Rottura traumatica

Inviata da Alba · 27 feb 2023 Terapia di coppia

Buongiorno a tutti.
Scrivo qui perché sono disperata, triste ed estremamente arrabbiata.
Ho 24 anni e da circa 4 mesi sono stata lasciata.
Facciamo un passo indietro. Di vista lo conosco da circa 10 anni, ma non abbiamo mai avuto alcun tipo di rapporto. Fine 2020, tramite social, cominciamo a parlare. A causa della distanza (lui al nord per lavoro da anni ed io al sud) riusciamo a vederci dopo un mese circa, sotto Natale. Passiamo dei giorni meravigliosi, mi organizza una sorpresa per il mio compleanno e tutto procede perfettamente. Lui riparte a gennaio e io lo raggiungo dopo una settimana a casa sua. Lui perfetto, amorevole, comprensivo.. pensavo di aver trovato l’uomo della mia vita. Anche quando vivevamo la distanza, lui sempre estremamente presente. Passo un mese e mezzo da lui al nord e tutto procede a gonfie vele, stavamo cercando di definire come e quando farmi trasferire li definitivamente. Lui non voleva più vivere relazioni a distanza ed io ero così talmente presa da lui che acconsentii subito al trasferimento, senza tener conto del fatto che lo conoscessi da un po’ troppo poco tempo. Mi trasferisco definitivamente a maggio 2021, affrontiamo un trasloco insieme e tutto è perfetto. Due mesi dopo cominciano i problemi, lui mi aveva “nascosto” o comunque non mi aveva messa al corrente del fatto che, per il suo tanto amato lavoro, sarebbe stato spesso fuori casa. A luglio va via 4 settimane, rientrando solo nel weekend, io mi impunto e nonostante le litigate, decidiamo di prendere un cane per tenermi compagnia. A settembre altri 10 giorni fuori, novembre lo stesso e dicembre pure. Scendiamo al sud per le vacanze vacanze di natale e..doccia gelata, sia gennaio che febbraio 2022 sarebbe stato fuori casa rientrando solo nel weekend. Io la prendo molto male, mi sentivo profondamente triste all’idea di dover passare tutto quel tempo da sola in una città per me nuova, senza ancora un lavoro e senza conoscere nessuno (i suoi pochi amici li non mi hanno dato nessun supporto, anzi). Litighiamo, ma ok, andiamo avanti. Le nostre litigate col tempo si facevano sempre più “aggressive”, lui tirava fuori il peggio di me, io piano piano accumulavo sempre più rancore nei suoi confronti. Rancore soprattutto per non avermi messa al corrente di come si sviluppasse al 100% il suo lavoro, per non avermi dato possibilità di scelta. Nonostante ciò io sentivo di amarlo, quando stavo con lui provavo sensazioni indescrivibili, il mondo era perfettamente allineato quando eravamo insieme. Tutto ciò si rovinava con le nostre, sempre più frequenti, litigate. Tante volte nelle litigate l’ho ferito, con brutte parole, me ne rendo conto.. però tornavo sempre sui miei passi e chiedevo scusa. A maggio durante l’ennesima discussione, per la rabbia, lui ha lanciato per terra il tuo telefono, disintegrandolo. Sempre a maggio mi comunica che sarebbe partito a luglio, per 6 mesi, sempre a causa del lavoro. Io ero in crisi, non me la sentivo di stare lì 6 mesi da sola, così conveniamo che sarebbe stato meglio se io fossi tornata giù in quel periodo di sua assenza. Scendiamo prima della sua partenza, litighiamo, lui comincia a fare le valigie deciso a ritornarsene su e io do di matto. Da premettere, lui nell’ultimo periodo, ogni qual volta ci fosse una litigata mi diceva “io così non ce la faccio più, basta, finiamola” e io vivevo nel terrore che lui potesse lasciarmi. Durante questa litigata mi dice “tanto anche se chiariamo io durante questi 6 mesi ti lascio ugualmente”, in quel momento non diedi peso alla frase, chiarimmo e lui partii serenamente. Tutto andava bene, facevamo videochiamate e ci sentivamo spesso. A settembre vengo chiamata per una meravigliosa offerta di lavoro, il lavoro dei miei sogni, mi convocano per inizio ottobre. Lui aveva l’entusiasmo di un bradipo, io mi arrabbio, litighiamo e lui sembra veramente intenzionato a lasciarmi, mi manda una foto mentre piange e dice di non farcela più, che siamo troppi incompatibili caratterialmente e che preferisce stare solo piuttosto che vivere una relazione così. Di li comincia il nostro momento di crisi. Io risalgo su, comincio a lavorare, ci sentiamo io e lui per inerzia e attendo fine ottobre che torni per una settimana di ferie che gli erano state concesse. Durante quella