Buongiorno Dottori. Sono una ragazza di 26 anni che si è sempre considerata eterosessuale, non ho mai fatto sesso: sono molto timida e negli anni ho sempre preferito stare in casa piuttosto che uscire, aspetto sulla quale sto lavorando grazie a delle amiche fantastiche che mi stanno aiutando ad uscire dal guscio. Ho sempre provato attrazione per gli uomini, con loro ho avuto le "farfalle nello stomaco" e tuttora notando un bel ragazzo, ne sono attratta. In queste settimane però mi sto interrogando molto su ciò che davvero voglio, sto affrontando un periodo di profondo cambiamento, sto migliorando il mio stile di vita, ricercando un corpo più snello e tonico, perché credo che potrei risultare più attraente e quindi magari vivere finalmente una storia d'amore. Mi sono resa conto che quando mi passa davanti una bella ragazza la guardo con invidia, desiderando appunto un corpo simile al suo, perché lo considero fonte di attrazione per gli uomini; in queste ultime settimane però mi sono chiesta se in realtà non sia attratta da loro, cerco di spiegarmi: non ho mai avuto fantasie su di una donna, non mi sono mai sentita attratta da una donna, né ho mai desiderato baciare o fare sesso con una donna, eppure analizzando le fantasie che mi hanno fatto e tuttora mi fanno eccitare, ho trovato un fattore comune: un rapporto tra uomo e donna in cui l'uomo domina e la donna viene trattata quasi come un oggetto sessuale e, queste fantasie le ho sempre avute fin da bambina (con ignoranza, ho attribuito il tutto al modo in cui le donne vengono proposte agli occhi di tutti nei film, nelle pubblicità e nei mezzi di comunicazione, sono cresciuta negli anni in cui le donne erano quasi un oggetto ornamentale nei film, sempre seminude ed esposte per generare piacere, per sedurre e, quindi, in un certo senso non so se questo possa avermi condizionata), analizzando quindi le mie fantasie ho notato che mi eccito di più quando gode l'uomo, quando la donna viene appunto utilizzata come mezzo per far godere l'uomo e questo mi spinge ad interrogarmi circa la mia sessualità, appunto poiché ho il dubbio di essere bisessuale od omosessuale. Spero possiate aiutarmi a sciogliere questo dubbio. Vi ringrazio fin da ora.
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
4 AGO 2020
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno. Fantasie di sottomissione o di squilibrio di potere nel rapporto sessuale non sono indicative di una sessualità non eterosessuale (non lo sarebbero, in realtà, nemmeno fantasie a tema omosessuale!).Tanto più che Lei fa un parallelo tra la donna "oggetto per fare godere l'uomo" e la non eterosessualità, ma le due cose sono molto differenti e non si implicano in nessun modo. La sessualità è complessa e multisfaccettata: comporta aspetti identitari, ma anche di attrazione affettiva, sessuale, fantasie e desiderio. Nel Suo caso sembra tutto orientato al genere maschile - non è detto che, esplorando, questi orizzonti non possano ampliarsi! In questo senso è molto bello che Lei si stia comunque interrogando e, con l'aiuto del contesto relazionale e amicale, stia cercando di trovare la Sua strada nel mondo degli Altri, a piccoli passi. Nell'ambito della sessualità, ci sono senza dubbio alcune cose che possono essere messe a tema e su cui potrebbe lavorare, ad esempio, il parallelo tra l'attraenza e la probabilità di vivere una storia affettiva, e la timidezza che Lei riferisce bloccarLa sul versante della sessualità. Al momento è facile scivolare nella riflessività perchè mancano esperienze vissute che Le consentirebbero di orientarsi al meglio e che, sole, sapranno dirLe cosa davvero Le piace. Viva: troverà le Sue risposte! In bocca al lupo, DP
5 AGO 2020
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Percepisco un po' di confusione.
Ho il pregiudizio che non sia stata la “timidezza” a tenerla in casa, a non farla uscire, quanto piuttosto delle paure ed insicurezze che l'hanno frenata fino ad oggi.
Quasi tutte le donne guardano “con invidia” il corpo delle altre donne, quando questo rasenta l'idea di perfezione che noi abbiamo in mente, penso lo stesso facciano gli uomini fra loro, tra l'altro si può apprezzare la bellezza, ovunque sia, anche negli esseri umani del nostro stesso sesso senza che la cosa debba necessariamente accostarsi all'omosessualità.
Anche le fantasie di predominio in campo squisitamente sessuale non sono necessariamente assimilabili all'omosessualità. Queste sono legate, sia quando sono solo delle fantasie che quando invece vengano agite a livello pratico per procurarsi piacere a tutta una serie di dinamiche relazionali vissute e alla propria storia personale.
Temo piuttosto che queste sue “perplessità” agiscano da freno al suo tentativo di “uscire” di casa...come a mettere ulteriori ostacoli fra lei e una vita relazionale libera e soddisfacente.
Quando sarà libera di farlo, imparerà a conoscersi, a sperimentarsi nelle relazioni con l'altro e scoprirà da sé se è omosessuale, bisessuale o eterosessuale...inclusa l'inutilità di legarsi ad un etichetta per definirsi soprattutto quando questa è troppo limitante.
