Difficoltà memorizzazione

Gentile utente,

sarebbe opportuno si rivolga ad uno specialista nell'apprendimento che possa eventualmente fare una valutazione completa della sua situazione cognitiva e non solo.

Cordiali Saluti
Studio Associato Dott. Ferrara Dott.ssa Simeoli

Questo tipo di difficoltà si appalesa solo per questi esami? Un esempio di contenuto? Che facoltà frequenta? Può darsi che sia un problema di motivazione? Si sente emotivamente molto attivata prima, durante o mentre prepara questo tipo di esame? Per stare sicuri racconti la sua storia ad un professionista dell’apprendimento

Ciao Bianca.
La situazione che descrivi deve essere veramente frustrante. Penso che la difficoltà stia proprio nelle premesse!
Apprendere non è sinonimo di ricordare.
Lei si focalizza sulla memoria verbale, provi a creare, mentre legge, veri e propri scenari visivi in modo da introiettare non solo concetti, ma anche ipotetiche esperienze ricche di significato e sensazioni.
Oppure. dopo aver memorizzato un concetto, grazie all'utilizzo della immaginazione, provi a ricostruirlo con parole e frasi diverse da quelle che ha memorizzato. Potresti scoprirti più creativa di quel che pensi.
Buon lavoro!
Ivano Ancora.

Buonasera
Potrebbe essere l ansia che la blocca, ed un metodo di studio.
Non adeguato.
Le consiglio di andare da uno psicoterapeuta
Esperto in disturbi dell Apprendimento.
Non si scoraggi.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Buongiorno , da quello che scrive
ci sono diverse cose che non sta ancora considerando.
Lei dice che si sente molto delusa da se stessa , e il giudizio negativo che ci diamo da soli, e l'ansia che ci portiamo addosso in ogni esame , possono avere un effetto diretto sulle nostre emozioni e sulle nostre prestazioni.
Noi spesso ci mettiamo un'etichetta , un voto, un giudizio , e quando questo voto che noi diamo a noi stessi , non è sufficiente,
ci sentiamo male e continuiamo a pensare di essere quel voto, ma Noi siamo Altro.
Per questo tipo di situazioni , lei potrà chiedere un supporto qui, sia on line , che dal vivo , quando lo ritiene opportuno.

Cara Bianca,
Parto dalla fine di quanto scrivi:
"...se leggo i concetti so riconoscerli..." quindi li ri-conosci appunto e sai cosa scegliere, non ti mancano come sostieni! Questo significa che gli esiti del tuo studio sono tangibili, sebbene non come vorresti.
Ho come l'impressione che il tuo metodo di studio sia piuttosto analitico e che ti stia soffermando su singoli dettagli informativi, perdendo di vista la globalità. Usi le mappe? Potrebbero aiutarti a stabilire collegamenti ed attribuire delle priorita' agli argomenti, soprattutto ti permettono di non considerare le informazioni poco utili se non addirittura irrilevanti. Non temere di cancellare.
A volte meno è di più: concetti essenziali e trascurate il superfluo.
In questo modo puoi anche risparmiare tempo ed energie, indirizzandoli verso quello che ami di piu' ovvero le materie "non -tecniche": i tuoi punti di forza vanno alimentati, sono i fiori che rallegrano il tuo giardino.
Un abbraccio
Ornella Peloso - Psicologa - Pedavena (Belluno)

Gentilissima Bianca, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrivi, e che sicuramente merita approfondimento per poterti dare una risposta esaustiva. Quello che mi domando è se per caso entri in gioco il fattore ansia, che potrebbe compromettere la tua prestazione, piuttosto che un conclamato disturbo di attenzione, anche se spesso sono correlati tra loro. Credo che intraprendere dei colloqui di terapia potrebbe aiutarti ad esplorare e comprendere a fondo quello che ti accade!
a disposizione!
AV

Gentile Bianca,

le difficoltà che incontra nello studio potrebbero avere diverse origini e andrebbero indagate in maniera più approfondita. In particolare, la sua prestazione agli esami potrebbe essere determinata dal metodo di studio che utilizza abitualmente, che sembrerebbe risultare efficace per una tipologia di compito a crocette, ma non per un compito più discorsivo e nel quale viene richiesto di collegare i concetti tra loro. Sarebbe opportuna una valutazione per accertarsi delle cause delle sue difficoltà e per progettare un percorso che l’aiuti a trovare il metodo di studio e le strategie di apprendimento maggiormente adatte a lei.