settimana è andato tutto perfettamente, siamo stati benissimo. Prima di partire mi lascia un bigliettino pieno d’amore ed io credo che i nostri dissapori si siano risolti. Tempo due settimane, lui per messaggio comincia a manifestarmi disagio, dice di non sentirsi concentrato, è arrabbiato, depresso e collega questi suoi stati d’animo alla situazione lavorativa e alla nostra relazione. Io ero stanca di queste sue continue lamentele, era più di un mese che mi diceva queste cose ed, erroneamente, anziché tendergli una mano e dargli supporto, la metto sul piano personale e litighiamo. Lui mi lascia, in tronco, sapevo fosse definitivo.. non lo avevo mai visto più sicuro di così. Di li comincia la guerra, lui voleva che io gli lasciassi casa prima del suo rientro, mi parla con odio e disprezzo, lo percepisco tanto arrabbiato. Ho resistito fino a dicembre, poi non ce l’ho più fatta, avevo bisogno della mia famiglia e dei miei amici.. quindi decido di lasciare il lavoro dei miei sogni e di tornarmene giù, ero in uno status psicologico molto fragile. Aggiungo che li al nord ho sperimentato una serie di ansie molto invalidanti (paura di guidare, paura di dormire la notte sola in casa). Torno giù e comincio a star meglio, io e lui ci sentiamo solo per questioni relative alla casa. Continuo a non percepirlo sereno, anzi, nel suo tono percepisco sempre quel velo di rabbia ed odio. La mia mente mi diceva di aver fatto la scelta giusta, che non potevo vivere una vita lontana da tutti e completamente da sola per adeguarmi al suo lavoro. Stavo bene. Ho anche conosciuto un ragazzo prima di Natale che tutt’ora frequento. Il mio ex rientra qualche settimana fa da questo viaggio di lavoro e a me crolla tutto il pavimento sotto i piedi. Comincio a ripensare a lui, voglio sapere come sta, voglio vederlo, voglio sapere cosa fa. Lo cerco, dicendogli che aspettavo un confronto di persona (quando ci siamo lasciati dietro un telefono mi aveva promesso che appena tornato ci saremmo visti per parlare di persona). Lui mi dice che sarebbe sceso e che ci saremmo visti, dopodiché mi blocca ovunque, tutti i social, whatsapp, ovunque! Due giorni fa mi sblocca e mi manda un messaggio in cui diceva che aveva deciso di non vedermi anche quando sarebbe sceso qui al sud perché non aveva nient altro da dirmi e perché non vuole destabilizzare quel poco di tranquillità che ha ritrovato. In quel momento ho visto tutte le mie speranze svanire. Proseguiamo la conversazione con lui che mi dice che non mi è dovuto un confronto e che non devo pretendere niente, che tanto lui già sa che non riusciremmo ad avere una conversazione matura, finendo a litigare. Ci sentiamo poi al telefono, lui sempre con questa voce di rabbia, per intenderci, non un tono disteso ed assertivo. Mi dice che non gli sono mancata, che ha sofferto fino a 4 mesi fa e che ora, appunto, non vuole destabilizzare quella poca tranquillità ritrovata. Io mi sono scusata per i comportamenti sbagliati e mi sono sentita dire “sono contento che impari dai tuoi errori, ti serviranno nella prossima relazione”, ha aggiunto che io devo imparare a fare sacrifici e che le cose non si ottengono subito. Ci sono rimasta molto male, dopo ciò che ho fatto per lui e per questa relazione soprattutto. Gli ho detto di venirsi a prendere alcune cose sue che ho qui ma mi ha detto di farle recapitare ai genitori, cosa che non farò ovviamente. Alcune cose mie che ha lui ha detto che piuttosto me le spedisce, ma non vuole vedermi. Idem il cane, non vuole vederlo. Dice che tanto lo vede dai social perché il ragazzo che sto frequentando, spesso, mette dei suoi video. Tra 3 giorni scenderà, solo per 2 giorni. Stando a ciò che ha detto non ci vedremo, io non avrò la possibilità di rivederlo e di togliermi tanti punti di domanda che ancora, dopo 4 mesi, mi porto dietro. Un confronto credo mi sia dovuto, ma a quanto pare per lui non è così. Non so che fare, scusatemi il monologo, ma sono veramente disperata. Io ho veramente voglia di mettere un punto, ma per farlo, credo sia giusto parlarci vis a vis. Inoltre, da quando è tornato io non smetto di pensarlo, penso che in realtà io il mio dolore l’ho solo accantonato, che in realtà lo amo ancora e che vorrei tornare con lui, nonostante lui mi odi e sembri più che convinto a non voler tornare indietro sui suoi passi. Avete consigli?
Grazie A

