassa che diventare miliardaria non ti consola.
Credo avresti bisogno di una psicoterapia

Anonimo-157342 Psicologo a Montebelluna

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27 AGO 2016

Se lei vuole risolvere il sintomo ossessivo, come ha detto il collega, dipenderà un po' dalle sue inclinazioni scegliere il percorso psicoterapeutico. Per esempio la terapia cognitivo-comportamentale da ottimi risultati su questi disturbi. Se invece, come sembra verso la fine della sua domanda, è interessato di più a capire Sé stesso, esplorare il significato dei suoi sintomi, potrebbe pensare ad approcci psicoanalitici. In conclusione, credo che le sarebbe utile fare qualche colloquio di valutazione con uno psicologo non psicoterapeuta con l'esplicita richiesta di ricevere un'indicazione per un corretto invio da uno psicoterapeuta. Non so di dov'è? A limite se mi contatta le do qualche indicazione ...

Dott. Carlo Paone Psicologo a Grazzanise

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26 AGO 2016

Gentile Bianca,
i terremoti sono imprevedibili e il fatto che se ne sia verificato uno nella sua cittá molti anni fa, non significa che potrá ricapitare ancora a breve. Potrei ricordarle poi che le statistiche ci dicono che è piú facile rimanere coinvolti in un incidente stradale che non in un terremoto, potrei ricordarle anche che le abitazioni costruite di recente sono costruite con metodi antisismici, ma non so se tutto questo sarebbe sufficiente per fugare i suoi timori.
Dunque che fare? Immagini che la sua paura piú grande si verifichi: viene un grosso terremoto nel quale lei perde qualcosa. In questo scenario immaginario, provi a pensare: che cosa perde? E cosa fará dopo che avrá perso queste cose? Come potrá fare fronte a queste perdite? Quali soluzioni adotterá per ritrovare e ricostruire quello che ha perso? Immaginare cosa farebbe se il terremoto si verificasse, potrebbe farla sentire piú pronta e forse piú tranquilla, sapendo come potrebbe fronteggiare quest'eventuale calamitá.
Se non riesce a superare da sola questa paura del terremoto, le consiglio di rivolgersi a un/a psicoterapeuta della sua zona.
Le auguro tutto il meglio.

Cordiali saluti,

dott.ssa Elisa Canossa, psicologa psicoterapeuta, Sustinente (Mantova)

Dott.ssa Elisa Canossa Psicologo a Sustinente

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26 AGO 2016

Gentile Bianca,
innanzitutto la ringrazio per aver condiviso i suoi vissuti che, da quanto scrive, non sono solo pensieri sporadici, ma qualcosa di presente nel suo quotidiano.
Leggendo ciò che scrive, mi sono sorte varie domande (es. cosa teme di perdere? e quindi di contro, cosa spera di non perdere?), che mi portano a pensare che la paura del terremoto sia espressione di un vissuto più ampio e personale che fa parte di lei. Per questo, credo che - quando e se vorrà - potrebbe provare a prendere questa paura come un punto per iniziare un percorso di terapia che non serva solo a togliere la paura stessa, ma anche a comprenderne il senso e vedere quali alternative possono esserci nella sua vita.
Che tipo di terapia, quindi?
Credo che su questo sia lei a dover sentire quale approccio sente più vicino, o utile, in quanto ogni approccio ha le proprie specificità.
Per farle un esempio, se penso al mio approccio, quello costruttivista, una terapia potrebbe partire dal "sintomo", per comprendere il significato e il ruolo che questo ha nella sua vita, in modo da costruire assieme i cambiamenti possibili.
Chiaramente, altri approcci avrebbero percorsi diversi, quindi, come le dicevo, sta a lei decidere che tipo di percorso vorrebbe vivere.

Spero di esserle stato utile
Buona giornata
Alessandro Busi

Dott. Alessandro Busi Psicologo a Padova

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