Le consiglio di intraprendere un percorso con un collega per analizzare la sua storia di vita e di attaccamento, temo che le amiche non bastino.
Le auguro il meglio e resto a disposizione se dovesse servire.
Dott.ssa Laura Termini
4 AGO 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno per la scelta dell' orientamento sessuale ci sono vari fattori uno dei quali è il piacere fisicamente. Il fatto che vi sono fantasie circa la sottomissione non è indicativa di una sessualità non eterosessuale. Credo sia importante per lei seguire un percorso sull' identità con uno psicoterapeuta che l'aiuti . Cordialmente dott.ssa Bonaria Peri
4 AGO 2020
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno,
le fantasie sessuali sono variegate e non rispecchiano necessariamente la sessualità che si esperisce effettivamente, né quella che piacerà di più sperimentare nella realtà. Dal racconto delle sue fantasie, queste comunque non appaiono orientate in senso omosessuale.
Prendersi cura del suo corpo è una buona prassi dal punto di vista della salute generale e cardio-circolatoria nello specifico. Questo obiettivo dovrebbe essere prevalente rispetto a quello estetico. Non c'è comunque niente di male neppure nel prendersi cura del proprio aspetto, nelle sue varie dimensioni.
E' una cosa ammirevole avere delle amiche che la spronano ad uscire dal suo guscio, e in aggiunta può essere utile lavorare sul rendersi sempre più autonoma e nel migliorare il proprio senso di sicurezza nelle situazioni sociali.
Può essere utile esplorare il rapporto con un potenziale partner gradualmente, iniziando in amicizia per il piacere di stare insieme e condividendo qualche attività piacevole, e passo passo approfondire e avanzare di un passo ogni volta che entrambi lo desiderate, vi sentite a vostro agio nel farlo, vi fidate reciprocamente. Le proprie attitudini sessuali si chiariscono vivendo realmente e progressivamente la dimensione sessuale, al di là delle proprie fantasie.
Eventualmente se dovesse ancora vivere le situazioni sociali e relazionali con ansia e timidezza valuti qualche colloquio avente come obiettivi quelli di aumentare la gestione dell'ansia, il suo senso di sicurezza e la sua autoefficacia.
Cordiali saluti
dott. Giovanni Iacoviello
4 AGO 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,
queste tematiche sono talmente personali - la sessualità, le fantasie eccitanti - che non si possono affrontare se non di persona con un terapeuta. Sto ipotizzando che esternare questi pensieri così intimi qui sia un modo per fare qualcosa cui si nega la possibilità di funzionare. Cioè: lei dice a se stessa che ha chiesto pareri, li ha chiesti a molti psicologi e quindi sta facendo qualcosa per risolvere il suo problema, ma in realtà lei non è in relazione con nessuno di noi.
Quando parla di sessualità usa quella, a mio avviso terribile, moderna espressione che è "fare sesso". E le emozioni, i sentimenti dove sono?!? Cioè la relazione fra i due dov'è finita?
Probabilmente è la sua timidezza ( ci ha detto che esce poco) che la induce a schermarsi e a sottrarsi dalle relazioni, anche quelle sane e terapeutiche. Il mio invito è, dunque, di andare di persona da un/una terapeuta abilitati e iniziare da lì a mettersi in gioco in una relazione dentro la quale analizzare le sue paure e aprirsi alla possibilità di trovare un partner.
dott Giuliana Gibellini, Psicologa psicoterapeuta, specialista in psicologia clinica
4 AGO 2020
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno,
in questa società siamo molto confusi. Secondo Freud ciascuno di noi è bisessuale, cioè ha una componente di attività e una componente di passività, che non è traducibile solo nel sesso.
Dal suo racconto emergono giustamente molte curiosità. Il mio consiglio è quello di provare a vivere in prima persona le sue esperienze, senza porsi prima il problema. Provi a seguire i suoi desideri senza seguire teorie presupposte. Se poi incontrerà delle difficoltà o sorgeranno ulteriori dubbi allora potrebbe pensare di intraprendere un percorso psicologico per chiarirsi le idee e lavorare sulla sua storia personale per poter vivere più serenamente.
Rimango a disposizione.
4 AGO 2020
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Reby,
non credo che il suo dubbio si possa sciogliere dall'esterno o razionalmente. Occorre fare esperienza e apprendere da quello che si sperimenta, dalle proprie sensazioni ed emozioni. Forse potrebbe essere più interessante per lei domandarsi ragione della sua timidezza, che ha ostacolato finora l'esperienza della sessualità... E la forma fisica, che certamente può aiutare a stare bene con se stessi, non è la chiave della sessualità, che non è legata solo al corpo ma coinvolge corpo e mente insieme. Le suggerisco di non passare troppo tempo a tentare di risolvere il suo dubbio in teoria, é la pratica che le manca e per renderla possibile le serve acquisire fiducia, in se stessa in primo luogo. Se le sembrerà utile, può pensare all'aiuto di un terapeuta, per farsi accompagnare alla scoperta di sè.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Franca Vocaturi
