Buonasera, sono uno studente universitario di 22 anni e sono 3 anni ormai che non sono più capace di ritrovare me stesso. Da quando ho iniziato l'università tutto il mio mondo mi è crollato addosso, sia a causa di faccende familiari, sia per l'aver sovrastimato le mie capacità, vittima anche di circostanze favorevoli che mi hanno donato alla maturità un voto altissimo che non meritavo, con conseguenti aspettative da parte dei miei genitori. Dopo aver cambiato corso di laurea, nel primo anno sono riuscito a portarmi a casa 4 esami, alternato alti e bassi, mentre ora, sopraffatto da tutti quelli non fatto ho costantemente attacchi di ansia e sono giunto a non voler più voler aprire un libro. Ozio tutto il giorno , oltre a svegliarmi tardi, con mal di testa e completamente assente. Sono 3 anni che non riesco più a pensare liberamente e dimentico spesso tutto quello che faccio a breve e lungo termine, la mia mente è sempre obnubilata e la mia vita sociale è sempre stata scarsa, ora quasi inesistente oltre al fatto che non ho interessi da coltivare. Odio frequentare le lezioni, che sono a frequenza obbligatoria e non ho nulla che mi accomuni ai miei compagni di classe. Odio lo studio che non riesco a fare mio, forse per mancanza di un metodo di studio e di concentrazione.
Non so più chi sono e cosa fare e manca davvero poco affinché io perda tutto, inclusa la possibilità di studiare, poiché i miei genitori sono davvero stanchi di non vedere più un esame sul mio libretto universitario da almeno 9 mesi.
cosa dovrei fare ?
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23 APR 2019
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Caro Salvo,
indubbiamente dalla sua descrizione lei appare a livello sintomatologico come una persona depressa, ciò a causa dell'università. NOn è una questione di metodo di studio perché alle superiore andava bene, ma di cosa inconsciamente l'università rappresenta per lei. In altre parole occorre conoscersi meglio. Per questo le consiglio una psicoterapia psicoanalitica con uno psicoanalista della sua zona o presente sul sito ma che usi Skype.
MI faccia pure delle domande se ne ha bisogno!
23 APR 2019
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Salvo,
è importante comprendere dopo quel primo anno in cui sei riuscito a fare gli esami, cosa è accaduto che ti ha messo in crisi facendoti perdere la fiducia in te stesso e l'interesse per le altre materie di esame onde poter così lavorare su queste cause in un percorso di psicoterapia.
Tre anni di inattività sono davvero troppi ed occorre che ora ti dia una mossa per uscire dal letargo in cui sei caduto.
Anche i tuoi genitori hanno ragione di lamentarsi ma farebbero meglio ad incoraggiarti e sostenerti per intraprendere una psicoterapia cognitivo-comportamentale che ti aiuti ad uscire da questo stallo.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
23 APR 2019
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Carissimo Salvo,
la situazione che descrive fa emergere tutta la sua difficoltà.
L'incontro con una realtà nuova come quella universitaria probabilmente ha determinato l'emergere di difficoltà preesistenti.
Ci sono molte domande da farle, tra queste perché pensa che le sue capacità siano sovrastimate? Che corso di laurea aveva scelto in precedenza? Che cosa l'ha fatta cambiare e optare per qualcosa di diverso? Che cosa la rende così diverso dai suoi compagni di corso? (Che poi, anche se fosse, che cosa le fa credere che sia necessariamente un male?)
Forse non si tratta di capacità ma di scelte.
Come il mio collega le consiglio un percorso terapeutico che possa aiutarla a comprendere che cosa stia accadendo e trovare così un modo soggettivo per risolverlo.
22 APR 2019
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Salvo,
l'ingresso all'università è un momento estremamente delicato e mette molti studenti di fronte a una realtà inaspettata.
Forse un'eccessiva idealizzazione della facoltà scelta, forse le aspettative dei familiari e dell'ambiente, forse -come nel suo caso- un insieme di fattori, possono dar luogo a fasi di difficoltà nello studio o di blocco vero e proprio.
Credo che lei dovrebbe parlare francamente con i suoi genitori chiedendo un aiuto per uscire da questa empasse: le consiglio una consultazione psicologica per essere aiutato a (ri)conoscere i suoi bisogni e a vedere più chiaramente i suoi obiettivi di vita.
Successivamente, se deciderà di continuare a studiare, potrebbe cercare un aiuto per individuare un metodo di studio più efficace e più adatto a lei.
Molti auguri.