Come si può uscire da una dipendenza alimentare? Ne soffro da ormai 14 anni, lotto ogni giorno con i sensi di colpa e la paura di guardarmi allo specchio. Compro solo vestiti online perchè quando mi provo vestiti nei negozi dopo sto male e ho voglia di sparire nel vuoto. Faccio sesso al buio perchè mi vergogno del mio corpo, non ho mai provato il piacere di avere un orgasmo, per evitare delusioni, molto spesso lo fingo. Sono stanca di tutto questo, cosa dovrei fare???
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18 NOV 2021
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Cara LadyM7,
mi arriva da queste Sue parole, seppur poche, la sofferenza e l'esasperazione che vive.
Il circolo vizioso dei disturbi alimentari si autoalimenta in un apparente perpetuo ripetersi. Ad esempio, capita di ripetere a se stessi "da domani"... da domani smetto, da domani inizio una dieta, da domani mi alleno, o qualsiasi altro pensiero pensiamo ci porti altrove e si connoti come "soluzione al/ai problema/i". In realtà poi ogni giorno ci sembra di vivere la stessa battaglia, quegli stessi pensieri e tentativi di soluzione (possono essere i più svariati) accompagnano il malessere. Fa tutto parte del circolo vizioso e doloroso che attanaglia e caratterizza i disturbi alimentari. Ci si sente impotenti anche (ma non solo) perchè non si riesce ad accompagnare le intenzioni con azioni concrete.
Il Binge Eating Disorder porta con sè una sofferenza indicibile legata all'aspetto fisico, al non accettarsi e al discontrollo sull'alimentazione quasi costanti, che amplificano la percezione negativa di sè. Questo si riflette nella sessualità: ambito in cui è direttamente il copro il protagonista. Il non aver provato orgasmi è un aspetto importante che rende conto di un disagio profondo.
Dice che soffre di BED da 14 anni, dunque molto probabilmente le tentate soluzioni che nel tempo ha provato ad applicare non erano quelle adatte.
E' necessario affidarsi ad un bravo esperto che guidi il processo, perchè la guarigione è un percorso e non un singolo passaggio. Bisogna concedersi di aprirsi, per poi ripulirsi e mettere ordine. Lavorare sulle origini, ma soprattutto su ciò che oggi tiene in piedi i sintomi. Sui vissuti, le esperienze, le tentate soluzioni, le difficoltà, i pensieri, le emozioni, i comportamenti, le azioni che mette in atto e tanto altro.
La buona notizia è che dai disturbi alimentari si guarisce! Bisogna essere disposti a rinunciare alla sofferenza quotidiana che si ripete, dunque sterile e che non porta vantaggi, in cambio di una sofferenza utile che porterà a riappropriarsi della propria vita: quella connessa al cambiamento...
Le auguro di trovare la Sua strada e i modi adeguati per uscirne e resto a sua completa disposizione!
Un caro saluto,
Dr.ssa Annalisa Signorelli, esperta in Mindful Eating, sessualità e sessuologia clinica (ricevo anche online)
18 NOV 2021
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Salve, Mi dispiace molto per la situazione che descrive poiché comprendo il disagio connesso.
In che modo ha affrontato la problematica? Si è rivolta ad uno specialista? Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico per esplorare meglio la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
18 NOV 2021
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno LadyM7,
Seguo con attenzione ciò che riporti, mi dispiace molto per la tua sofferenza interna e il tuo disturbo alimentare.
Ti consiglierei di intraprendere un percorso psicoterapeutico, l'approccio maggiormente indicato per il disturbo alimentare è la terapia cognitivo comportale.
Cordiali saluti.
18 NOV 2021
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentilissima,
Immagino non sia stato facile riuscire a condividere queste sue difficoltà, che a cascata si propagano in tutti i vari ambiti della sua vita.