Un saluto,

Dott.ssa Jennifer Favaro

Buongiorno,
mi dispiace sentire questa sua difficoltà che capisco possa essere estremamente frustrante, studiare, sentire di dover fare meglio e non riuscirci porta un loop in cui ci si sente sempre più incapaci. Purtroppo con queste poche informazioni è difficile poterle dare dei consigli concreti, bisognerebbe approfondire se il blocco che sente è dovuto ad uno stato di ansia che si ripresenta all'arrivo di questa tipologia di esami, che quindi porta un blocco nel ricordare e nel ragionare ed esporre le risposte, oppure se si tratta magari di un metodo di studio non corretto per questo tipo di esami (solitamente in questi casi si cerca insieme un metodo di studio adeguato e personalizzato, solitamente basato in tre step: uno studio a volo d'aquila, quindi complessivo, successivamente specifico creando collegamenti tra i concetti, ed infine un ripasso generale), potrebbe anche trattarsi di un blocco nello studio dovuto alla frustrazione ed alla stanchezza dovuta all'insofferenza che si instaura dopo numerose volte di tentativi ormai emotivamente percepiti come fallimentari.
Se avesse bisogno di consigli o di approfondire la cosa rimango disponibile.
Con i miei migliori auguri,
Dott.ssa Aisha Battelini

Buongiorno Bianca,
ha provato ad affidarsi all'aiuto di qualche tutor universitario? E' possibile che basti un semplice aggiustamento o qualche indicazione nel metodo di studio per aiutarla ad essere più elastica nel ragionamento e, quindi, nell'esposizione. Non so quale magistrale abbia scelto e quale sia l'esame in questione, ma ritengo che richiedere un supporto potrebbe esserle utile.
Qualora avesse bisogno, rimango a sua disposizione per un colloquio, anche online.

Cordialmente
Dott.ssa Beatrice Mastrilli

Gentile Bianca,
vedo che ha esposto questa domanda nella categoria ADHD, quindi, presuppongo, lei immagini di essere un soggetto, che fin'ora non è stato diagnosticato con questa etichetta. Salvo il fatto che non possiamo escludere nessuna ipotesi, le suggerisco, in primis, di indagare meglio i suoi comportamenti, facendo soprattutto un confronto con tutta la carriera scolastica ed universitaria avuta fino ad ora. Tra le varie ipotesi, infatti, non escluderei anche un'eventuale presenza di una condizione più comunemente definita come “blocco dello studente”. La responsabilità del blocco è sempre attribuibile a una serie di atteggiamenti, azioni, comportamenti, ripetuti e consolidati, che gradualmente trasformano e cristallizzano la difficoltà in problema.
Ad esempio uno di questi atteggiamenti disfunzionali, dettato dal fatto che si teme di non ricordare i contenuti, è quello di sforzarsi di ricordare le informazioni che si studiano prima ancora di aver costruito una chiara comprensione strutturata del tema in questione e degli argomenti. La “lotta con la memoria” è un meccanismo mentale frequentemente presente in tutte le diverse tipologie di blocco dello studente. Ha diverse forme comportamentali come quella del “sottolineatore seriale” (il comportamento di indugiare nel sottolineare il libro e gli appunti invece di costruire schematizzazioni basate sulla sintesi), il “ripetitore compulsivo” (la pratica che deriva direttamente dalle scuole superiori del leggere e ripetere fino allo sfinimento con l’obiettivo di rassicurarsi pensando che sia l’unico modo per memorizzare alla lettera), e altre forme di lotta mnestica...
Potrebbe perciò, eventualmente, partire dall'indagine dei comportamenti che lei attua quando studia attraverso l'aiuto di un professionista.
Spero di esserle stata utile e resto a disposizione per un'eventuale consulenza psicologica.
Saluti.
Dott.ssa Deborah De Luca