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Miglior risposta 28 MAR 2023

Buongiorno Alba,
Il suo racconto é davvero carico emotivamente e immagino che non sia stato facile per lei descriverlo, affrontandolo in maniera completa, per cui la ringrazio per averlo condiviso. Ha ragione nel dire che il suo ex fidanzato avrebbe dovuta informarla delle frequenti trasferte lavorative, per permetterle di prendere in autonomia la decisione di trasferirsi che rimane sempre un cambiamento di vita importante e difficile da affrontare. Nonostante sia stata molto chiara, mi piacerebbe approfondire questo discorso poiché mi sorge spontanea una domanda: prima del suo trasferimento, il suo ex ragazzo non partiva per lavoro? Dal suo racconto sembra che la vostra relazione fosse dominata da un amore forte, tanto da prendere in poco tempo decisioni importanti proprio per la voglia di stare insieme, sacrificando parte delle vostre vite: lei allontanandosi dai suoi affetti più cari, lui offrendole i suoi spazi e sacrificando qualche momento di tranquillità per riuscire a rassicurarla nei suoi dubbi, assolutamente legittimi. Un amore così forte, però, richiede tanta cura e presenza e capisco che se una persona si trasferisce in un'altra città per accorciare le distanze, non sia facile accettate una presenza intermittente. Capisco anche che sia altrettanto difficile scegliere di saltare impegni lavorativi. Sembra che il vostro amore, così forte, ad un certo punto sia diventato "tossico" per entrambi, nel senso che sembra vi abbia condotto ad avere più discussioni che spensieratezze: non è facile sostenere una situazione del genere, soprattutto associata alle difficoltà già particolarmente stressanti legate al trasferimento e al lavoro: una persona vorrebbe trovare nel partner la sua principale valvola di sfogo, ma se anche l'altro ha un estremo bisogno di sfogarsi per liberarsi dal suo stress quotidiano, la discussione potrebbe precipitare, come nel vostro caso. Forse vederla nuovamente e parlarle di persona spaventa anche lui: la distanza potrebbe permettere di ignorare il dolore, concentrandosi su altro, ma basta un nuovo incontro per fare riaffiorare la mancanza di una persona a cui si è stati molto legati, come sta succedendo anche a lei in questo momento. La terapia individuale potrebbe aiutarla a riflettere sul suo vissuto personale, familiare e relazionale per capire cosa si nasconde dietro questa sua difficoltà nel lasciare andare, ricercando delle strategie che le permettano di metabolizzare una situazione che non sembra ancora elaborata e accettata, conducendola a godere della nuova relazione che è riuscita a costruire, immagino con tanta fatica.
Mi rendo disponibile ad ulteriori chiarimenti, anche online.
Un saluto,
Dott.ssa Paola Cutrupi

Dott.ssa Paola Cutrupi Psicologo a Reggio Calabria

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