Comprendo perchè definisce il suo disturbo alimentare come una dipendenza. Restando allora dentro la sua definizione, la invito a pensare che talvolta le nostre dipendenze ci indicano la direzione di un bisogno, proprio attraverso l'effetto che l'assunzione della sostanza, o nel suo caso del cibo, ci provoca.
Sicuramente, da soli non è facile riuscire a fare emergere il bisogno che è sullo sfondo per poterlo soddisfare in modi nuovi e differenti.
La invito a riflettere sulla possibilità di affidarsi e farsi accompagnare in un percorso di psicoterapia che la aiuti sotto questo punto di vista, tendendo sempre presenti anche gli aspetti medici che possono accompagnare le disregolazioni alimentari.
Nell'augurarle buona fortuna, resto a disposizione.
Ambra Ciavarelli
17 NOV 2021
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno. Il cambiamento personale è un processo lungo e complicato. Se ci sono voluti degli anni per determinare una sofferenza psicologica, non può certo bastare una mail per risolverla. Purtroppo non ci sono scorciatoie percorribili e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un individuo serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per trattarlo e cercare di risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi.
È quindi illusorio credere che si possano ottenere risultati scrivendo in una chat: serve solo a perdere tempo e di solito significa che non si è pronti a mettersi in discussione. Se lei è una persona veramente motivata a capirsi e a ricercare un cambiamento personale profondo e duraturo, l’unico consiglio sensato che posso darle è quello di fissare un appuntamento con un professionista serio e preparato. Per quel che mi riguarda, le do la mia disponibilità (anche online).
17 NOV 2021
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Lady, lei dovrebbe intraprendere una psicoterapia. Le potrà aiutare a stare meglio con sé stessa e anche con gli altri. Tutto ciò che lei descrive attesta l'opportunità oltre al bisogno di prendere seriamente in considerazione questa necessità. Sono disponibile per qualsiasi chiarimento o informazione e anche per un colloquio.
Un saluto e buona giornata
17 NOV 2021
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno LadyM7,
non so quanti anni lei abbia, ma non è mai troppo tardi per iniziare a volersi bene e prendersi cura di sé.
Scrivendo questa mail ha già compiuto un passo in questa direzione, quindi la incoraggio a farne altri successivi che la portino a scegliere il professionista che più la ispira e che insieme a lei può portarla fuori da questo disagio e farle sperimentare la bellezza che è sempre stata.
Le auguro il meglio e resto a disposizione
Dott.ssa Oriana Parisi
17 NOV 2021
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara,
Conosco molto bene il brusio delle paure che tengono in vita un disturbo alimentare. Conosco la frustrante sensazione di non poter vedere nel cibo un nutrimento della vita ma piuttosto un’agognante fonte di sfogo e sensi di colpa. Una prigione fatta di odio per se stessi, per il proprio l’ingombrante corpo e fragilità. Ma sai, c’è uno spiraglio in tutto ciò che prende forma nella terapia, in una stanza dove riporre tutto il peso del tuo dolore e condividerlo con un esperto che insieme ti faciliti la spinta verso una risalita, una creativa e personale serenità. Sii fiduciosa delle tue risorse.
Resto a tua completa disposizione.
Un caro Saluto.
Dott.ssa Guercioni Clarissa
17 NOV 2021
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
"Come si può uscire da una dipendenza alimentare?".
Mi chiedo quanto questa domanda, già da sola, apra delle porte.
Nel suo testo, si legge una contrapposizione tra una mente che cerca risposte partendo da alcune consapevolezze e un corpo che sembra poco in contatto con lei.
"Sono stanca di tutto questo".
Potrebbe essere bello sentirsi stanchi, perché ciò può aiutare a cercare la strada per spalancare le porte che sembra aver iniziato ad aprire.
Il percorso più adatto per fare ciò, resta una psicoterapia, la quale potrà permetterle di dare voce a quello che ha bisogno di essere ascoltato e a portarla a raggiungere un livello di consapevolezza e benessere in cui non avere più bisogno di nascondersi o fingere.
Resto a disposizione.